Douglas chiude 14 punti vendita su Roma. È allarme per i lavoratori
Il grande gruppo tedesco Douglas attivo nel settore della cosmetica e dei profumi ha annunciato la chiusura di 14 punti vendita a Roma. Che si aggiungono a quella già effettuata nella vicina cittadina di Fiumicino. All’inizio le serrande abbassate dovevano essere non più di dieci, ma ora sembra che le cose andranno diversamente. I 14 negozi da chiudere secondo la decisione unilaterale dell’azienda, saranno scelti sulla base del fatturato degli ultimi due anni. E della sopravvenuta emergenza covid 19. E dovrebbero essere maggiormente concentrati sulle vie dello shopping. Vista la totale assenza di turisti, che specie al centro di Roma rappresentavano la parte più rilevante della clientela.
Douglas, sessanta posti di lavoro a rischio
A rischio ci sarebbero una sessantina di posti di lavoro, per la maggior parte riferiti a mansioni svolte da donne. Così il sindacato Fisascat Cisl è sceso sul piede di guerra. Con un comunicato a firma della segretaria territoriale di Roma e di Rieti Giulia Falcucci. “Purtroppo, come temevamo, piove sul bagnato: ai dieci punti vendita per cui Douglas aveva previsto la chiusura su Roma, (Fiumicino ha già chiuso) se ne sono aggiunti altri quattro. La nostra preoccupazione sale per i molti lavoratori, per lo più donne. Le cui prospettive non si fanno rosee, peraltro in un comparto in forte crisi a causa della pandemia. Occorre trovare soluzioni concrete a tutela di molte famiglie, che stanno vivendo un momento di forte tensione. Non sarebbe accettabile – ha ribadito la sindacalista – lasciare queste lavoratrici e lavoratori senza alcuna forma di tutela e prospettiva”.
Salvaguardare il capitale umano
Abbiamo chiesto di salvaguardare il capitale umano. Vero valore aggiunto rispetto a un’azienda che offre come suo core business servizi per la cura della persona. Così il sindacato Fisascat Cisl, a margine di un incontro in video conferenza con i vertici di Douglas. E qualche risposta sarebbe arrivata. Riaccendendo le speranze dei lavoratori. “Douglas Italia ha dichiarato di voler mettere in campo soluzioni che vadano incontro alle richieste sindacali di mantenimento occupazionale – ha fatto sapere la Cisl. Evidenziando che ha già sottoscritto accordi di riservatezza con sei diversi operatori del settore che hanno manifestato interesse a subentrare in alcuni spazi dove oggi opera il brand tedesco”. Il tavolo si è aggiornato al 16 marzo, e ora tutti sperano in una soluzione positiva della vertenza. Altrimenti, per le lavoratrici e i lavoratori del gruppo Douglas saranno guai. Con il rischio concreto di essere mandati a casa, e di perdere il lavoro. Un dramma assolutamente da evitare, specie in questi tempi difficili di pandemia.
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