Cybersecurity, nel Lazio Piantedosi inaugura il Centro d’eccellenza
Un nuovo Polo d’eccellenza per la sicurezza cibernetica è stato inaugurato questa mattina nel quartiere Marconi dal ministro dell’Interno Matteo Piantedosi e il capo della Polizia. Un centro d’eccellenza per uno dei settori cruciali per il presente e il futuro.
Il Ministro
“Inauguriamo questo centro molto importante, denso di significati, frutto di iniziative recenti di riorganizzazione del polizia con la creazione della Direzione centrale per la polizia scientifica e la sicurezza cibernetica. Questo è uno dei 18 centri operativi, che sono l’articolazione territoriale della nuova direzione centrale. La polizia postale da’ un grande contributo alla sicurezza cibernetica e ad affrontare le grandi sfide che ci aspettano”. Lo ha detto il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi nel corso dell’inaugurazione del Centro Operativo per la Sicurezza Cibernetica della Polizia Postale Lazio, in via Ugo Amaldi, in zona Marconi a Roma.
Dedicato ai due agenti uccisi dalle BR
“Mi fa piacere il centro sia stato intitolato a Rolando Lanari e Giuseppe Scravaglieri, due eroi silenziosi che hanno sacrificato la loro esistenza per svolgere servizio a fianco delle istituzioni”, ha sottolineato Piantedosi. I due agenti furono uccisi dalle Br il 14 febbraio del 1987 mentre scortavano un furgone portavalori delle Poste.
Nello stabile di Poste
“Tra Poste Italiane (che ha messo a disposizione lo stabile ndr) e la Polizia c’è una collaborazione antica e questo è un esempio molto virtuoso di sinergia istituzionale“, ha aggiunto. “La presenza sui territori e’ importante perché oltre all’aspetto tecnico e securitario svolge anche un ruolo divulgativo di prevenzione dei rischi del web soprattutto per le giovani generazioni”, ha concluso il ministro.
La sede
La sede del nuovo centro, che si trova all’interno di uno stabile di Poste Italiane, è dotata delle più moderne risorse tecnologiche, per sfide investigative sempre più complesse relative alla tutela delle persone, del patrimonio e delle infrastrutture critiche informatizzate di rilievo territoriale, con ambienti e laboratori dedicati, compresa “la Stanza di Alice” dedicata all’accoglienza e all’ascolto delle vittime vulnerabili.