Cotral senza Cda e a rischio commissariamento: caos nomine, ma c’è un nome in pole position

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Un piatto troppo ricco. Talmente importante che, finora, le “liti” per contenderselo non hanno visto nessun vincitore. Ma solo perdenti. I viaggiatori. Perché Cotral, l’azienda che si occupa del trasporto extraurbano e ferroviario per la Regione Lazio, in questo braccio di ferro tra partiti, nel frattempo è paralizzata. Sono infatti scaduti i 45 giorni di proroga (il 10 agosto) previsti dal diritto societario entro i quali va nominato un nuovo Presidente dopo la scadenza della nomina precedente. Ma tutto tace. Anche se sembrerebbe che i giochi siano già stati fatti.

La fortuna – loro – è che la presidente uscente, Amalia Colaceci, abbia firmato una delega al Direttore generale Giuseppe Ferraro. Poca cosa, visto che questa consente giusto di pagare gli stipendi. Ma almeno si scongiurano scioperi e malcontenti da parte dei dipendenti, che già tanto allegri non sono.

Perché gli umori, in Cotral, non sono dei migliori. Una situazione come quella che si sta vivendo adesso non si era mai vista. Mancano almeno 300 autisti. E manca, soprattutto, un presidente che si assuma le responsabilità. Il rischio, ora, è quello di un commissariamento, come prevede la normativa. Rischio che viene scongiurato solo dal fatto che il BUR esce di giovedì. E che, visto che giovedì scorso nessuna notizia in merito è stata comunicata e che il prossimo giovedì sarà Ferragosto, in Regione hanno ancora fino al 21 per decidere chi mettere. Ma, per legge, il 22 potrebbe essere già troppo tardi.

La seconda spesa nel bilancio della Regione Lazio

Partiamo da cosa è Cotral. La seconda spesa di bilancio della Regione Lazio dopo la Sanità. Quindi, visto che la Sanità è argomento caro al Presidente Francesco Rocca, che non mollerà a nessun costo, è facile immaginare che i trasporti, e quindi Cotral, diventino il primo obiettivo dei partiti e dei vari personaggi che vogliono mettersi in mostra o che hanno bisogno di essere piazzati.

Eccoci quindi ai partiti che sono in contrapposizione in questo periodo: Lega e Forza Italia. Lo abbiamo già ripetuto più volte, quindi riassumendo, grazie alla forza acquisita alle europee, quando gli azzurri hanno superato gli alleati, e grazie al fatto che in Regione i consiglieri forzisti sono passati da 3 a 7, mentre quelli leghisti sono praticamente scomparsi (ne è rimasto solo 1), ha fatto sì che gli equilibri post voto regionale siano ora… squilibrati. E quindi i seguaci di Tajani chiedono maggiore presenza sia negli assessorati che nelle partecipate. Ed eccoci ai nodi cruciali. E quindi a Cotral, dove lo scontro è tra i candidati portati da Ghera e Righini. 

Già, perché tutta la lotta tra i partiti della coalizione ha visto FdI guardare dall’alto. E poi dire che, in ogni caso, la società più importante sarebbe spettata al partito vincitore al Governo. Per i malumori di Forza Italia c’è il contentino di Lazio Disco. Qui dovrebbe avere la nomina il forzista (ex Lega) Simone Foglio, portato da Claudio Fazzone.

Quel Claudio Fazzone che avrebbe voluto al vertice di Cotral l’ex consigliere regionale di Forza Italia Pino Simeone. Ma non si può avere tutto… occorre arrivare a miti consigli e prendere qual che si può. 

La lotta tra Righini e Ghera

Restano quindi in piedi Giancarlo Righini e Fabrizio Ghera, in un braccio di ferro tra rampelliani e meloniani, per chi riuscirà a spuntarla e mettere il suo pupillo. Ad essere avvantaggiato, secondo il toto-Cotral, è l’ex consigliere comunale di Palombara Sabina Manolo Cipolla. Con buona pace di Bruno Prestagiovanni, sponsorizzato dal rapelliano Fabrizio Ghera. Sarà così, come avevamo già preannunciato il 1° agosto? Accanto a lui formeranno il Consiglio di Amministrazione, secondo fonti bene informate, Barbara Mannucci e Beatrice Scibetta.

Sindacati sul piede di guerra

“La mancata nomina del Consiglio d’Amministrazione di Cotral S.p.A. sta per causare gravissimi problemi”, dichiara Gianluca Donati della Faisa Cisal Roma. “A causa di beghe interne alla maggioranza non si risolvono problemi gravi: in gioco ci sono gli stipendi del personale, la manutenzione dei mezzi e il servizio erogato a migliaia di cittadini. Non sappiamo come mai l’azienda non sia stata ancora commissariata malgrado il ritardo della nomina. Il BUR non ha pubblicato ancora nulla. E giovedì prossimo è Ferragosto, quindi non succederà niente. Vedremo se ci saranno novità entro il 22 agosto”.

“Purtroppo – aggiunge – si sta rischiando che, per imperizia, la Giunta regionale mandi all’aria un lavoro di anni”.

Servizio scadente e utenti furiosi

In tutta questa situazione non si devono dimenticate gli utenti, ovvero coloro che pagano il servizio. Spesso scadente, come quello della Metromare o della Roma-Viterbo, dove i pendolari sono costretti a viaggiare ammassati, su treni che passano in ritardo, con guasti continui. E pullman che saltano le corse, con i passeggeri che aspettano invano il bus segnalato sulle app.

“La situazione non è rosea – conferma Donati – La vecchia amministrazione aveva perso il suo potere decisionale a causa del fatto che era espressione di un’altra maggioranza politica. Quindi alcune decisioni non le prese e determinate strategie non le ha attuate. Il risultato è sotto gli occhi di tutti. Non sono stati pubblicati i bandi di assunzione. Eppure mancano 300 autisti. Gli altri anni si apriva sempre, per avere un bacino da cui attingere. Si sono innescati una serie di meccanismi, politici e strategici, che hanno portato a questa situazione, ferma a giugno del 2023”.