Dirigenti comunali, stop al concorsone. Ma chi gestirà i fondi del PNRR?

Stop al concorsone per reclutare 42 nuovi dirigenti nei ruoli di Roma Capitale. Le prove preselettive erano state svolte a metà giugno, e tra i banchi si erano presentati circa 1000 candidati. Ma poi sono fioccati proteste e ricorsi. Perfino all’Anac, l’Agenzia nazionale anti corruzione. Per presunte violazioni del diritto alla privacy. E per una possibile errata apposizione di alcuni cidici a barre sulle buste dove andava inserito il compito. Tanto che adesso, il Consiglio di Stato ha deciso di bloccare tutto. Sospendendo con un suo provvedimento l’intera procedura. Solo che il personale al comune serve e come, anche quello di qualifica dirigenziale. Perché il PNRR destina a Roma circa 1 miliardo di euro, ma serve gente in grado di fare i progetti. E di renderli finanziabili. Dunque proprio quelle professionalità elevate che si stanno cercando. Ma per le quali evidentemente si dovrà ancora aspettare. Così per uscire dall’empasse, l’amministrazione guidata dal sindaco Gualtieri ha deciso di ricorrere intanto agli interni. Promuovendo quella che si chiama una progressione verticale. Aperta a tutti i funzionari di categoria D con almeno 5 anni di anzianità nella qualifica. Bene, ma la domanda è: che fine faranno gli altri, quando si sbloccherà il concorso?

Le proteste degli idonei

Noi funzionari del famoso concorsone bandito nel 2010 siamo entrati dopo tantissimi anni e dopo aver superato quattro prove: preselettiva, due scritti e un orale. Ora, per continuare la carriera interna, – racconta uno di loro – dovremo attendere dai tre ai cinque anni per partecipare a progressioni economiche e concorsi interni”. C’è chi infatti ha tentato il salto verso la qualifica da dirigente con l’ultimo concorsone, restando però impantanato dallo stop. “Un concorso improponibile – reclama un’altra dei candidati -. Molti, tra i più preparati, non hanno superato una prova che ben poco aveva a che fare con i meccanismi che un dirigente si troverà ad affrontare una volta nominato. Senza contare la mancanza di trasparenza per la quale è stata impugnata e poi bloccata la procedura”. La richiesta al Comune e al sindaco Roberto Gualtieri è quella di “fare qualcosa per promuovere sul campo i dipendenti più capaci  e gestire le risorse umane in modo più sensato, prevedendo più concorsi interni e basati su criteri più pratici e moderni”.