D’Amato, attacco disperato a Rocca. La replica: “Cita fonti già condannate per diffamazione”
“Alessio sii serio se riesci, ti stai attaccando ad una ‘fonte’ vecchia e screditata, già condannata per diffamazione in sede civile e rinviata a giudizio in sede penale. Pensa alle cose belle come facevi in passato”. Così Francesco Rocca, candidato del centrodestra alla presidenza della Regione Lazio, replica al tweet del suo avversario di centrosinistra Alessio D’Amato che aveva scritto – postando un articolo critico sulla gestione dell’ex presidente della Croce Rossa – “Rocca smetta di attribuirsi immagine di grande manager, nella gestione Croce Rossa solo ombre”. La replica di Rocca, sempre su Twitter, riporta una serie di screenshot con le positive dichiarazioni di D’Amato, in particolare, quando a lui venne rinnovato l’incarico di presidente internazionale della Croce Rossa.
Rocca a Libero smentisce la sinistra e D’Amato
Rocca ieri ha smontato anche l’ennesima bufala della sinistra, stavolta quella della sua casa. “Non c’è nessuna casa a mia insaputa. Casomai il contrario: è tutto alla luce del sole e ci sono le carte che dimostrano i miei pagamenti regolari”. Così il candidato alla presidente della Regione Lazio con il centrodestra in un’intervista al quotidiano ‘Libero’ sottolineando che “è tutto in regola e chiunque ne avrebbe potuto beneficiare. Non c’è stato alcun favoritismo nei miei confronti. Non conoscevo nessuno all’Enpaia e mi sono limitato a cercare casa leggendo gli annunci sul sito, come capita anche a voi giornalisti con le case dell’Inpgi. Io poi sono entrato nella primavera-estate del 2019 e lo sconto è stato deliberato dall’Enpaia due anni dopo, quindi di cosa parliamo?”.
“Sul lusso invito i suoi colleghi a venire a dare un’occhiata: – aggiunge Rocca – ci sono lavori importanti da fare, cade l’intonaco, bisogna ristrutturare all’esterno, non parlerei certo di una dimora lussuosa. Infatti nella mia palazzina ci sono nove appartamenti di cui quattro vuoti, segno che evidentemente non è così vantaggioso…”. “Tutto questo moralismo per una vicenda che è assolutamente trasparente non l’ho visto, invece, per la condanna di Alessio D’Amato da parte della Corte dei Conti. È stato condannato per distrazione di fondi regionali e viene a fare la morale a me? Oltretutto, – continua Rocca – questa distrazione di soldi pubblici è grave due volte vista la destinazione di quei fondi e lui non ha nemmeno rinunciato alla prescrizione. La sua onlus doveva occuparsi di una zona fragile del mondo, l’Amazzonia, e invece questa è la sinistra mondialista che si straccia le vesti: predica bene poi razzola male. Io ho acceso un mutuo in banca, come fanno tutti i cittadini. Non ho avuto regali”.
“Sono convinto di quello che faccio e non rinnego nulla. Io credo che dall’altra parte sia in atto una crisi di nervi. Mi attaccano su ciò che ho fatto da ragazzo mentre dimenticano il resto della mia vita, il mio lavoro nella Croce Rossa e il prestigio che ho portato a questo Paese. – conclude Rocca – Loro si sentono padroni della solidarietà e prima, quando ero presidente della Croce Rossa, mi invitavano nei salotti buoni della sinistra, face- vo comodo, adesso perché so- no il candidato del centrodestra mi attaccano”.