Cosa rende unica la Fontana dei Quattro Fiumi di Bernini?
Non è soltanto una fontana, ma un simbolo di potere, rivalità e intrigo nel cuore di Roma. Al centro di Piazza Navona, la Fontana dei Quattro Fiumi accoglie i visitatori con la maestosità dei suoi giganti in marmo, le sculture di animali esotici e un obelisco che sembra sfidare le leggi della gravità. Ogni dettaglio di quest’opera, creata da Gian Lorenzo Bernini, racchiude racconti avvincenti e curiosità che, dal 1651, tengono vivo il fascino del barocco romano. Non è solo il sogno di un artista, ma una testimonianza di come l’arte possa raccontare la storia di un’epoca.
Negli ultimi anni, la fontana è stata oggetto di due importanti restauri. Il primo, avvenuto nel 2009, ha comportato una pulizia profonda del travertino, mentre un secondo intervento nel 2021 ha riportato al loro splendore originario i dettagli delle sculture, inclusi elementi particolari come la ghirlanda del Gange e la mandibola del leone. Oggi la fontana continua a brillare, testimoniando l’arte e la storia che Roma sa custodire con passione.
Questo capolavoro del Bernini, oltre a essere un simbolo del barocco, è intriso di storie, intrighi e innovazioni architettoniche che continuano a sorprendere i visitatori. Ecco i dettagli e le leggende più affascinanti che avvolgono quest’opera.
La sfida tra Bernini e Borromini: la genesi della fontana
Nel 1644, Papa Innocenzo X Pamphilj desiderava un’opera che glorificasse la sua famiglia e la rinnovata piazza Navona. Dopo aver bandito un concorso, il progetto venne inizialmente affidato a Francesco Borromini, ma grazie a una mossa astuta, Bernini riuscì a ottenere l’incarico. Questo avvenne grazie all’intercessione della potente cognata del papa, Donna Olimpia Maidalchini, a cui Bernini fece recapitare un modellino d’argento della fontana. Il suo piano si rivelò vincente, e così Bernini divenne il prescelto per la realizzazione del monumento.
Gli animali della fontana: simboli esotici e influenze inaspettate
Intorno alle quattro statue che rappresentano i fiumi Nilo, Gange, Danubio e Rio de la Plata, Bernini ha collocato animali esotici che simboleggiano i continenti allora conosciuti. Tra questi, il leone per l’Africa e un cavallo per l’Europa. Un elemento curioso è la presenza di un armadillo, che accompagna il Rio de la Plata. Questo animale insolito pare sia stato ispirato da un esemplare imbalsamato posseduto dal gesuita Athanasius Kircher, un appassionato di creature esotiche che influenzò diversi artisti dell’epoca.
L’obelisco sospeso: una rivoluzione architettonica
Uno degli elementi più sorprendenti della fontana è l’obelisco, che sembra quasi sospeso nel vuoto. Questo monolite, una replica romana di un originale egiziano, fu recuperato a pezzi sulla via Appia e trasportato a Roma per volere dell’Imperatore Massenzio.
Bernini decise di appoggiarlo su un basamento cavo, sorretto solo dai quattro angoli della struttura. Questa soluzione architettonica suscitò non poche preoccupazioni all’epoca. Tuttavia, l’artista non mancò di rispondere alle critiche con un tocco di ironia: si narra che legò l’obelisco con delle corde agli edifici circostanti, rassicurando così i cittadini sulla stabilità dell’opera.
Il Rio de la Plata e la rivalità con Sant’Agnese
Una leggenda popolare vuole che la statua del Rio de la Plata, posizionata proprio di fronte alla Chiesa di Sant’Agnese in Agone, realizzata da Borromini, alzi il braccio quasi per “proteggersi” dall’opera del rivale. Sebbene affascinante, si tratta purtroppo solo di una fantasia, poiché la chiesa non era ancora stata completata quando Bernini realizzò la fontana.
La tassa sul pane e il risentimento popolare
La realizzazione della Fontana dei Quattro Fiumi costò molto ai cittadini romani. Papa Innocenzo X, infatti, introdusse una tassa sul pane per finanziare l’opera, scatenando un forte malcontento popolare. L’odio per la cognata del Papa, Donna Olimpia, crebbe al punto da trasformarla nel bersaglio principale delle lamentele, accusata di aver influenzato le scelte finanziarie del pontefice.
La Fontana dei Quattro Fiumi, con il suo intreccio di storie e leggende, rappresenta l’essenza della Roma barocca, un viaggio nel tempo che ogni visitatore dovrebbe intraprendere per assaporare il fascino e la bellezza senza tempo di questa città.