Da Gualtieri un altro mutuo da 7,7 milioni per i romani: ma sui 49 milioni di nuovi debiti di Roma pende il ‘sì’ di Meloni, Giorgetti e Piantedosi

Roma, sullo sfondo l'area per la realizzazione di una nuova scuola pagata con mutuo, in primo piano il sindaco Roberto Gualtieri e la premier Meloni coi due Ministri Giorgetti e Piantedosi

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Dal sindaco Gualtieri una scuola in urgenza con 7,7 milioni di mutuo: ma sui 49 milioni di nuovi debiti di Roma pende il ‘sì’ di Meloni, Giorgetti e Piantedosi. Grazie alla supervisione del sindaco Roberto Gualtieri il Municipio XV guidato dal mini-governatore PD Daniele Torquati si prepara ad accogliere una nuova scuola media da 9 classi in via Giovanni Palatucci, a Cesano. Un’opera che verrà realizzata ‘in urgenza’, così riportano le carte, la cui prima fase di progettazione costerà 350mila euro. Il costo totale dell’opera però è stimato al momento in 7,7 milioni di euro pubblici. Una somma che verrà racimolata per intero grazie ad un nuovo mutuo. Soldi che dovranno essere restituiti quindi nei decenni a venire (la durata del mutuo non è stata resa pubblica) dalle prossime generazioni, ovviamente con l’aggravio dei relativi interessi (il cui ammontare è al momento ignoto).

Da Gualtieri ‘sì’ alla nuova scuola, ma con mutuo da 7,7 milioni di €

Un nuovo mutuo, un ennesimo nuovo mutuo, che si aggiunge a quelli già segnalati in vari articoli pubblicati da Il Nuovo 7 Colli negli ultimi mesi che portano il debito totale che grava su Roma e i romani proveniente da mutui/prestiti a ben oltre i 49 milioni di euro contratti in soli tre mesi.

Le considerazione a nostro avviso sono due. La prima: una nuova scuola, per di più pubblica, è sempre un’opera gradita. Ma è pur vero 7,7 milioni di € stimati per la sua realizzazione, tra l’altro in fase di progettazione preliminare, che rischiano di divenire 10 milioni in fase esecutiva, sembrano comunque molti per una scuola che ospiterà, tutto sommato, sole 9 classi. Una seconda considerazione: Gualtieri deve sempre e comunque far quadrare i conti, la legge italiana paragona l’Amministratore pubblico al buon padre di famiglia. Un discorso che vale in modo particolare per Roma, visto che Gualtieri in qualità di sindaco della città eterna è anche il Commissario di Governo per il rientro dal debito.

Gualtieri attende il ‘Sì’ ai nuovi debiti di Meloni, Giorgetti e Piantedosi

Il nodo centrale di questa vicenda è legato difatti al fatto che su Roma Capitale grava la spada di Damocle della Gestione Commissariale che durerà fino al 2027. Esattamente come previsto dal Decreto nazionale di approvazione della proposta del Piano di Rientro dal Debito di Roma approvato lo scorso 23 gennaio. In particolare, sul sindaco Gualtieri grava l’onere di ottenere l’approvazione della sua ‘lista delle spese’ dalla premier Meloni e dai Ministri Giorgetti (Economia) e Piantedosi (Interno). Giualtieri dovrà presentare l’elenco delle spese a Meloni, Giorgetti e Piantedosi e attendere il loro ‘sì’ per due volte l’anno. A fine maggio e fine novembre, per gli anni 2025, 2026 e 2027. In sostanza, sui 49 milioni di euro di nuovi mutui accesi da Gualtieri e co. negli ultimi tre mesi pende il via libera decisivo dei tre membri di Governo che arriverà entro l’inizio di giugno.

Da Gualtieri Città dello Sport, parchi, aiuole e canili, ma tutti a debito

Roberto Gualtieri e la sua Giunta hanno varato tanti nuovi mutui, come da noi raccontato con una serie di articoli. L’ultimo mutuo riguarda quello acceso per un asilo, il cui ok è arrivato senza tra l’altro che l’assessore Claudia Pratelli delegata alla Scuola fosse presente in Giunta pre pronunciare il suo ‘Sì’ o ‘No’. Più in generale, tra nuove Città dello Sport e nuovi Playground, nuovi Parchi per Roma, le aiuole in centro (5 milioni di mutuo) e un nuovo canile alla Muratella (6,6 milioni di euro di mutuo) i debiti contratti sono già superiori ai 49 milioni di euro in soli tre mesi.

Perché Roma e Gualtieri non puntano sui fondi PNRR, ministeriali o regionali?

In sostanza, mentre molti Comuni della stessa provincia/Città Metropolitana di Roma, del Lazio, d’Italia e d’Europa utilizzano fondi PNRR per costruire strutture pubbliche scolastiche, case popolari, impianti sportivi, etc, il Campidoglio continua ad accumulare debiti con vari istituti bancari.

Gualtieri e la volata verso le elezioni 2027: tanti tagli di nastro…

Ovviamente, su tutti questi nuovi debiti pende ora il ‘’ decisivo di Meloni, Giorgetti e Piantedosi. Proprio questi ultimi potrebbero bloccare la nuova ‘politica dei debiti’ varata da Gualtieri e la sua Giunta. Giunta Gualtieri che certo sembra orientata a presentarsi ai cittadinielettori, giusto in tempo per la prossima tornata elettorale di primavera 2027, con una sfilza di tagli di nastri lunga una Quaresima, in centro come in periferia.

La politica del ‘credito bancario’ della Giunta Gualtieri

L’elenco delle opere in programma, del resto, è a dir poco lungo e variegato. Ma il filo conduttore è sempre lo stesso: ricorrere al credito bancario per coprire la mancanza di fondi disponibili. Una scelta che solleva interrogativi sulla sostenibilità economica a breve, medio e lungo termine e sulle priorità di spesa della Capitale d’Italia. Il Campidoglio sembra puntare su una scorciatoia per finanziare i suoi progetti, tra l’altro senza informare adeguatamente i cittadini-elettori. Preferendo i mutui ai fondi pubblici europei, nazionali, regionali e giubilari. Gualtieri tra l’altro è anche Commissario (nominato dall’ex premier Mario Draghi) per il Giubileo 2025, eppure non riesce a trovare altre fondi di liquidità’.

Gualtieri forse – e sottolineiamo forse – si trova però in una possibile posizione di conflitto di interesse. Da una parte, ha il compito di ridurre il deficit storico di Roma. Dall’altra punta su una politica di nuovi prestiti che sembra in netto contrasto con l’obiettivo del commissariamento.

Elezioni 2027 ormai alle porte… ma i debiti sembrano destinati a crescere

Con le elezioni 2027 ormai alle porte, molti potrebbero intravedere nella pioggia di debiti contratti da Gualtieri un chiaro intento di rafforzare il proprio consenso elettorale. Tuttavia, resta aperta la questione se questa strategia sia compatibile con una gestione responsabile delle finanze pubbliche.

La logica del “costruire ora, pagare domani” può sembrare efficace nell’immediato. Ma rischia di diventare un macigno per le future amministrazioni e, soprattutto, per i cittadini romani. Mentre il Campidoglio guarda ai prossimi mesi con una serie di cantieri pronti a partire, la domanda resta una. Queste scelte sono fatte per il bene della città o per il tornaconto elettorale di chi governa ora? La risposta, oltre ai cittadini in sede elettorale, la dovranno dare molto presto anche Meloni, Giorgetti e Piantedosi, quest’ultimo tra l’altro è proprio l’ex Prefetto di Roma.