Domani sciopero alla Amazon. Ma l’azienda replica: salari competitivi e diecimila posti di lavoro…

amazon sciopero (2)

Contenuti dell'articolo

Sciopero “storico” ad Amazon. “Per un giorno ci vogliamo fermare, ci dobbiamo fermare. E’ una questione di rispetto del lavoro, di dignità dei lavoratori, di sicurezza per loro e per voi. Per questo, per vincere questa battaglia di giustizia e di civiltà abbiamo bisogno della solidarietà di tutte le clienti e di tutti i clienti di Amazon”. E’ con un appello ai cittadini che i circa 40 mila lavoratori di Amazon, tra driver, addetti agli hub e ai magazzini puntano a vincere la sfida di domani. Uno sciopero nazionale di 24 ore proclamato dalla Triplice per protestare contro la rottura delle trattative a livello nazionale sul rinnovo del contratto di secondo livello. Sciopero che porterà per la prima volta questi lavoratori ad incrociare le braccia interrompendo così la consegna di quel fiume ininterrotto di migliaia di pacchi consegnati ogni giorno.

“Ad Amazon i lavoratori non si fermano mai”

“Scioperano – scrivono i sindacati ai consumatori – le persone che, mai come in questo ultimo anno, ci hanno permesso di ricevere nelle nostre case ogni tipologia di merce in piena comodità. Quelli e quelle che consegnano i pacchi, quelli e quelle che ancora prima lo preparano per la spedizione. Circa 40 mila lavoratori e lavoratrici che non si fermano mai. Quelli e quelle che, insieme a voi, hanno consentito il boom di ordini e conseguentemente portato alle stelle i profitti di Amazon, e quindi di fatturato, di tutto il sistema dell’e-commerce”. E se i driver che consegnano materialmente la merce “arrivano a fare anche 44 ore di lavoro settimanale e molto spesso per l’intero mese” arrivando a consegnare anche 180-200 pacchi al giorno, dentro i magazzini non va meglio, dicono.

“Nessun confronto con le organizzazioni sindacali”

“Si lavora 8 ore e mezza con una pausa pranzo di mezz’ora, ma nessuna verifica dei turni di lavoro, nemmeno nei magazzini di smistamento. Nessuna contrattazione, nessun confronto con le organizzazioni di rappresentanza sui ritmi di lavoro imposti e per il riconoscimento dei diritti sindacali. Poi nessuna clausola sociale né continuità occupazionale, per i driver, in caso di cambio fornitore. Nessuna indennità contrattata per covid-19, in costanza di pandemia”, conclude l’appello dei sindacati.

Amazon non ci sta e replica

Ma Amazon non ci sta a questa narrazione drammatica e replica. “Salari competitivi, benefit e ottime opportunità di crescita professionale”. E’ proprio Amazon a rispondere alle critiche dei sindacati alla vigilia del primo sciopero nazionale proclamato per domani.  Ricordando anche come l’azienda sia stata certificata Top Employer,  attribuitole per “la qualità dell’ambiente di lavoro, le opportunità di formazione e i piani di carriera offerti ai dipendenti in Italia”. Una certificazione che riguarda tutte le attività di Amazon in Italia, comprese quelle legate al sito web Amazon.it, le attività logistiche, i servizi cloud di Amazon Web Services, ecc, rivendica ancora il gruppo.

Salari competititivi a 1550 euro al mese

Salari dunque competitivi, elenca il gigante dell’e-commerce. I dipendenti sono assunti inizialmente al 5° livello del Contratto nazionale Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a 1.550 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno. Che include un pacchetto di benefit, dagli sconti sul sito Amazon.it all’assicurazione contro gli infortuni. I corrieri, spiega ancora Amazon, sono assunti da fornitori di servizi di consegne sempre secondo quanto prevede il contratto dei Trasporti e Logistica con un salario d’ingresso pari a 1.644 euro lordi al mese per i dipendenti a tempo pieno, e oltre a 300 euro netti mensili come indennità giornaliera.

Bonus di riconoscimento e ringraziamento

A questo, prosegue Amazon, il gruppo ha erogato un bonus a titolo di riconoscimento e ringraziamento ai dipendenti del settore logistico. E anche ai dipendenti dei fornitori terzi per il lavoro eccezionale svolto durante l’emergenza sanitaria. Due i riconoscimenti una tantum previsti, di 500 euro durante la prima fase dell’emergenza e di 300 euro nel mese di dicembre, per i dipendenti impiegati a tempo pieno. Oltre a un importo riproporzionato se hanno lavorato con contratti part-time. Per quel che riguarda il numero di pacchi da consegnare, esso “è assegnato in maniera appropriata. E si basa sulla densità delle aree di consegna, sulle ore di lavoro, sulla distanza da percorrere. Amazon assegna i percorsi ai fornitori di servizi di consegna. Che a loro volta li assegnano ai loro corrieri in base al loro orario di lavoro.

9.500 posti di lavoro e altri 2.000 in arrivo

Quanto agli investimenti, dal suo arrivo in Italia nel 2010, Amazon, spiega ancora, ha investito oltre 5.8 miliardi di euro. Creando più di 9.500 nuovi posti di lavoro a tempo indeterminato, di cui 2.600 solo nel 2020 in oltre 40 siti sparsi in tutto il Paese. Solo nel 2020, l’azienda ha inaugurato due nuovi centri di distribuzione. A Castelguglielmo/San Bellino (Rovigo) e Colleferro (Roma), mentre nel 2021 entreranno in attività il centro di distribuzione di Novara e di Cividate al Piano (BG) e il centro di smistamento di Spilamberto (MO). Con l’obiettivo di creare ulteriori 2.000 posti di lavoro nell’arco dei prossimi tre anni.