Crollo Firenze, ancora non si trova il corpo del quinto operaio: ricerche estenuanti
Dopo oltre 96 ore continuano senza sosta le operazioni di rimozione delle macerie da parte delle squadre dei vigili del fuoco nel cantiere di via Mariti a Firenze, dove venerdì scorso si è verificato un crollo con la morte di quattro operai. Dalle prime luci dell’alba, essendo riusciti a liberare un varco per accedere alla zona interessata dove si sta cercando l’ultimo disperso, stanno operando anche alcuni mezzi meccanici.
Centinaia di persone impiegate nelle ricerche
Oltre al comandante provinciale, il vice comandante vicario e ai vari funzionari del comando di Firenze, si stanno alternando diverse centinaia di unità di vigili del fuoco con varie specializzazioni: Usar (Urban Search And Rescue), Saf (Speleo Alpino Fluviale), Gos (Gruppo Operativo Speciale), Sapr (Sistemi Aeromobili a Pilotaggio Remoto), Coem (Comunicazione in Emergenza), cinofili.
L’operaio mancante è un marocchino
Nelle giornate del 16 e 17 febbraio sono state impegnati 80 vigili del fuoco, mentre i giorni successivi circa 60. La vittima che si cerca è l’operaio Bouzekri Rachimi, 56enne marocchino, residente a Palazzolo sull’Oglio, in provincia di Brescia. Domani, mercoledì 21 febbraio, giorno dello sciopero nazionale proclamato da Cgil e Uil insieme alle categorie degli edili e dei metalmeccanici dopo la strage , i segretari generali Maurizio Landini e PierPaolo Bombardieri parteciperanno alla manifestazione che si terrà nel capoluogo toscano a partire dalle ore 16.30, zona cantiere (via Mariti). Lo annuncia una nota.
Domani previsto lo sciopero per la sicurezza sul lavoro
Lo sciopero riguarderà le ultime due ore di ciascun turno per gli addetti di Fiom, Fillea, Uilm e Feneal, le altre categorie hanno programmato per la stessa giornata iniziative di mobilitazione e assemblee nei luoghi di lavoro. Presidi e manifestazioni territoriali si terranno in tutto il Paese. “Basta parlare di cordoglio – affermano Cgil e Uil – è il momento che il Governo, le imprese e le loro associazioni di rappresentanza si assumano le responsabilità: massimo ribasso, appalti a cascata, mancanza di controlli, precarietà del lavoro sono conseguenze di scelte, non una fatalità. Mai più morti sul lavoro”.