Covid 19, Medilife stampa in 3D per salvare vite umane
La battaglia contro il coronavirus si vince anche sul piano della tecnologia. Non soltanto nella speranza che la scienza ci regali presto un farmaco in grado di guarire i malati Covid 19, e che si riesca a trovare un vaccino. Che ci restituisca una vita normale. Quella che facevamo tutti fino a un mese e mezzo fa e che ci sembra lontanissima. Ma chiediamo aiuto alla scienza anche per dare risposte immediate. Capaci di tenere il passo dell’emergenza. E di fare a medici e operatori sanitari strumenti i più subito disponibili. Per salvare vite umane intanto che la ricerca lavora per trovare una cura. È il caso della tecnologia nota come stampa in 3D, che permette ad esempio di adattare una semplice maschera da sub di decathlon per collegarla a un erogatore d’ossigeno. O di produrre valvole e raccordi dedicati. Tutte cose che in questo periodo purtroppo scarseggiano. E avere una maschera in più in terapia intensiva può significare poter salvare una vita. Lo fanno a Brescia, ma la Medilife ha portato questa tecnologia anche nel Lazio.
Stampanti 3D per produrre maschere per l’ossigeno
La tecnologia della stampa in 3D si sta rivelando particolarmente utile anche in campo sanitario. È di questi giorni la notizia di una start up di Brescia che è riuscita a fornire un centinaio di valvole per respiratori proprio utilizzando questa nuova tecnologia. La richiesta era arrivata il 14 marzo dall’ospedale di Chiari, con la ditta che doveva fornire il piccolo accessorio salvavita in affanno con i tempi. Ed ecco allora che Christian Fracassi imprenditore bresciano molla tutto e inizia a lavorare con il suo team solo su questa emergenza. In tre giorni produce oltre 100 valvole e il suo nome arriva fino al New York Times. Poi tocca alle maschere erogatrici per l’ossigeno. Stessa tecnica, si chiude il boccaglio e si adattano alla terapia intensiva con la tecnologia 3D. Una piccola grande rivoluzione che adesso arriva anche nel Lazio.
La Medilife porta la stampa 3D anche nel Lazio. Impresa e medicina insieme per salvare vite
La stampa in 3D permette di fare cose impensabili fini a poco tempo fa. Per esempio produrre valvole e raccordi da utilizzare in terapia intensiva. O maschere per l’ossigeno capaci di salvare vite umane. In un momento in cui la richiesta è tanta e il materiale sanitario arriva con difficoltà. E anche nel Lazio è arrivata questa innovazione, grazie alla Medilife che ci ha investito tempo e risorse. Ma che ora è in grado di rifornire con la stampa 3D tutto il centro sud. Un progetto nato in collaborazione con The 3D Group e portato avanti con la Stratasys Americana. Testato nell’ambito delle terapie intensive e per proteggere gli operatori sanitari esposti al rischio contagio. Siamo orgogliosi di aver realizzato il primo centro stampa 3D in ambito sanitario per il centro sud Italia, dichiarano il direttore generale di Medilife S.p.A. Emanuele d’Angeli e il presidente del consiglio di amministrazione Massimiliano Picardi. Mettiamo a disposizione tutta l’esperienza che abbiamo maturato nel settore per combattere l’emergenza Covid 19. E noi li ringraziamo, perché tutto quello che riusciamo a mettere in campo contro il coronavirus merita solamente un grande applauso.