De Francesco (Faisa Sicel), Atac si salva con mezzi nuovi e bigliettaio (video)

L’Atac sta provando a risalire la china da sola. Questo in sintesi il pensiero del segretario regionale del sindacato Faisa Sicel Claudio De Francesco. Espresso in una recente intervista a ‘La radio che si vede’, spazio di approfondimento in streaming curato da Teleroma 56. Secondo De Francesco infatti, il primo problema dell’azienda del trasporto pubblico capitolino è quello relativo alla anzianità del parco vetture. “Molti autobus hanno più di 13 anni di vita – ha attaccato il sindacalista sul web. Ed è chiaro che in queste condizioni il rischio d un guasto o di andare a fuoco è sempre in agguato”. Chiaro il riferimento alle tante vetture flambè che abbiamo visto in questi ultimi mesi per le strade della Capitale. Con fatti clamorosi, come il rogo su via del Corso o in prossimità di Piazza Barberini. “E’ una questione di sicurezza, certo. Ma anche di immagine – ha proseguito De Francesco. Perchè le strade centrali di Roma sono famose in tutto il mondo. Rappresentano un biglietto da visita, e quelle scene non si possono vedere”. Poi però, un segnale di speranza. “Sono arrivati nuovi autobus, e altri ne arriveranno ancora – ha spiegato il segretario della Faisa. Così l’età media dei mezzi si abbasserà. E lo sta facendo Atac, senza aiuti dal Comune. Nonostante si tratti di un’azienda con un concordato fallimentare ancora aperto e da onorare”. Insomma, forse si vede una luce in fondo al tunnel. Ma la strada è ancora lunghissima, e tutta in salita.

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Per il segretario della Faisa De Francesco serve il bigliettaio. Ma ancora di più la civiltà degli utenti

”Il bigliettaio sarebbe molto utile. Per evitare l’evasione e scoprire i ‘portoghesi’ che non pagano il biglietto, certo. Ma anche per tutelare gli autisti. Che sono soli sui mezzi. Pensate ad esempio a chi fa il turno di notte, senza nessuna assistenza”. Così il segretario regionale della Faisa Sicel Claudio De Francesco. Che però ha voluto puntare l’indice anche contro alcuni comportamenti degli utenti. “Noi non possiamo controllare tutti – ha proseguito il sindacalista. E spesso quando invitiamo i passeggeri ad indossare la mascherina veniamo aggrediti. E’ successo anche di recente, per non parlare degli spari contro un bus al deposito della Magliana. Insomma, anche gli utenti del mezzo pubblico devono rispettare le regole da soli. E’ una questione di civiltà, altrimenti non se ne esce fuori. Il controllore o il bigliettaio potrebbero aiutare, magari. Ma gli autobus che ogni giorno escono dalle rimesse sono quasi 2 mila. Considerati i tre turni, non so se ci siano i soldi peer assumere tutta questa gente”.

Insomma, per il sindacato la via maestra per far risalire la china ad Atac passa per l’acquisto di nuovi mezzi. E il rispetto delle regole di civiltà e distanziamento a bordo. “Gli assembramenti in vettura? – ha concluso De Francesco. Gli autisti non possono contare le persone una per una. E se uno non vuole scendere che facciamo, fermiamo il bus e chiamiamo le Forze dell’ordine?” Tanti i problemi sul tappeto, per una mobilità che purtroppo confina ancora Roma agli ultimi posti delle classifiche mondiali.