Dopo sei giorni i fuorilegge del rave party si dileguano: e vanno a minacciare le zone vicine

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Sono oltre 3.000 le persone identificate e più di 1.000 gli automezzi controllati nell’ambito dei servizi nelle zone circostanti al lago di Mezzano, nel Comune di Valentano, dove si è svolto un rave party non autorizzato. È in corso anche una intensa attività investigativa per accertare la commissione di reati nel corso del raduno musicale. E’ quanto si apprende da fonti della questura di Viterbo. Intanto proseguono le operazioni di monitoraggio e controllo delle zone circostanti all’area del rave party, soprattutto lungo i litorali del lago di Bolsena

Al fine di verificare l’eventuale presenza di persone provenienti dal raduno musicale. Con il contributo della Polizia Stradale è in atto anche il controllo delle strade adiacenti al luogo del raduno. Gli agenti della stradale sono intervenuti in particolare a Campi di Bisenzio sulle rive del lago di Bolsena dove si erano radunati un centinaio tra camper e autovetture con a bordo oltre 300 persone, che sono state allontanate. Sequestrati anche due furgoni, uno dei quali aveva tentato di forzare il blocco.

Meloni: lo Stato non ha fatto nulla per impedire il rave party

“Dopo 6 giorni – un ragazzo morto affogato, denunce di stupri, ragazzi in overdose e fiumi di droga, persone ricoverate in ospedale, ingenti danni economici e ambientali, rischi sanitari – le migliaia di partecipanti al rave al lago di Mezzano (Viterbo), provenienti da tutta Europa, hanno deciso di andarsene, senza che lo Stato abbia fatto nulla per impedire questo scempio”. Lo scrive il presidente di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni. “Alcune semplici domande al ministro dell’Interno Lamorgese. Come è stato possibile che un evento del genere si svolgesse? Come è stato possibile che sia durato così tanti giorni, senza che lo Stato facesse sentire subito la sua presenza per ripristinare la legalità? Con quale credibilità lo Stato impone ai cittadini misure di limitazione delle libertà e poi consente eventi di questo tipo, dove l’unica norma è l’illegalità?”.

I medici: tra quindici giorni picco di contagi tra i partecianti al rave

“Gli effetti di questa ‘follia collettiva’ si vedranno, sui partecipanti al rave, tra una quindicina di giorni. Non credo ci possano essere contagi per la popolazione del territorio perché non c’è stato contatto, i ragazzi del raduno erano isolati. Il problema ci sarebbe stato se fossero rimasti, con il rischio di sovraccaricare le strutture sanitarie viterbesi che hanno già le loro difficoltà di gestione quotidiana. Disperdendosi, in ogni caso, i partecipanti diffonderanno i contagi legati all’assembramento ovunque andranno. Tutto questo si doveva evitare”. Così il presidente dell’Ordine dei medici di Viterbo, Antonio Maria Lanzetti, commenta, all’Adnkronos Salute, il rave party nella provincia laziale.

Gasparri: incredibile che il festival della droga si sia potuto svolgere

“Prendo atto con grande soddisfazione dell’avvenuto sgombero dell’area nei pressi di Valentano, nel viterbese, dove si è svolto in questi giorni un incredibile festival della droga denominato rave party. Le autorità del territorio, sia la prefettura che ovviamente i sindaci, hanno affrontato con saggezza e senso di responsabilità un evento incredibile. Ho lanciato l’allarme tra i primi a livello nazionale chiedendo al Viminale un intervento che poi nel corso dei giorni si è per fortuna sviluppato”. Lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri. “Da questa vicenda però bisogna trarre alcune considerazioni. Bisogna rafforzare l’azione di controllo e di prevenzione. Questi organizzatori dei festival della droga -afferma- usano ambiti specifici nella rete Internet, proprio per sfuggire ai controlli.

I rave sono un’offesa all’ordine pubblico

Ma lo Stato deve essere più forte e più vigile di loro. È evidente che lo spostamento di centinaia di camper e di altri mezzi verso un’area interna italiana, anche da Paesi esteri, non può avvenire senza che nessuno se ne accorga. Chiederò un confronto costruttivo al vertice del Viminale e del dipartimento di polizia per verificare, anche come parlamentare eletto da quel territorio che ha subito questa sciagura, come si debba agire in via preventiva. Dobbiamo anche ricordarci – conclude Gasparri – che questi rave non soltanto rappresentano un’offesa all’ordine pubblico e alla proprietà privata. Ma sono occasioni per promuovere stili di vita suicidi, portatori di droga e di comportamenti che hanno visto anche in quest’occasione il verificarsi di tragici eventi”.