Dalla Regione appalto per gli impianti sportivi da 4,3 milioni: ma a Roma con Gualtieri lo Sport continua a essere negato
La Regione Lazio sta per avviare un bando pubblico da 4,3 milioni che ha lo scopo di sostenere un programma straordinario di risistemazione degli impianti sportivi regionali già esistenti, ma bisognosi di: “riqualificazione – così riportano i documenti ufficiali – ammodernamento, completamento impianti in disuso, adeguamento tecnologico, efficientamento tecnologico, efficientamento energetico, adeguamento alla normativa sulla sicurezza e relativa omologazione, messa in sicurezza dell’impianto sportivo, ai sensi della Legge Regionale n.11/2009, abbattimento delle barriere architettoniche”.
Dalla Regione un bando per gli impianti sportivi del Lazio, ma senza Roma
Il bando sarà gestito dalla società ‘Sport e Salute spa’. Saranno ammessi a finanziamento tutti i Comuni del Lazio, tranne Roma, purtroppo. Con un nostro editoriale, ormai quasi tre mesi fa, avevamo chiesto al Governatore Francesco Rocca di battere un colpo a favore dello Sport di Roma, ma evidentemente non ci ha ascoltato. Difatti l’elenco degli impianti romani in attesa di tornare in funzione è lungo, ancora oggi, un chilometro, forse di più. Sono innumerevoli gli impianti sportivi della Capitale in attesa di fondi: l’ex centro sportivo Morandi a Ostia, la piscina comunale del Quarticciolo, L’impianto “Piscine di Torre Spaccata”, campo sportivo di Vigne Nuove, etc.
Rocca su Roma lascia campo libero a Gualtieri?
Ci stupisce non poco, quindi, che la Giunta Rocca abbia deciso di lasciare proprio la Capitale fuori da questo Piano straordinario di risistemazione degli impianti sportivi regionali. Lasciando così, di fatto, tutte le decisioni in merito nelle mani del sindaco Roberto Gualtieri, dell’assessore Alessandro Onorato e del presidente della Commissione capitolina Sport Nando Bonessio. Forse il presidente Rocca, molto semplicemente, fa ancora affidamento sulle parole dell’assessore Alessandro Onorato rilasciate alla stampa romana ad aprile 2022. Allora parlava di 22,5 milioni di fondi PNRR pronti a ‘piovere’ sulle strutture sportive di Roma. A proposito di quei fondi, ma sono poi arrivati? E, se sì, per quali strutture pubbliche romane verranno utilizzati?
Promesse disattese dalla Giunta Gualtieri?
Negli ultimi due anni la Giunta Gualtieri aveva ‘vagheggiato’, a più riprese, la possibilità di risistemare molti impianti sportivi pubblici grazie all’arrivo dei fondi europei PNRR. Un limbo del ‘vorrei ma non posso’ rimasto, nella maggior parte dei casi, lettera morta. Tra le pochissime strutture sportive romane ammesse a finanziamento PNRR di cui si ha notizia è emblematico certo il caso del Palazzetto dello Sport di Roma nord – Colli D’Oro su cui proprio la Giunta Gualtieri rischia di schiantarsi. Per evitare forse che i romani si sveglino da questo “limbo onirico” il Campidoglio sta adottando, da qualche mese a questa parte, una strategia doppia che è sotto gli occhi di tutti i cittadini.
I nuovi impianti sporti con mutui e prestiti bancari, a spese dei romani
Da una parte, ha avviato alla spicciolata la realizzazione di numerosi nuovi impianti sportivi, parallelamente al programma dei 100 Nuovi Parchi per Roma, grazie a fondi ottenuti da prestiti e finanziamenti bancari che i romani dovranno pagare nei tre decenni a venire, come dimostrano le nuove aree sport-playground-impianti sportivi o vere e proprie Città dello Sport in corso di realizzazione a: Casalotti, Parco Petroselli, Parco dei Romanisti, nelle aree verdi di via Alessandro Ruspoli, via Stefano Borgia, via Tobagi e via Lentini.
Il partenariato pubblico-privato o Project Financing
Dall’altra parte, vi è una seconda categoria di nuovi impianti sportivi che, al contrario, Il Campidoglio farà tornare in funzione, ma solo grazie al partenariato pubblico-privato, anche detto Project Financing, in cui in parole povere è il privato a mettere i soldi che il pubblico evidentemente non ha.
Tra questi ultimi c’è il caso eclatante del nuovo maxi Centro Sportivo di via Como affidato dalla giunta Gualtieri e dalla giunta Del Bello ad un concessionario privato che lo prenderà in gestione per 25 anni ad un prezzo annuo davvero minimale e in cambio di un investimento di partenza tutto sommato minimo. Ma soprattutto grazie a di più di qualche ‘aiutino’ extra, a livello burocratico e amministrativo, concesso da campidoglio e Municipio II al privato stesso, come da noi ricostruito in un recente articolo.
La Città dello Sport femminile di Roma
Sempre in quest’ultima categoria, rientra anche il caso della nuova Città dello Sport femminile che dovrebbe nascere al posto dell’ex Punto Verde Qualità abbandonato di Spinaceto, in via Augusto Renzini. Anche in questo caso, ogni legalità verrà sanata, secondo le Giunte Gualtieri-Di Salvo, per consentire il recupero a favore dei cittadini di un’area che altrimenti resterebbe preda di illegalità e malaffare. La ‘benedizione’ al progetto porta la firma del presidente della Commissione Sport Bonessio.
Il caso (più unico che raro) dello stadio Anco Marzio di Ostia
Poi, obiettivamente, c’è un altro caso a sé stante, più unico che raro, quello dello stadio Anco Marzio di Ostia, in cui Campidoglio e Municipio X non hanno saputo o voluto, negli ultimi 2 anni, trovare una soluzione condivisa con il privato per salvare, a spese del privato stesso, una struttura pubblica che costituisce una risorsa preziosa per il Municipio X di Roma, ma non solo. A questo privato Gualtieri e Falconi hanno imposto di ‘investire’ 3 milioni di euro per sanare gli abusi commessi da altri. La domanda sorge spontanea: ma l’uguaglianza dei cittadini di fronte alle istituzioni locali, regionali e nazionali vale anche per gli imprenditori che operano a Ostia? Speriamo che presto qualcuno ce lo spieghi.