Covid, Conte divide l’Italia in tre. Ed è scontro con le Regioni

Alla fine l’ennesimo decreto è arrivato. Firmato dal premier Conte nella nottata, dopo una estenuante trattativa con le Regioni. Ma ancora il testo non è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale. Cosa che verosimilmente avverrà a brevissimo, visto che le nuove regole andranno in vigore dalla giornata di domani, giovedì 5 novembre. E saranno valide almeno fino al 3 dicembre. Salvo novità derivanti dal monitoraggio del contagio effettuato dal Comitato tecnico scientifico in coordinamento con il Ministero della Salute. La novità più rilevante questa volta è stata la introduzione di un lockdown differenziato. Individuando tre fasce di Regioni, a seconda del rischio. In fascia rossa dovrebbero finire in cinque, ovvero Lombardia, Piemonte e Calabria insieme a Valle D’Aosta e Alto Adige. Per ora reggerebbero in zona arancione (o gialla secondo l’ultima versione del testo) Liguria, Veneto, Puglia, Sicilia e Campania. Con quest’ultima però a forte rischio, visti i focolai presenti soprattutto nel casertano. E a rischiare sarebbe anche l’Emilia Romagna.

Un bel guaio per i governatori, costretti comunque a firmare provvedimenti impopolari. E a metterci la faccia. In attesa di una eventuale revisione, che comunque sempre secondo il decreto non potrà abbassare il livello di rischio prima di 14 giorni. Ecco perché c’è stata battaglia in nottata. E molti Presidenti si sono lamentati di non essere stati ascoltati. O adeguatamente coinvolti.

https://www.iltempo.it/politica/2020/11/04/news/dpcm-testo-integrale-decreto-giuseppe-conte-coprifuoco-lockdown-chiusure-parrucchieri-zone-rosse-lazio-25116825/

Si circola solo tra le Regioni in fascia verde. E arrivano le mascherine obbligatorie anche al banco di scuola

E allora cerchiamo di fare un po’ di ordine sulle novità più importanti contenute nel decreto firmato la scorsa notte. Detto delle ‘fasce’ regionali, il primo nodo è quello della mobilità. Vietata tra le Regioni più a rischio, quelle rosse e arancioni per intenderci. Con la facoltà per i governatori di impedire anche l’uscita dai comuni di residenza in caso di ulteriori zone rosse di livello cittadino e locale. In questo caso per uscire servirà l’autocertificazione. E lo si potrà fare solo per motivi lavorativi o d’urgenza. Sempre per le zone a rischio più alto, si introduce la didattica a distanza per tutti. Mentre nelle zone ‘verdi’, scuole materne elementari e medie rimarranno aperte. Ma con l’obbligo di indossare la mascherina anche al banco.

https://www.today.it/attualita/nuovo-dpcm-4-novembre.html#_ga=2.254431693.477352356.1604416657-1098660044.1602574777

Nelle aree più a rischio chiudono tutti gli esercizi commerciali. Eccezioni per tabaccai, edicole, farmacie e parafarmacie e generi alimentari. Forse salvi barbieri ed estetisti

Sempre in fascia rossa, stop a tutti gli esercizi commerciali. Con l’eccezione per le farmacie e le parafarmacie, le edicole, i tabaccai e i negozi di generi alimentari. A differenza di quanto si dava per scontato in serata, almeno per ora sarebbero salvi gli esercizi di barbiere, parrucchiere ed estetista. Sarà consentito ordinare cibo a domicilio, ma comunque entro le 22. E tutte le pratiche sportive tranne quelle di interesse nazionale saranno vietate. Esclusa l’attività motoria (leggi running, ndr).  Di fatto, l’unica differenza tra le Regioni ‘rosse’ e quelle gialle o arancioni è costituita dall’obbligo per le prime della didattica a distanza portata al 100% nelle scuole di ogni ordine e grado. In fascia verde infine, a parte l’obbligo delle mascherine al banco e il coprifuoco anticipato alle 22, resta tutto come adesso. Quindi piscine e palestre chiuse e bar gelaterie e ristoranti con saracinesca abbassata alle 18. Con due  ulteriori restrizioni, la chiusura di tutte le mostre e dei musei e la capienza dei mezzi pubblici ridotta al 50%. E i sindaci potranno sempre decidere di chiudere del tutto o parzialmente le piazze a maggior rischio movida.

Il governo assicura nuovi risarcimenti da votare già in settimana. Ma in tantissimi sono alla fame

Il governo ha anche sollecitato al massimo il ricorso allo smart working. E ha assicurato nuovi risarcimenti per le categorie più colpite. Da votare già in settimana. E lo stesso Ministro Speranza e il vice Ministro Sileri hanno assicurato che questo lockdown non sarà paragonabile al primo. E che il monitoraggio sarà costante, per alleggerire le misure appena possibile. Così come fonti del Ministero dell’Interno hanno fatto sapere che i controlli saranno a campione, ed hanno escluso di far circondare le zone rosse dall’Esercito. Ma intanto i commercianti, le piccole e medie imprese e i professionisti non ce la fanno più.  E con la cassa integrazione di primavera che per molti è ancora un miraggio, credere in nuovi aiuti tempestivi e ad una liquidità immediata da immettere nei conti correnti degli Italiani diventa sempre più difficile.