Darmanin insiste e fa la faccia feroce: “Parigi non accoglierà i migranti da Lampedusa”
Il governo di Parigi “non accoglierà i migranti che provengono da Lampedusa”. È quanto ribadisce il ministro dell’Interno francese, Gérald Darmanin, intervistato da Tf1 dopo la sua missione di ieri a Roma per incontrare il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
“La Francia vuole una posizione ferma – ha proseguito il ministro francese – C’è un’immigrazione irregolare in Europa, in Francia e in Italia che dobbiamo combattere, e non è accogliendo più persone che esauriremo un flusso che ovviamente incide sulle nostre capacità di integrazione”. – “Invece – ha proseguito il ministro dell’Interno – abbiamo detto ai nostri amici italiani che siamo pronti ad aiutarli per rimpatriare persone nei paesi con i quali abbiamo buone relazioni diplomatiche”. Darmanin ha citato fra questi paesi la Costa d’Avorio e il Senegal. “Nei confronti dell’immigrazione irregolare dobbiamo essere fermi – ha insistito – non è accogliendo più persone che faremo diminuire un flusso che riguarda le nostre capacità di integrazione”. Darmanin ha anche ribadito la differenza che secondo lui intercorre fra i migranti e i rifugiati politici: per loro “è dovere della Francia e dei paesi accoglierli”.
Darmanin ribadisce la posizione di Parigi
L’elicottero della Douane che sorvola i varchi e i valichi di frontiera con l’Italia, i droni per arrivare sulle creste di roccia che nascondono sentieri impervi, camionette della Géndarmerie e della Police nationale che scendono ai varchi di Ponte san Ludovico, lungo il mare e Ponte san Luigi, sotto la collina dopo aver lasciato agenti e riservisti alla stazione di Menton Garavan. Confine di Stato Ventimiglia-Mentone: la Francia, che non può sospendere il trattato di Schengen, proroga ancora una volta il ripristino dei controlli alle frontiere interne considerando che la pressione migratoria che si sta verificando in Italia possa diventare una ‘minaccia’ per i propri confini. Ma Parigi smentisce e spiega che “alla frontiera con l’Italia non c’è mai stata alcuna missione antiterrorismo”.
“Lo schieramento dal primo giugno della forza di frontiera (Border Force) nelle Alpi Marittime annunciata dalla premier Elisabeth Borne – ha spiegato la prefettura – avviene grazie ad un rafforzamento delle capacità di controllo dei flussi migratori alla frontiera franco-italiana. L’esercito – precisa – contribuisce a questa missione”, con uomini e mezzi. Tanto che possono essere usate da questi militari anche i veicoli dei commissariati con la scritta ‘Vigipirate’, una forza nata con specialità di prevenzione antiterroristica. Ma la loro missione resta soltanto quella della “dissuasione” nei confronti di migranti irregolari, ed eventuale loro individuazione, fermo e riconsegna alle autorità italiane. “Come annunciato dal ministro dell’Interno Darmanin nel corso della sua visita a Mentone martedì 12 settembre, ancora prima dell’arrivo di tanti migranti a Lampedusa – continua la prefettura di Parigi – due ulteriori sezioni sono state impegnate nelle Alpi Marittime. Ormai sono 120 i militari che assicurano, notte e giorno, azioni di sorveglianza della frontiera, soprattutto nelle zone montuose. Con missione di presenza dissuasiva, raccolta informazioni e individuazione di stranieri in situazione irregolare nella striscia frontaliera affinché poliziotti e gendarmi possano procedere al loro fermo prima del respingimento e riconsegna alle autorità italiane