Covid, allarme dalla Cina. Ecco i sintomi che rimangono nel tempo

Il 50% dei pazienti che finiscono in ospedale dopo essere stati contagiati soffrirebbero di Long Covid. Con sintomi che persistono fino a due anni dopo la fase acuta dell’infezione. È quanto emerge dallo studio di follow-up in materia più lungo fino ad oggi, pubblicato nelle scorse ore su The Lancet Respiratory Medicine. La ricerca è stata realizzata prendendo in considerazione 1.192 pazienti, con età media di 57 anni, malati di Covid. Tutti ricoverati a Wuhan in Cina tra il 7 gennaio e il 29 maggio 2020, dunque durante la prima fase della pandemia. Quella più acuta.

Sebbene la salute fisica e mentale sia generalmente migliorata nel tempo, sembra proprio che persistano in capo a questi pazienti diversi problemi sanitari. Iniziamo a dire che la quota di chi riferiva sintomi dopo due anni è più bassa rispetto al 68% che riportava problemi associati alla malattia a 6 mesi di distanza dalla guarigione. Ma lo studio suggerisce che i pazienti Covid tendono comunque ad avere ancora una salute e una qualità di vita peggiori rispetto alla popolazione generale.

Dopo due anni almeno un sintomo per oltre la metà dei ricoverati. I dati Covid di oggi

Si chiama Long Covid. Si legge affanno, affaticamento e disagio

Tra i sintomi più frequenti, anche a 24 mesi di distanza dall’infezione, ci sono affaticamento, mancanza di respiro e difficoltà di sonno. Nello specifico, tra i più segnalati ci sono affaticamento o debolezza muscolare. Riportati dal 52% dei pazienti al follow up a 6 mesi e dal 30% dopo due anni. I pazienti di Covid-19, secondo quanto emerso dallo studio, hanno anche maggiori probabilità di segnalare altri sintomi. Tra i quali i più diffusi sono: dolori articolari, palpitazioni, vertigini e mal di testa.

Nei questionari sulla salute mentale, il 35% ha riferito di soffrire ancora di dolori o disagio. E il 19% ha riferito di ansia o depressione. I partecipanti che hanno sofferto di long Covid hanno anche segnalato più spesso problemi con la loro mobilità (5%) o livelli di attività rispetto al gruppo di controllo. Insomma, anche quando la pandemia sarà definitivamente sconfitta, dovremo abituarci che non tutto sarà come prima. Almeno per qualche anno ancora.