Degrado a Ostia, baraccopoli nella riserva naturale di fronte alla scuola elementare: a viverci anche un clochard appena operato e senza un piede (VIDEO)

Degrado e baraccopoli a Ostia
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Ancora degrado nel cuore di Ostia. Stavolta siamo nella Riserva Naturale delle Acque Rosse, dove sorge un vero e proprio accampamento di senzatetto, tra la sporcizia e il degrado più totale, a poca distanza da una scuola elementare.

Le telecamere in questa strada ci sono. Ma non funzionano. Qui in precedenza c’erano pini e reti che impedivano agli “zozzoni” di scaricare i rifiuti. Ma le reti sono state divelte, mentre gli alberi sono stati spostati e gli versamenti di rifiuti sono ricominciati. La pineta è nuovamente diventata meta di “pellegrinaggio” da parte di personaggi equivoci. E il degrado è evidente.

Ma addentrandosi nel verde, oltre ai rifiuti, si trovano anche gli accampamenti. Tende malridotte che attestano la presenza dei senza fissa dimora. Qui vivono persone apparentemente invisibili, ma che in realtà le istituzioni conoscono bene.

Riserva naturale nel degrado più totale

A pochi passi dal plesso scolastico “Acqua Rossa” si può osservare il degrado più totale, come testimoniato dalle immagini girate dall’attivista civico Mauro Delicato. Tonnellate di rifiuti che formano una “traccia”, come le briciole di Pollicino, fino ad arrivare a un accampamento. Uno dei tanti, da quanto viene confermato da una delle volontarie della Croce Rossa che, ogni sera, viene qui per portare i pasti ai disperati che vivono non solo nelle tende, ma persino nelle casupole in cemento.

Perché l’intera Riserva naturale, non solo quella zona, è piena di senzatetto. Alcuni sono in attesa di chi possa tendergli una mano, altri, invece, che non vogliono essere aiutati. Per loro la bottiglia e la libertà di poter vivere senza regole vale più dell’idea di avere un tetto sulla testa e un letto dove dormire.

In pineta senza un piede

Ma ci sono anche quelli che l’aiuto lo accetterebbero volentieri. Come l’ucraino che, dopo essere stato ricoverato per tanto tempo all’ospedale Grassi di Ostia, è stato dimesso dai medici, sapendo che sarebbe tornato ad abitare proprio lì, nelle tende della baraccopoli di via dell’Acqua Rossa. All’uomo, a seguito di un intervento, hanno amputato pochissimo tempo fa una parte di un piede. E adesso è a rischio infezioni, cosa molto chiara sia ai sanitari lo hanno dimesso che ai servizi sociali, oltre che ai volontari che gli portano il cibo.

Questo dimostra che le persone che stanno nella pineta non sono “invisibili”. A sapere che vivono lì sono in tanti. Ma nessuno – oltre ai volontari che portano il cibo – fa nulla in maniera concreta. Né per trovare una sistemazione definitiva ai clochard, né per risolvere il problema del degrado.

6 morti dall’inizio dell’anno

Dall’inizio dell’anno nel X Municipio sono stati 6 i clochard che hanno perso la vita in strada nel X Municipio. L’ultimo il 2 agosto in pieno centro a Ostia, in via Orazio Dello Sbirro, nei pressi del mercato coperto, all’angolo con via Paranzella. E a novembre dello scorso anno a poca distanza da qui, nella pineta delle Acque Rosse all’incrocio con via delle Baleniere, era stato trovato senza vita dietro un cespuglio un clochard di 47 anni di origine moldave. L’uomo era ancora avvolto in una coperta, morto probabilmente per ipotermia.

Il degrado

E se da una parte c’è la condizione disperata di queste persone, dall’altra c’è il degrado in cui versa il territorio. È purtroppo indubbio che sono in molti coloro che – e tra questi purtroppo va inserito anche il padre del bimbo di due anni costretto a vivere in mezzo alla stradanon rinunciano a bere e che, a causa dell’alcol, non riescono a reintrodursi nella società o a trovare un lavoro.

Vedere queste persone “perse” fa male al cuore. Ma vedere lo scempio e il degrado fa altrettanto male.