Domenica a Roma ci sarà il derby tanto atteso. Tra Salvini e le sardine…

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Domenica e Roma ci sarà un derby importante. Ma non quello tra giallorossi e biancoazzurri. Bensì quello tra il leader della Lega Matteo Salvini e le solite sardine. Le quali sono talmente propositive da riunirsi solo qunado si tratta di andare contro qualcuno. Come ha detto lo stesso Salvini, “noi parliamo di Roma, loro parlano solo di me…”. Ora l’obiettivo dichiarato di questi nuovi grillini schierati col Pd è quello di fermare la Lega a Roma. Domenica pomeriggio l’appuntamento per i leghisti è al Palazzo dei Congressi di piazza Kennedy, con ingresso libero e circa mille posti. Mentre le sardine si vedranno nello stesso orario a piazza Santi Apostoli. Chissà chi fornirà loro il costoso palco stavolta. Il Pd? La Cgil? Vedremo.

Esageriamo? Giudichiamo dal comunicato delle sardine. “Un nuovo pericolo – scrivono – si profila per la Capitale. Con tracotanza e arroganza, la parte sovranista del Paese, calerà a Roma, ma le Sardine sono pronte a scendere un’altra volta in piazza per contrastare l’ondata di odio. Con maggiore consapevolezza, sappiamo che l’ascolto, la tolleranza, la solidarietà sono potenti antidoti per metterli in fuga”. Si è visto a Torino cosa hanno fatto gli oppositori di Salvini…

Domenica ci sarà anche il tesseramento leghista

Intanto il 14, 15 e 16 febbraio parte il tesseramento al Carroccio. Salvini e gli esponenti leghisti incontreranno gli italiani in mille piazze d’Italia. Lo stesso Salvini ha aperto il tesseramento ieri al Lingotto di Torino. Ci si può iscrivere sia in piazza sia online al sito Legaonline.it. Lo stesso Salvini annuncia l’iniziativa. “Questo fine settimana saremo in mille piazze italiane per il tesseramento. Per me ogni nuova tessera per la Lega sarà come una pacca sulle spalle, un sorriso e un abbraccio per quello che ho fatto e per quello che faremo”. Così il leader del Leg, concludendo il suo intervento al Lingotto di Torino. “Vi chiedo di non arrendervi, di esserci, di fare quello che non possono impedirvi di fare, cioè di parlare e di ragionare”.