Dai Castelli alle Olimpiadi di Parigi: Mattia Furlani si qualifica per la finale di salto in lungo

Mattia Furlani alle Olimpiadi

Giovanissimo, ma forte, determinato e talentuoso, Mattia Furlani questa mattina ha esordito alle Olimpiadi di Parigi. E si è qualificato per la finale del salto in lungo: gli è bastato l’8.01 al primo salto, seguito da un 7.95 e un nullo. Ha chiuso così al sesto posto assoluto, tra i dodici previsti. Ora ha un campione da battere, l’uomo dei record: il greco Miltiadīs Tentoglou, che si è aggiudicato la finale con il miglior salto di 8.21.

Mattia Furlani, l’orgoglio dei Castelli Romani (e non solo)

Nato a Marino, ai Castelli Romani, Furlani, classe 2005, è un lunghista, vicecampione mondiale indoor a Glasgow 2024, vicecampione europeo a Roma 2024 e campione europeo under 20 a Gerusalemme 2023. Figlio di Marcello Furlani, altista, e Khaty Seck, velocista italiana di origini senegalesi, lo ‘sport’ è di casa. E Mattia Furlani sta seguendo la scia di ‘famiglia’: ha esordito alle Olimpiadi di Parigi. E si è qualificato per la finale del salto in lungo, che si terrà martedì 6 agosto alle 20:15.

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“Gara complicata con il vento che continuava a girare, ho preferito fare anche gli altri due salti pur se ero convinto che il primo a 8.01 sarebbe bastato. Adesso mi concentro per la finale, grazie a tutti i tifosi italiani per il sostegno” – ha detto il giovane ai microfoni della Rai dopo la gara. Fiducioso con la stoffa del campione. E con un obiettivo: salire sul gradino più alto del podio per conquistare un’altra medaglia.

Furlani nel 2023 è stato nominato atleta europeo emergente dell’anno dall’European Athletics Association e nel 2024, a febbraio, agli assoluti di Ancona ha segnato il record di salto con i suoi 8,34. A soli 19 anni, quindi, ha battuto il record di Howe (8,30) e ha realizzato il record del mondo under 20 indoor. Ora è pronto per la sua prima finale alle Olimpiadi. E tutta l’Italia farà il tifo per lui, che dai Castelli Romani è arrivato a Parigi. Quello di ora sarà sicuramente solo uno dei primi tanti traguardi: la strada è lunga. Come i suoi salti. E su questo non c’è nessun dubbio.