Cosa vedere e cosa fare a Gaeta
Gaeta è un piccolo comune della provincia di Latina, nel Lazio Meridionale. E oggi è senza ombra di dubbio una meta turistica scelta da molti per la sua storia, il buon cibo, la tradizione e il suo mare cristallino. Sorge nel golfo omonimo, sul Mar Tirreno e si trova a metà, tra Napoli e Roma: si estende, infatti, dal promontorio del Circeo a Capo Miseno e si tratta di una località balneare, che anno dopo anno, si sta facendo largo e si sta facendo conoscere sempre di più. Tra eventi da non perdere in estate e le famose luminarie di Natale nel periodo invernale.
Una piccola cittadina, bagnata dal mare, lì dove arte e cultura si mescolano con le spiagge e i paesaggi mozzafiato. Ma cosa fare e cosa vedere, anche solo in un giorno, a Gaeta? Dalla storia, con il suo quartiere medievale e le chiese alle aree verdi, senza dimenticare i piatti tradizionali come la famosa tiella.
I luoghi e i monumenti da visitare a Gaeta
Mare e spiagge bellissime, a poco più di cento chilometri dalla Capitale, ma anche arte, storia e cultura. Tutto questo è Gaeta, un’antica cittadina che affonda le sue radici nel XII-XIII secolo a-C. Durante il periodo romano, infatti, Gaeta è stata scelta come luogo di villeggiatura da imperatori, patrizi, consoli, senatori. E oggi, a distanza di tempo, resta una delle mete più conosciute del litorale pontino.
Chi visita Gaeta potrà godere delle sue meraviglie anche per poche ore: si tratta di una piccola cittadina e le sue bellezze sono visitabili facendo una bella passeggiata tra le sue viuzze caratteristiche. Tra gli edifici religiosi da non perdere:
- la Cattedrale dei Santi Erasmo e Marciano e di Santa Assunta, che è stata edificata nel XI secolo;
- Il Santuario della Santissima Annunziata, una chiesa costruita tra il 1321 e il 1352, alle porte dell’antica città di Gaeta;
- Il Tempio di San Francesco, fondato proprio da Francesco nel 1222;
- La Chiesa di Santa Maria di Porto Salvo, che si trova nell’omonimo quartiere un tempo abitato dai pescatori;
- Il Santuario della Santissima Trinità, meglio conosciuto come Montagna Spaccata, che si trova sulla fiancata occidentale del monte Orlando.
Tra gli edifici militari, invece, una tappa va assolutamente fatta al Castello Angioino Aragonese, che si trova nella parte più alta del quartiere medievale, sulla sommità della collina che domina il porto. Una via molto caratteristica, inoltre, è Via dell’Indipendenza, antica strada di accesso alla città, oggi ricca di locali e negozietti tipici. E ancora, chi visita Gaeta non può non vedere il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, che si trova sulla sommità del Monte Orlando.
Il parco regionale di Monte Orlando a Gaeta, cosa c’è da vedere
A Gaeta c’è il parco regionale di Monte Orlando, un’area protetta che occupa circa i ¾ del territorio. Il Monte è collegato alla terra ferma tramite una striscia di terra, leggermente collinare, dove ci sono il borgo, il quartiere moderno e, su di un fianco, il porto civile e quello militare, mentre sull’altra parte la famosa e caratteristica spiaggia di Serapo con le sue tantissime file di ombrelloni colorati. Che visti dall’alto sono uno spettacolo. All’interno del parco si può ammirare la Montagna Spaccata, la Grotta del Turco, ma anche il Mausoleo di Lucio Munazio Planco, un console romano che morì proprio a Gaeta. A Monte Orlando chi vuole può fare trekking o pedalate in bicicletta: sono tanti i sentieri, alla portata di tutti, immersi nel verde e a picco sul mare.
La storia della Montagna Spaccata, un luogo suggestivo di Gaeta
La Montagna Spaccata è uno dei luoghi più suggestivi di Gaeta e ogni anno, in qualsiasi periodo, viene preso d’assalto dai turisti. Si tratta di una meta che fa parte di un vero e proprio itinerario: si inizia dal Santuario della SS. Trinità, rinomato perché in passato luogo di preghiera per molti pontefici. La leggenda, infatti, vuol che San Filippo Neri avesse vissuto all’interno della Montagna Spaccata, dove ancora oggi si può vedere un giaciglio in pietra. Ma non solo. Lungo le pareti della roccia si possono ammirare i riquadri in maiolica delle postazioni della Via Crucis, risalenti al 1849. Chi visita la Montagna Spaccata, inoltre, non può non fermarsi nella Grotta del Turco, dove si può vedere l’impronta della mano di un marinaio turco su una roccia (stando alle credenze popolari).
Il Santuario della Santissima Trinità, che infatti è conosciuto come Montagna Spaccata, è stato edificato nel XI secolo e oggi sorge su una fenditura nella roccia. Secondo la leggenda, la Montagna si sarebbe ‘spaccata’ al tempo della morte di Cristo, quando si squarciò il velo del tempio di Gerusalemme. Quello che è certo oggi è che tra credenze e detti popolari, la bellezza è assicurata perché sembra che il tempo, lì dove il mare si infrange sugli scogli, si sia fermato.
Quali sono le spiagge più belle di Gaeta
Ma dove andare a mare a Gaeta? E quali sono le spiagge più belle? La spiaggia più conosciuta, distante dal centro della città circa un chilometro, è sicuramente la Spiaggia di Serapo: sabbia finissima, mare cristallino e tantissimi stabilimenti attrezzati. La spiaggia, che d’estate è presa d’assalto dai turisti, è chiusa a sud dal Monte Orlando, mentre a nord da un altro promontorio più basso. Qui relax e divertimento sono assicurati: c’è chi potrà rilassarsi in riva al mare e chi potrà divertirsi perché spesso i lidi organizzano delle feste o degli aperitivi a suon di musica.
Più relax e lontano dal caos, invece, sulla Spiaggia di Fontania, che in passato è stata scelta, per la sua posizione, come dimora del console Gneo Fonteo. La piccola spiaggia di Fontania, sulla costa meridionale della città di Gaeta, non distante da Serapo (raggiungibile a piedi o nuotando), è una chicca da non perdere. Qui ci sono ancora i resti di una villa romana del I secolo d.C e si può ammirare la scoglio della ‘nave di Serapo’ (un isolotto di forma allungata), una meta per chi sceglie di fare immersioni o per chi semplicemente vuole scattare una foto.
Non distante dalla Spiaggia di Fontania si trova il Pozzo del Diavolo, che si apre nella roccia e sprofonda nel mare. Si tratta di un luogo suggestivo, una grande grotta che si può visitare in barca. E sempre in barca o a nuoto si può raggiungere, partendo proprio dal Pozzo del Diavolo, il piccolo arenile meglio conosciuto come la ‘Spiaggia dei 40 Remi’. Sempre a Gaeta è molto nota la Spiaggia dell’Ariana, tra mare cristallino, sabbie sottili, a ridosso della collina. Si tratta di una spiaggia più distante dal centro urbano, lungo la Via Flacca, e sicuramente più piccola della rinomata Serapo: non mancano, in ogni caso, gli stabilimenti con i parcheggi per le auto e le moto.
Le altre spiagge da non perdere a Gaeta
Proseguendo il nostro viaggio, non si può non citare la spiaggia dell’Arenauta e la Costa delle Scissure, subito a nord dell’Ariana. Un piccolo paradiso, che ospita anche la spiaggia naturista: un luogo selvaggio, dove mare e vegetazione si mescolano. Nella parte iniziale c’è la Torre Scissura, al centro la parte naturista e i 300 gradini, mentre nella parte finale ci sono resort di lusso, come l’Aeneas Landing, che ha fatto da sfondo alla prima edizione di Temptation Island (programma dell’estate di Canale 5).
Subito dopo, c’è la Spiaggia di San Vito, tra acque limpide e grotte marine: si tratta, però, di una spiaggia esclusivamente riservata agli ospiti di tre stabilimenti balneari. Chiudiamo il nostro viaggio, ma non certo per importanza e bellezza, con la Spiaggia di Sant’Agostino, sicuramente conosciuta dagli scalatori per via del Monte Moneta. Si tratta della più lunga di Gaeta, circa 2 chilometri di sabbia fina, tra lidi, spiagge libere e ristoranti sul mare.
La tiella di Gaeta, la specialità culinaria da assaggiare assolutamente
Non solo mare e arte, chi va in vacanza a Gaeta, che sia per un weekend o anche solo per un giorno, non può non assaggiare la tiella, una specialità gastronomica: è simile alla pizza, ma richiede una lavorazione diversa. La possiamo definire, riducendola in termini spicci, come un ripieno tra due strati di pasta morbida. È un piatto che è nato come unico per contadini e pescatori, ma la storia racconta che già i Borboni ne andassero ghiotti. Ma come deve essere la vera tiella?
La tradizione vuole che la tiella sia ripiena di polpi, calamaretti, scarola. O ancora, spinaci e baccalà, cipolle, alici, zucchine. Insomma, ce n’è davvero per tutti. E per tutti i gusti.