Dormitorio clandestino dietro Stazione Termini: in condizioni disumane 21 immigrati
Pattuglie della Polizia Locale sono intervenute questa mattina nei pressi della stazione Termini, dove è stato liberato un appartamento dormitorio in cui erano accampate 21 persone, tutte straniere, stipate all’interno di due seminterrati di 30 e 40 metri quadri.
L’alloggio era gestito da un bengalese che aveva trasformato i locali in un dormitorio. Otto connazionali dell’uomo sono stati identificati dagli agenti del I Gruppo. Tutti regolari sul territorio nazionale, dormivano in spazi angusti e in condizioni igieniche tali che si è reso necessario richiedere l’intervento di personale della Asl per ulteriori verifiche sulla salubrità e dell’abitabilità dei locali.
La verifica sui titoli esibiti continuerà nei prossimi giorni e la Asl, presente al sopralluogo, agli esiti delle attività di competenza potrà, nel caso in cui sussistano i presupposti, chiedere la revoca della abitabilità. L’ottantaduenne e la moglie affittavano i due ambienti come “magazzini”. Verranno denunciati per il cambio di destinazione d’uso.
Il dormitorio di Termini dove gli immigrati bengalesi venivano stipati come topi è solo l’ultimo caso di condizioni al di là della decenza in cui vengono affittati gli immobili a Roma. A farne le spese anche gli studenti fuori sede universitari.
In queste stesse ore gli studenti universitari di Primavera degli Studenti, Minerva e Udu, hanno denunciato le condizioni in cui versano gli studentati romani tra blatte, aule non agibili e muffe sui muri. «Viviamo in residenze da incubo, è inaccettabile», hanno detto gli studenti al Corriere della Sera. Situazione peggiorata, dicono, col commissariamento di LazioDisco. Una condizione che, secondo gli studenti, ha anche inciso sui ritardi nell’erogazione delle borse di studio. Ora, comunque, l’attacco è sulle condizioni strutturali e ambientali degli studentati.
«Come rappresentanti degli studenti – spiegano Primavera degli Studenti, Minerva e Udu – siamo andati a verificare lo stato delle residenze universitarie LazioDisco di Valle Aurelia e San Paolo: la situazione che abbiamo trovato è ancora peggiore di quanto ci aspettavamo. La residenza di Valle Aurelia, nonostante le segnalazioni che abbiamo inviato mesi fa, è ancora infestata da blatte, oltre ad avere problemi di infiltrazioni e sicurezza edilizia. Mentre nella residenza di San Paolo gli spazi comuni non sono sufficienti per tutti i residenti, e nonostante la struttura sia di recente inaugurazione, alcuni sono già inagibili».