DPCM Natale, prima tutti liberi poi tutti a casa. Ma così il lockdown a che serve?
Finalmente il nuovo DPCM di ‘Natale’ è uscito. Dopo giorni di fibrillazioni e tentativi di compromesso all’ultimo minuto in maggioranza. Tra i partiti e i ministri che avevano una linea più rigorista. Come quella del responsabile del dicastero della salute Speranza. O del ministro degli affari regionali Boccia. E chi come Italia Viva sollecitava una posizione più morbida. Per non mandare del tutto sul lastrico ristorazione e terziario. Così è uscito un documento difficile da leggere e interpretare. Davvero complicato, che lascerà probabilmente maglie aperte a furbi e furbetti. Sperando che la maggioranza degli Italiani come sempre sia responsabile. Ma soprattutto non si capisce una cosa. Siamo tutti liberi fino al 20, almeno per le Regioni in zona gialla. Poi scattano le regole del vecchio DPCM del 3 dicembre. Dal 21 al 23. Infine dal 24 al 6 gennaio compresi tutti a casa e nel proprio comune. Servirà a limitare il contagio? Ci avranno pure studiato gli scienziati, ma sinceramente non ci si capisce un granchè. Peggio ancora per le riunioni in casa. Vietate, ma non del tutto. Al massimo si potranno aggiungere al nucleo familiare due persone adulte non conviventi. Ma nessun limite per minori fino a 14 anni, e soggetti fragili da assistere. Visto che siamo sotto Natale, è proprio il caso di dire: che Dio ci aiuti!
Grazie Conte. Da oggi ci farai pedinare da un mare di poliziotti…
DPCM Natale, è una mazzata per ristoratori e commercianti. E il decreto ‘Ristori’ non basta
Il DPCM di Natale sarà una mazzata per i ristoratori e i commercianti. Perchè dal 24 al 6 gennaio resteranno tutti chiusi. Compresi i bar e le pasticcerie. Tranne che per l’asporto, per chi è attrezzato per questo servizio. Ma anche gli altri esercizi commerciali non ridono. Infatti durante il lockdown le serrande saranno abbassate per tutti. Tranne che per le farmacie e parafarmacie, le tabaccherie e le edicole. Oltre a barbieri, ferramenta, alimentari e generi di prima necessità e negozi per animali. Necessaria sempre la autocertificazione, e via libera per i runners. Ma bisognerà correre da soli. Ora gli operatori puntano sugli aiuti stanziati dal decreto ‘Ristori’, che però per essere efficaci dovranno arrivare subito. Potranno essere accessibili solo per chi abbia perso almeno un terzo del fatturato dell’anno precedente, parametrato al mese di aprile 2020. E che abbia fatto comunque domanda entro settembre. E non potranno essere più del quadruplo di quanto già percepito. Con il limite massimo del 20% delle perdite accumulate. Prima di aver capito come funziona insomma, metà delle piccole imprese faranno serenamente in tempo a fallire.
Ecco tutte le regole anche a Roma
Ed eccole le regole che ci terranno prigionieri a casa nei giorni compresi tra Natale e Capodanno. Nei giorni 21, 22 e 23 dicembre entra in vigore il divieto di spostamento del decreto legge del 2 dicembre: non ci si potrà spostare fuori dal Lazio se non per motivi di lavoro, salute o necessità e urgenza (tra queste ultime ragioni rientra anche l’assistenza a un parente non autosufficiente). Si potrà comunque far rientro al proprio domicilio, nella residenza o nell’abitazione principale. Resta in vigore il coprifuoco proclamato dalle 22 alle 5 del mattino. Disposta una zona rossa nazionale dal 24 dicembre al 6 gennaio nei giorni festivi e pre-festivi: il 24, 25, 26, 27, 31 dicembre, 1, 2, 3, 5 e 6 gennaio. Si esce di casa solo per ragioni di lavoro, necessità e salute. Possiamo ricevere fino a 2 persone non conviventi dalle 5 alle 22. L’idea di consentire lo spostamento di due persone alla volta è stata presa “per consentire quel minimo di socialità che si addice a questo periodo”. Fino alle 22 sono possibili le funzioni religiose. Quindi, rientreremo in zona gialla il 28, 29 e 30 dicembre. Ma con le limitazioni previste per gli spostamenti fuori Regione dal vecchio DPCM di inizio mese. Poi tutto rosso, ma arancione per la sola giornata del 4 gennaio. Una preghiera. Già il momento è difficile. Almeno smettetela di prenderci in giro.
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