Don Matteo chiude vincendo e intanto la Balivo va a rimorchio
Ieri sera l’ultima puntata stagionale di Don Matteo 14 ha serenamente vinto la serata con il 22.95 e quasi 4milioni di telespettatori. Su Canale5 Endless Love rimane inchiodata al 13.4%. La differenza tra le due fiction è abissale. La serie turca proposta da Mediaset è stata girata tra il 2015 e il 2017 ma sembrano passati molto più di dieci anni. Il biennio segnato dalla pandemia ha creato uno iato per cui qualunque cosa accaduta prima sembra provenire da un altro mondo. E comunque la tipologia di Endless Love più vicina alla telenovela che ad altro non è certo l’ideale in prima serata.
Infatti raggiunge migliori risultati nella riproposizione, per quanto spezzettata, del pomeriggio. Don Matteo invece è una serie ad alto budget, con grande utilizzo di esterni e scene d’azione. Al contrario delle soap opera che spesso mantengono sempre gli stessi personaggi cambiando gli attori che le interpretano, in Don Matteo il cambiamento di un attore implica anche il cambiamento del personaggio, con le conseguenti variazioni di trama necessarie. Da questo punto di vista le stagioni 13 e 14 sono state piuttosto rilevanti e con la puntata di ieri sera possiamo dire che si è tornati a un equilibrio dopo il terremoto causato dalla sostituzione di Terence Hill con Raul Bova.
Don Matteo 14: la chiusura di un cerchio
Se infatti la stagione 13 è stata in qualche modo interlocutoria: Don Massimo/Bova arriva solo alla 5ª puntata e la seconda metà della serie vive ancora alll’ombra di Don Matteo/Hill, con l’inizio della quattordicesima stagione cambiano anche molte altre cose. Il Capitano Olivieri/Giannetta e il PM Nardi/Lastrico finalmente si sposano e vengono sostituiti da Martini/Mastrandrea e Guidi/Messerklinger. Si affacciano nuovi importanti coprotagonisti come la sorella di Don Massimo Giulia (Federica Sabatini) e sua madre Adelina (Olivia Manescalchi). Il personaggio di Don Massimo cresce in tridimensionalità e il finale di stagione in cui inforca la bicicletta di Don Matteo/Hill e soprattutto l’ultima battuta pronunciata dal Maresciallo Cecchini/Frassica «Sembra proprio Don Matteo» che chiude la puntata sembra essere proprio la consacrazione finale per Raul Bova. Finalmente accettato dalla comunità e degno di sostituire il suo predecessore.
L’alta qualità di quasi tutti gli interpreti
C’è da dire che gran parte del successo di Don Matteo negli anni è legata alla grande professionalità e talento degli attori coinvolti. Risultano sempre tutti molto credibili e sfaccettati nei ruoli che interpretano. Non sono mai banali o retorici, nonostante spesso affrontino temi rischiosi da questo punto di vista. È segno di una buona scrittura ma anche di un’alta qualità interpretativa. Rimane un dubbio sul Capitano Martini alias Eugenio Mastrandrea. È vero che il personaggio che interpreta è quello di un uomo un po’ rigido e ossessionato dal controllo, ma spesso la sua recitazione è parsa un po’ affettata e non molto credibile. Vedremo se il twist finale per cui cede al corteggiamento di Giulia/Sabatini (lei invece davvero brava a interpretare un personaggio un po’ ambiguo e di spessore) modificherà anche la sua interpretazione in meglio.
La Volta Buona: la promozione al contrario
Il bilancio su Don Matteo, ci dà l’occasione di occuparci di una rubrica quotidiana del daytime di Raiuno. Il finale della puntata di ieri de La Volta Buona era, infatti, la presentazione di un breve filmato promozionale della regione Umbria che cominciava proprio con un dialogo tra due attori sul set della fiction girata a Spoleto. Caterina Balivo, conduttrice del programma lo ha annunciato come se fosse un collegamento con la serie tv. Del resto la trasmissione vive di questo. Ieri si è passati da Sanremo a Ballando Con Le Stelle, ad appunto Don Matteo.
Niente di trascendentale, è normale che i programmi di una rete promuovano altre produzioni della medesima. Anzi si sa che la promozione in alcune trasmissioni di particolare successo possa notevolmente aiutare soprattutto nel caso di nuovi titoli in rampa di lancio. A La Volta Buona però sembra accadere il contrario. È difficile pensare che, appunto, Sanremo, Ballando o Don Matteo necessitino dell’aiuto della Balivo per convincere il loro pubblico. È piuttosto la sua rubrica che ottiene sempre buoni ascolti proprio perché si occupa quasi esclusivamente di programmi di grande successo.
Non dire niente ma farlo molto bene
La Balivo è simpatica, spigliata, sa muoversi molto bene nello spazio dello studio. Peccato che però non dica quasi mai niente. Lei mostra delle cose ma passa dall’una all’altra come una libellula d’estate, senza mai fermarsi abbastanza da consentire al pubblico di capire di che cosa mai ci si stia occupando. Ieri si è collegata con Sanremo annunciando che l’inviato, l’ineffabile Domenico Marotti, aveva parlato con tutti i Big che parteciperanno al Festival e invece non era vero. Marotti semplicemente era appostato, insieme a tutti gli altri giornalisti, all’ingresso artisti del Casinò di Sanremo durante Sarà Sanremo della sera prima. All’arrivo dei cantanti Marotti, come tutti gli altri giornalisti, ha proteso il microfono qualcuno l’ha salutato altri no.
Quando si è collegata con Milly Carlucci in vista della finale di Ballando di sabato la domanda fondamentale è stata «Milly qual è il segreto per far valere il proprio voto durante la finale?». Milly un po’ perplessa ha detto che non c’è nessun segreto e così la Balivo ha tagliato corto chiudendo il collegamento. A volte sono gli ospiti che cercano di elevare il livello della conversazione ma falliscono miseramente. Ieri è successo con Elenoire Casalegno. Durante l’intervista si stava parlando della figlia che la showgirl ha avuto in giovane età (neanche giovanissima, 23 anni ma per i parametri odierni forse sì ma anche questo tipo di argomento non è stato neppure sfiorato) e della sua educazione.
La Casalegno ha confessato di essere stata soprattutto nei primi anni una madre piuttosto severa, ricalcando il modello di educazione che aveva ricevuto. Si potevano aprire mille interessanti ragionamenti. Il ruolo di madre, il cambiamento dei modelli educativi persino la maleducazione imperante nei giovani e invece niente. La Balivo ha insistito perché Elenoire raccontasse un episodio. Lei pur tentando di spostare il discorso sull’educazione alla fine ha ceduto con un inutile e dimenticabile aneddoto sulla rottura di un vaso e la sua reazione punitiva. Non è semplice parlare del niente e restare piacevole. Caterina Balivo ci riesce ma per quanto?