De Rossi nuovo re di Ostia in trionfo, Gualtieri e Onorato ‘in passerella’
Da tre giorni a Ostia, ma non solo, non si parla d’altro. Daniele De Rossi, campione del mondo nel 2006, Capitano, bandiera ed ex allenatore della Roma, figlio di Ostia, è il nuovo proprietario e presidente dell’Ostiamare. E oggi DDR si presenta al pubblico. Come è giusto che sia. Unica nota “stonata” è che a organizzare la conferenza stampa sia il Comune di Roma, o meglio l’assessorato allo sport.
Non risulta che, in passato, per un passaggio di proprietà di una squadra di calcio, tantomeno se di serie D, l’amministrazione capitolina abbia mai organizzato una conferenza stampa alla presenza di sindaco e assessore. È quindi singolare quanto sta accadendo ora. Ma adesso, vista l’importanza di Daniele De Rossi, forse qualcuno ne vuole approfittare e mettersi in bella mostra?
Il dubbio sorge, perché negli anni passati nel campo di via Amenduni non si è mai fatto vedere nessuno per cercare di risolvere i problemi. Anzi. Di Gualtieri nemmeno l’ombra.
Ci viene quindi la curiosità di sapere se il sindaco Roberto Gualtieri sia presente alla conferenza in qualità di Primo Cittadino, come tifoso romanista e ammiratore di De Rossi, come nuovo tifoso dell’Ostiamare o, rimanendo in termini calcistici, per placcare Onorato e non perdere di vista cosa fa il “suo” assessore, visto che sarà il suo avversario alle prossime elezioni amministrative. Onorato infatti, vuole correre per la carica di sindaco, entrando così in competizione proprio con Gualtieri.
Lo stesso Gualtieri che, poco più di un mese fa, non ha ricevuto in Campidoglio una rappresentanza dei 500 bambini dell’Ostiamare, che erano andati a chiedere che le porte dello stadio venissero riaperte.
E sempre lo stesso Gualtieri che, in tre anni, non ha mai fatto nulla per trovare una soluzione per salvare l’impianto né ha mai incontrato l’ex presidente. Ma ora, alla prima occasione, si presenta in pompa magna. A prendere meriti, insieme all’assessore. Meriti che in realtà sono esclusivamente delle due parti in causa, ovvero dell’ex proprietà, che ha ceduto la squadra a titolo gratuito, e del nuovo presidente, Daniele De Rossi, che si è preso l’impegno di rifare l’impianto secondo quanto richiesto dal Comune, ovvero demolendo e ricostruendo tutto, al costo di circa 3,5 milioni.
Il cuore di De Rossi
Nel corso della conferenza, De Rossi ha conquistato tutti: è stato emozionante ed emozionato. Ha parlato con il cuore e con il cuore ha preso la decisione di sobbarcarsi di una spesa importante, quella di rifare completamente l’impianto dell’Anco Marzio. È tornato là dove aveva mosso i primi passi calcistici, dove aveva imparato a tirare il pallone come si deve. E vuole insegnarlo per bene a tanti bambini e ragazzi. Perché è da piccoli che si imparano le tecniche. Come ha fatto lui, giocando sulla sabbia.
L’impegno – economico, emotivo e fisico – di DDR è tangente: “Il mio motto è sempre stato uno: se una cosa ti fa felice, falla. E il pensiero di diventare il presidente della squadra dove ho tirato i primi calci mi fa felice. È un progetto in cui credo, spero che la gente si riavvicini a questa squadra, che ci siano tanti tifosi”. E la vede crescere negli anni, grazie ai grandi progetti che sta mettendo in campo.
E le parole di De Rossi sembrano avvallate da quelle dell’assessore Onorato, che parla dell’Ostiamare tra 15 o 30 anni, sempre in mano a quello che è l’attuale presidente.
Ma, terminata la concessione attuale, cosa succederà?
Ma nessuno potrà garantire a De Rossi, così come non era possibile garantirlo a Di Paolo, che la concessione verrà rinnovata alla stessa società. Ci sarà infatti, nel 2031, un bando a cui si potrà partecipare per potersi aggiudicare l’impianto. E solo la società che farà l’offerta migliore lo prenderà. E si ritroverà una struttura completamente rinnovata, a spese di De Rossi.
Sempre Onorato, poi, nel suo intervento ha detto: “La società di De Rossi ha fatto in un giorno più di quanto sia stato fatto in 13 anni dalle precedenti società che hanno gestito l’Ostiamare in fatto di legalità”. Ma forse dimentica che, nella sua presidenza, anche Di Paolo aveva smontato le tribune, speso soldi per sistemare bar, spogliatoi e per rifare il campo, tutto per sistemare abusi commessi in precedenza e dopo aver sborsato quasi 2 milioni di euro per l’acquisto di una squadra a cui nessuno controllava mai niente, dal momento che, fino alla domenica precedente, si poteva giocare a porte aperte, con un documento del pubblico spettacolo falso.
E non solo: sempre Onorato parla di date, sottolineando che la Giunta Gualtieri si è occupata di legalità a partire dal novembre 2021, ma allora Di Paolo non c’era. I controlli all’Anco Marzio sono partiti a raffica solo dopo la firma del contratto. Eppure già a inizio dicembre all’ufficio sport sembrerebbe che qualcuno sapesse della situazione… perché quindi attendere il passaggio di proprietà per usare il pugno duro e non farlo anche solo un giorno prima, in modo che la trattativa non andasse a termine?
Le domande all’assessore
Durante la conferenza stampa avremmo voluto fare almeno una domanda, cosa che è stata concessa agli altri giornalisti ma non a noi de Il Nuovo 7Colli. Pur tenendo, come era stato detto, la mano alzata per tutto il tempo e avendo dato le generalità (o forse proprio per questo?) siamo rimasti “fuori tempo massimo”, eppure qualche collega che aveva alzato la mano dopo di noi è riuscito a fare la sua domanda e qualcuno ne ha fatte pure due.
Poniamo quindi qui la domanda che avremmo voluto fare in conferenza stampa e, mentre ci stiamo, ne aggiungiamo anche un’altra. Ma l’assessore Onorato, quando dichiara, sia nel comunicato dei giorni scorsi che in quello odierno “Abbiamo lavorato molto a questa soluzione”, a cosa si riferisce esattamente, visto che il passaggio di presidenza è nato grazie all’incontro e alla volontà dei privati, ovvero i Di Paolo e De Rossi? Ricordiamo, infatti, che l’ex presidente ha ceduto gratuitamente la società (dopo averla comunque pagata profumatamente e averci investito diversi soldi, mai rientrati) e che De Rossi, dal canto suo, si sta prendendo un impegno grandissimo, per amore del calcio e di Ostia. Quindi quali sarebbero i meriti dell’assessorato per questa soluzione?
L’altra domanda è invece collegata alla durata della concessione. De Rossi, appunto, sta per fare un investimento milionario in un impianto che è e resterà pubblico. Ma nel 2031 la concessione scadrà. Chi gli garantisce di restare, sentite le sue parole in conferenza stampa, che davano praticamente per scontata questa cosa? Ci sono già degli accordi che nessuno conosce ed è per questo che lei parla di meriti? Ecco, se l’assessore, a cui non siamo riusciti a fare le domande, neanche a margine della conferenza visto che è andato via immediatamente, ci risponde, noi ne siamo felici. E, crediamo, anche De Rossi e i tifosi.
Le perplessità dell’opposizione
Sulla questione si sono comunque espressi diversi politici. A partire da Federico Rocca, Consigliere dell’Assemblea Capitolina e Dirigente Nazionale FDI.
“Noi non abbiamo mai speculato sulla questione Ostiamare questa mi sembra una fantasia dell’assessore onorato, che ci attribuisce polemiche che non abbiamo mai fatto. Noi correttamente abbiamo sempre rispettato sia il concessionario che Roma capitale. Ci dispiace che una persona come Roberto Di Paolo, che ha fatto un così importante investimento sull’Ostiamare sperando di poter ridare vita alla società, sia stato costretto a lasciare il testimone in quanto impossibilitato ad andare avanti, visto come stavano andando le cose. Di contro, siamo ovviamente molto contenti che arrivi De Rossi. Conosciamo il personaggio e l’amore che prova per il territorio e per l’Ostiamare. Speriamo che abbia maggior fortuna di Di Paolo per quanto riguarda i rapporti con l’amministrazione comunale. Questo perché come è stata gestita tutta la situazione in passato ci lascia delle perplessità”.
Di chi sono i meriti?
Rocca fa poi un appunto riguardo il comunicato lanciato dall’assessore Onorato il giorno prima della firma del contratto che avrebbe sancito il passaggio di proprietà. “Riguardo i meriti ho trovato molto fuori luogo prendersi dei riconoscimenti che non si hanno. Trovo quindi singolare che l’assessore si vanti per un’operazione fatta in realtà da due soggetti privati, De Rossi e Di Paolo. Che ruolo attivo hanno avuto Onorato e l’assessorato nel passaggio di proprietà?”
Ma a commentare la vicenda anche i politici locali
“Ormai vale tutto. Sono stati tutti bravi. Tutti paladini dell’Ostiamare, tutti col cuore in mano per questa squadra. Peccato che per tre anni hanno sputato veleno su tutto e tutti, facendo più danni che altro. E ora? Ora sono stati tutti fondamentali. Tutti “importanti”. Io ve lo dico chiaro: fanno schifo, uno dopo l’altro. Perché lo so, lo sappiamo tutti, che se ne sono fregati sin dal primo giorno”, ha scritto il consigliere municipale Alessandro Aguzzetti in un post su Facebook.
E non meno diretta la risposta di Carlotta Chiaraluce. “Vengono a fare la passerella. Poi per mesi la gente non poteva entra in tribuna e il Comune se ne è sempre stra sbattuto le scatole. Siete dovuti andare in Campidoglio con i ragazzini per farvi ascoltare. Oggi invece a fare la passarella ci vengono con le gambe loro. Si meriterebbero uno striscione con un disegno così: con un pagliaccio”.
Per quanto riguarda la vecchia gestione, invece, è tutto in mano alla Magistratura. Saranno quindi i giudici a definire qual è la verità e chi aveva ragione. Il tempo, dice il proverbio, è galantuomo.