Disastro buoni spesa, su 160 mila domande consegnati solo 25 mila ticket (video)

Il comune di Roma e la sindaca Raggi sono inciampati sul disastro annunciato dei buoni spesa. Una vicenda partita male e gestita peggio, con tantissime domande di gente bisognosa rimaste inevase. I contributi alimentari per le famiglie romane più povere potevano in teoria contare su oltre 25 milioni di euro di stanziamenti, di cui undici regionali e quindici governativi. Ma purtroppo sui fondi della Regione è sorto subito un contenzioso tra la stessa Raggi e il governatore Zingaretti, roba di burocrazia e piccoli dispetti politici. Così quella parte di finanziamenti non sarebbero mai arrivati nelle casse del Campidoglio. Rimaneva comunque una bella cifra per aiutare i Romani più in difficoltà, e l’amministrazione comunale ha fatto il suo bravo bando di gara. Per selezionare la ditta che avrebbe pensato alla distribuzione dei buoni. La vittoria come ormai è noto è andata ai francesi della Edenred, a scapito di una ditta romana che aveva in precedenza curato il servizio. Con la inevitabile coda di polemiche e minacce di ricorsi. Poi è stata la volta di gestire le domande. Che andavano fatte entro il 16 aprile. Per mail ai municipi di residenza. Peccato che in molti casi la casella di posta elettronica dell’amministrazione si sia bloccata. E che molte persone anziane o marginalizzate il computer non ce l’abbiano proprio. Risultato, i due terzi dei cittadini più poveri di Roma sono rimasto senza aiuti.

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La denuncia dell’associazione Nonna Roma, i buoni spesa sono fermi. E i pacchi alimentari stanno finendo 

I buoni spesa sono fermi. Incagliati nei ritardi e nella burocrazia. E i pacchi alimentari distribuiti ai municipi stanno finendo. Questa la denuncia dell’associazione di volontariato Nonna Roma, che da sempre aiuta i più deboli in città. Le domande per avere il contributo alimentare sono state oltre 160 mila, spiega in un video diffuso su Facebook una volontaria. Di queste il comune ne ha scartate quasi centomila, e nessuno può verificare il perché. E delle 95 mila richieste valide, ne sono state esaudite circa un quarto. Ma anche i pacchi alimentari sono finiti. Il Campidoglio ne ha distribuiti 1200 a municipio, senza distinzioni di territorio e di fasce sociali. Si tratta di un numero assolutamente insufficiente, e ora il rischio è che molte persone si vedano ridotte alla fame. Non parlo solo delle fasce dei cittadini più deboli, prosegue la rappresentante di Nonna Roma. Ma anche di commercianti con il negozio chiuso da due mesi e di liberi professionisti. Che ancora non hanno visto i 600 euro promessi dal governo. E pensiamo anche a chi non ha avuto la cassa integrazione ne’altri ammortizzatori sociali. La sindaca Raggi deve intervenire subito, prima che sia troppo tardi.

Questo l’appello lanciato sulla rete dall’associazione di volontariato Nonna Roma. E forse un’occhiata attenta su come stia andando tutta questa vicenda dei buoni spesa dal Campidoglio dovrebbero darla in fretta. Perchè non riuscire a spendere soldi pubblici per aiutare chi è in difficoltà può avere conseguenze spiacevoli, anche da un punto di vista contabile. E non è comunque un bel modo di amministrare.