Da Zingaretti arretrati folli per la sanatoria degli alloggi popolari

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Zingaretti e il pasticciaccio delle case popolari ATER

La gestione degli alloggi popolari non è mai stata facile per le amministrazioni locali del Lazio. Soprattutto a Roma, città che per oltre 40 anni è rimasta senza piano regolatore. Le nuove case che spuntavano come funghi nelle periferie erano solamente per chi se le poteva permettere. E cioè, come dicono gli addetti ai lavori, venivano vendute a libero mercato. Nemmeno un metro cubo per l’edilizia popolare, per le case destinate a quel popolo di cui la sinistra parla tanto, ma che in fondo continua a disprezzare. E’ stato così anche nel piano regolatore del 2006, targato Veltroni e Morassut. E Zingaretti non fa eccezione.

Dalla sanatoria alla stangata

E allora per gli occupanti delle case popolari della Regione Lazio si passa dalla sanatoria alla stangata. Certo, si parla di occupanti abusivi, gente che dieci o vent’anni fa è entrata in un alloggio popolare senza averne titolo. Non è una bella cosa, ma qualcuno vuole dire che molte volte si è trattato di abusivismo per necessità, famiglie italiane con figli, sfrattate e senza casa che non riuscivano ad ottenere l’alloggio pur avendone diritto, perchè per motivi che nessuno sa le graduatorie erano sempre ferme? E allora per disperazione molte famiglie sono entrate nelle case, hanno iniziato a pagare il canone, hanno rimesso a posto il verde e gli spazi condominiali. E ora che fai, li cacci via creando nuova emergenza sociale? Cero che no, risponde la Regione Lazio del presidentissimo Nicola Zingaretti. Si fa una sanatoria. Ma più che sanatoria, è giusto parlare di stangata.

Dal pericolo della Corte dei Conti alla mannaia sugli inquilini

La Corte dei Conti è in agguato. Eh sì, perchè anni e anni senza riuscire a regolarizzare la matassa delle assegnazioni delle case popolari, oltre a creare disagio sociale può creare danno erariale. Cioè minori entrate per l’ATER e per i comuni. E allora il provvedimento che la regione si appresta a varare è peggiore del male. Sanatoria sì, ma a prezzi altissimi. La povera gente dovrà pagare il canone previsto per gli inquilini più benestanti, per intenderci come chi acquista case in cooperativa e paga l’affitto magari anche con diritto di riscatto. La domanda sorge spontanea: ma se avessero avuto questi soldi, non pensa Zingaretti che le famiglie bisognose che abitano negli alloggi ATER in questi anni la casa se la sarebbero comprata?

Sul piede di guerra l’Unione Inquilini

L’Unione inquilini è sul piede di guerra: “Se La Regione Lazio e il presidente Zingaretti chiederanno nuovi canoni assurdi per poter sanare la situazione delle case popolari, meglio allora procedere come si è sempre fatto” dichiara  Fabrizio Ragucci, segretario romano dell’Unione inquilini. Avremo ancora dei fantasmi, degli ‘invisibili’ senza nessun diritto e tutela sociale, ma almeno non avremo famiglie cacciate fuori di casa, costrette a dormire in macchina (per chi ce l’ha) con moglie e figli.

Fratelli d’Italia per i diritti dei più deboli

Intanto, il Consigliere regionale di Fratelli d’Italia Giancarlo Righini annuncia battaglia, e ha già presentato sulla proposta insieme al gruppo di FDI alla Pisana oltre 400 sub emendamenti : “Sulla sanatoria delle case popolari ATER, sui criteri adottati e sul canone ‘monstre’ richiesto agli inquilini riteniamo che si debba fare immediata chiarezza. Il diritto alla casa è un diritto fondamentale, non si gioca sulla pelle dei cittadini. Fratelli d’Italia andrà avanti fino in fondo in questa battaglia di trasparenza e di giustizia”.