Covid, allarme contagi nel Lazio. I medici di famiglia: “Tornare alle mascherine”

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Un numero di contagi che fa paura. Con un incidenza del Covid più in Italia. Nel Lazio torna l’allarme per il Coronavirus: un’impennata di positivi che ha fatto scattare l’allarme rosso. A lanciarlo sono i medici di famiglia che hanno chiesto il ripristino delle protezioni – dal distanziamento alle mascherine – nella nostra regione.

I dati del Lazio

Nel Lazio si registrano “da 1 a 3 casi per medico al giorno, con una diffusione non monitorata dai numeri nazionali, poiché è stato notevolmente ridotto il sistema di rilevamento dei tamponi” e quindi i dati ministeriali sono “fortemente sottostimati”. A lanciare l’allarme è la Federazione nazionale medici di medicina generale (Fimmg), alla luce dei “dati della rete della Fimmg Roma nella regione Lazio, dove i numeri del Covid stanno risalendo in modo importante, con rischi reali per le persone anziane e debilitate, al punto che la federazione – si legge in una nota – ha già inviato un alert ai medici di famiglia con le misure da intraprendere, non ultima quella di attivare, negli studi ove siano state allentate, le misure di protezione come mascherine e distanziamenti, fornendo le regole di approccio e le informazioni sui comportamenti da tenere per evitare contagi alle persone deboli”.

Ritorno pericoloso

“La patologia influenzale ha lasciato la via ad un ritorno importante della malattia Covid, che ha circolato per tutto l’inverno e poi in background nei mesi successivi”, dichiara Maria Corongiu, infettivologa e presidente della Fimmg Roma. “Attendiamo di conoscere quale variante stia circolando in Italia, dopo che la variante KP.3 negli Usa ha già preso il sopravvento”, aggiunge l’esperta. “Ma il problema maggiore – precisa – è che sono state smantellate tutte le misure di prevenzione e di controllo, il monitoraggio dei tamponi è stato interrotto, e quindi il rischio di contagio per le persone anziani e fragili è elevatissimo. Non ultimo” tra i fattori che preoccupano, Corongiu ricorda “la caduta dell’obbligo delle protezioni individuali negli ospedali dal 30 giugno”.