Da Ostia a Roma in bicicletta, la Regione spende 38 milioni per le ciclabili: il Lazio tra ciclovie di lusso e strade colabrodo

Nel bel mezzo di un dibattito che suscita quantomeno qualche perplessità, il Presidente della Regione Lazio Francesco Rocca ha annunciato un investimento che sembra uscito da una favola moderna. “Un accordo molto importante e significativo. Valorizzare le piste ciclabili e il turismo verde è una grande opportunità”, ha dichiarato Rocca facendo riferimento a milioni di euro destinati, da un lato, alla Ciclovia Tirrenica e, dall’altro, alla nuova pista ciclabile che collegherà Roma, il Colosseo e il mare di Ostia, estendendosi fino agli scavi di Ostia Antica. Un progetto che, secondo il governatore, potrebbe rivitalizzare l’economia locale, attirando turisti e facendo brillare un po’ di luce sul patrimonio archeologico e storico della regione.
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Il piano Progetti per la ciclabilità
Lo scorso mese la Giunta regionale del Lazio ha ufficializzato, su proposta di Rocca, della vicepresidente Roberta Angelilli e dell’assessore Manuela Rinaldi, il piano dei Progetti per la ciclabilità: ben 38 milioni di euro destinati a rendere il territorio più fruibile e moderno. Inserito nel Piano “Un’Europa resiliente e più verde“, il progetto punta a una mobilità urbana multimodale e sostenibile, con una copertura finanziaria prevista dal 2025 al 2027. Nello specifico, 20 milioni sono destinati a stimolare manifestazioni d’interesse per piste ancora da realizzare, mentre 18 milioni saranno investiti nella tanto discussa pista Ostia-Colosseo. I contratti dovranno essere firmati entro 18 mesi, con la conclusione dei lavori prevista entro il 2028.
Promesse elettorali
Secondo Francesco Rocca, “La mobilità sostenibile e il potenziamento del cicloturismo erano impegni presi in campagna elettorale. Finalmente, la Giunta ha approvato una Delibera che prevede questo stanziamento per l’intera regione. È motivo di grande soddisfazione ed orgoglio aver dedicato 18 milioni di euro alla pista Ostia-Colosseo, riprogettata per collegare non solo il litorale, ma anche i tesori di Ostia Antica, simbolo della nostra romanità“. Anche Roberta Angelilli sottolinea che investire in mobilità sostenibile significa dare un forte impulso all’economia locale e al commercio, mentre Manuela Rinaldi evidenzia come questi interventi rappresentino un salto verso un sistema infrastrutturale più efficiente, capace di migliorare la viabilità turistica regionale.
Un’opera ambiziosa… ma non dimentichiamo il resto
Certo, le ciclovie sono un sogno per chi abbraccia la mobilità alternativa. Ma non sarebbe anche il caso di sistemare le strade, ridotte a colabrodo, con marciapiedi a collo di bottiglia, buche che spesso sono anche causa di incidenti soprattutto per motociclisti e ciclisti, soprattutto dopo le piogge?
Continuare ad abbassare i limiti di velocità – e qui entrano in gioco i vari Comuni – invece di rifare il manto stradale (a carico di Comuni, Provincia o Regione a seconda della tipologia di strada), non risolve di certo il problema, ma semplicemente addossa la responsabilità di eventuali danni a chi conduce il mezzo. Per carità, ben venga la mobilità alternativa. Ma questa dovrebbe essere, appunto, un’alternativa. Perché non tutti vogliono o possono spostarsi in bicicletta. C’è chi deve o vuole farlo con l’auto. E, per farlo, paga bollo, assicurazione e via discorrendo, oltre a quelle famigerate accise sui carburanti che qualcuno aveva promesso di togliere.
Mezzi pubblici… da incubo
La viabilità del Lazio non si migliora con le ciclovie. Non solo, almeno. Si migliora con strade in ottimo stato, meglio illuminate e con il verde pubblico curato, che non intralci la segnaletica, laddove c’è. Con mezzi pubblici efficienti e ben organizzati, cosa che nella nostra regione, a partire da Roma, sono ben lontani da essere tali: basta guardare al trenino Metromare, proprio quello che da Ostia porta alla Capitale e che ogni giorno fa tirare giù tutti i santi del paradiso ai pendolari. Come succede a chi prende l’altra linea dell’inferno, la Roma-Viterbo, entrambe gestite da Astral e Cotral, società partecipate al 100% proprio dalla Regione Lazio guidata da Rocca.
E non va molto meglio con i bus e le metro, sovraffollate e piene di borseggiatori. Insomma, sì alle ciclovie e a una mobilità sostenibile. Ma esiste anche il resto…