Derby Lazio-Roma, vincono i teppisti: cassonetti a fuoco, semafori divelti e cariche contro la polizia (FOTO E VIDEO)

A Roma qualcuno il derby Lazio-Roma lo ha già vinto: gli idioti. Già dal primo pomeriggio sono scesi in campo, devastando la città e dando il via a scontri tra tifoserie. Già nel primo pomeriggio, mentre lo stadio era ancora vuoto, le tifoserie hanno trasformato le strade di Roma in un ring, dando il peggio tra cassonetti incendiati, semafori sradicati e scontri a colpi di cinture. Altro che calcio: oggi la vera sfida è stata tra chi riusciva a fare più danni.
Tensione alle stelle prima del match
Doveva essere una giornata di sport e passione, e invece è diventata un film d’azione, ma senza regista. A Ponte Milvio e dintorni, i tifosi di Lazio e Roma si sono affrontati come se il derby fosse già iniziato, e la posta in palio fosse la distruzione della città. A dare spettacolo non sono stati i calciatori, ma i soliti ultrà, quelli che usano le bombe carta come saluto e trasformano monopattini e scooter in barricate improvvisate.

Cassonetti in fiamme, semafori divelti e cinture come armi: 13 agenti feriti
Nel quartiere Flaminio sono andati a fuoco cassonetti in via Flaminia, mentre un semaforo è stato sradicato all’incrocio tra via Pinturicchio e via Giulio Romano. Poco dopo, un gruppo di romanisti ha provato a forzare il blocco della polizia per raggiungere i rivali biancocelesti. Il risultato è stato una rissa lampo a colpi di cinture dei pantaloni con alcuni tifosi del Lipsia, storicamente legati alla Lazio.
A calmare gli animi — si fa per dire — è dovuta intervenire la Digos, mentre i romanisti fuggivano verso piazza Mancini, tra i chioschi e l’obelisco. Tutto questo mentre, a Ponte Milvio, i laziali lanciavano bombe carta contro i poliziotti. L’aria era talmente irrespirabile che la polizia ha dovuto ricorrere agli idranti, come in una protesta da centro sociale anni Novanta.
A seguito degli scontri, sono 13 gli agenti feriti. Ai poliziotti sono stati lanciati sassi, bottiglie e altri tipi di oggetti.
La provocazione dei laziali
Nel frattempo, i supporter biancocelesti si sono fatti notare anche per un certo “spirito creativo”: a Ponte Milvio hanno esposto uno striscione con scritto “Curva Sud made in Bangladesh”, per poi sistemarsi su sdraio da mare, invitando i romanisti con un sarcastico: “Per favore, venite voi a caricare?”. Una provocazione studiata a tavolino, che ha fatto salire ancora di più la tensione a poche ore dal calcio d’inizio.
Le misure di sicurezza
Il dispositivo di sicurezza, firmato dal questore Roberto Massucci, ha sigillato l’intera zona del Foro Italico, separando le tifoserie con accessi differenziati: laziali a nord, romanisti a sud. Ma la vera preoccupazione erano i rinforzi stranieri: in supporto alla Curva Nord, circa 100 ultrà del Levski Sofia; per i romanisti, invece, si sono fatti vedere i “Bad Blue Boys” croati della Dinamo Zagabria e i greci del Panathinaïkos.
Città sconfitta
Insomma, la partita vera deve ancora cominciare, ma Roma, intesa come città, ha già pagato il prezzo più alto. Non in termini di gol, ma di vetrine sfondate, traffico bloccato e tensione alle stelle. In campo, alle 20:45, scenderanno Lazio e Roma. Ma fuori, a quanto pare, la partita è cominciata molto prima. E non c’è niente da esultare. (Foto e video gruppo Fb Quelli del Flaminio)