Covid, arriva la variante Omicron dal Sud Africa. Nuove restrizioni per Natale

Alla fine è arrivata anche in Italia. Si tratta della variante Omicron del covid 19, per intenderci quella che viene dal Sud Africa. Che sta creando panico a livello globale. E il cui primo caso è stato isolato anche nella nostra penisola. La brutta notizia, unita alla risalita dei contagi nelle ultime due settimane di novembre, sta spingendo anche nel Lazio le istituzioni a prendere provvedimenti immediati. Sopratutto in considerazione del prossimo periodo natalizio. Con tutti i connessi di strade stracolme di gente. E shopping nei centri commerciali. Allora si riparla dell’obbligo di mascherina, anche all’aperto. Qualcuno lo ha già fatto, come il sindaco di Fiumicino Montino. Che ha firmato una ordinanza in vigore dalla scorsa notte. E fino alla scadenza della legislazione emergenziale del 31 dicembre. Salvo eventuali proroghe. La motivazione fornita è semplice. La cittadina del litorale è anche sede del principale hub aeroportuale. E il rischio se possibile è ancora più elevato. Ma anche il sindaco di Roma Gualtieri ci sta pensando. E si parla della possibile data del 6 dicembre per una nuova stretta. Intanto si corre per la terza dose, e qui arriva la buona notizia. Stando a quanto comunicano le autorità sanitarie. Infatti la variante sarebbe comunque controllabile dal vaccino. E anche i test attualmente disponibili sarebbero in grado di rintracciare il nuovo virus.

Per impedire alla variante Omicron di diffondersi fondamentali i tracciamenti

Per impedire alla variante Omicron proveniente dal Sud Africa di diffondersi saranno fondamentali i tracciamenti. A questo proposito, l’assessore alla salute del Lazio D’Amato ha comunicato che è in corso lo screening di chi sia arrivato da paesi a rischio negli ultimi 15 giorni. Ma la preposta che potrebbe arrivare ufficialmente proprio dalla Regione Lazio, è quella di bloccare i voli dalle zone dove si è generata la nuova variante. E dove l’epidemia appare in parte fuori controllo. Chiaro che per questo non basterebbe un’ordinanza. Ma servirebbe un atto del governo. Come avvenne per i voli da e verso la Cina durante il primo lockdown. Intanto si accelera sulle terze dosi, per cercare di innalzare le difese contro il virus. E fornire maggiore protezione a chi abbia perso in parte l’immunità acquisita con le prime dosi del siero. Infatti, dopo aver vaccinato di nuovo la popolazione più anziana, le prenotazioni sono aperte anche per altre fasce di età. Dopo sei mesi dalla seconda dose. Ma non è detto che i tempi per i richiami non saranno accorciati ancora. Dipenderà dalla ripresa dei contagi. E ovviamente, dalle dosi di vaccini disponibili sul territorio.