Crisi Esseti Farmaceutici a Pomezia, stipendi in ritardo e lavoratori a rischio: sciopero confermato per altri due giorni
La tensione è palpabile allo stabilimento Esseti Farmaceutici di Pomezia, dove i dipendenti hanno deciso di alzare la voce. Nonostante l’incontro tra azienda e rappresentanti sindacali, che si è concluso con una proposta di cassaintegrazione, i lavoratori hanno scelto di continuare la protesta per i prossimi due giorni. Oggi, 8 gennaio, lo stabilimento ha visto uno sciopero di 8 ore, dalle 8 alle 17, con una sola richiesta: maggiore trasparenza da parte dell’azienda e azioni concrete per salvare il futuro del sito produttivo.
Le criticità che hanno scatenato la protesta
La situazione nello stabilimento è grave e si intreccia con problemi gestionali e produttivi che sembrano ormai cronici.
1. Assenza di una strategia aziendale
La direzione non ha presentato un piano chiaro per garantire la stabilità e il futuro della produzione. Questa mancanza di visione sta mettendo a rischio non solo la fiducia dei lavoratori, ma anche l’intera operatività dell’impianto.
2. Blocco della produzione
Il cuore dell’azienda si è fermato: l’insufficienza di materiali essenziali e la carenza di manutenzione hanno portato al blocco delle attività produttive. Con ogni giorno di fermo, la crisi si aggrava, aumentando il rischio di chiusura e mettendo in pericolo centinaia di posti di lavoro.
3. Sicurezza e igiene sotto i minimi
L’assenza della società incaricata delle pulizie ha portato a un peggioramento drastico delle condizioni di sicurezza e salubrità nei reparti. Questa situazione rappresenta non solo un rischio immediato per i lavoratori, ma una violazione delle normative vigenti.
4. Ritardi nei pagamenti
Le mensilità e le tredicesime sono in ritardo, generando grande incertezza economica per le famiglie dei dipendenti. Questo segnale è percepito come un campanello d’allarme che rende evidente la crisi aziendale in corso.
La risposta sindacale: non molliamo
Di fronte a questa situazione, le segreterie sindacali Filctem Cgil e Uiltec Uil, insieme alle RSU, hanno indetto lo sciopero di oggi, con prosecuzione per le giornate del 9 e 10 gennaio, lanciando un appello forte per interventi immediati e risolutivi.
Le richieste dei lavoratori: salvare il futuro dell’azienda
I dipendenti e i sindacati non si limitano a denunciare i problemi, ma avanzano richieste precise:
- Un piano aziendale che garantisca la continuità produttiva e occupazionale dello stabilimento.
- Materiali essenziali per riavviare la produzione e la manutenzione degli impianti.
- Ripristino delle condizioni di sicurezza e igiene, anche attraverso il reintegro della società di pulizie.
- Regolarizzazione dei pagamenti, per restituire stabilità economica ai lavoratori e alle loro famiglie.
Un monito per l’azienda e le istituzioni
Lo sciopero dei lavoratori di Esseti Farmaceutici non è solo un gesto di protesta, ma un appello accorato a tutte le parti coinvolte. “Serve una svolta immediata – sottolineano i rappresentanti sindacali – perché il tempo per salvare il nostro stabilimento sta finendo”.
Questa crisi non riguarda solo un’azienda, ma un intero territorio che rischia di perdere una realtà produttiva di riferimento. La palla è ora nelle mani della direzione aziendale e delle istituzioni: saranno in grado di agire in tempo per garantire un futuro a Esseti Farmaceutici e ai suoi lavoratori?