Duplice omicidio a Roma: uccisi in strada un uomo e una donna

carabinieri e ambulanza

Duplice omicidio a Roma nella tarda serata di ieri, 14 aprile. Prima gli spari, poi la fuga. E quei due morti a terra. Un’esecuzione che, a distanza di poche ore, è senza un perché. E che ha lasciato un intero quartiere sotto shock. Un uomo e una donna, entrambi di origine cinese, sono stati uccisi a colpi di pistola nella tarda serata di ieri, in via Prenestina, di fronte al civico 62, a due passi dalla Tangenziale Est. Stavano rientrando a casa in bicicletta elettrica, ma ad attenderli c’erano due killer in scooter. Un agguato fulmineo, almeno dieci colpi esplosi. Nessuna possibilità di scampo.

Un uomo e una donna uccisi sotto casa

L’orologio segnava le 23 quando la coppia è stata raggiunta dal piombo davanti al portone del palazzo in cui viveva. I soccorsi sono stati inutili, entrambi sono morti praticamente sul colpo. La bici su cui i due viaggiavano si è accasciata senza più equilibrio non appena la coppia è stata colpita. I killer, in sella a uno scooter, hanno aperto il fuoco e sono scappati, facendo perdere le tracce. A terra, i Carabinieri hanno trovato una decina di bossoli. A colpire ancora di più è la modalità dell’agguato: colpi mirati, anche alla testa. Una scena che parla chiaro, che sa di esecuzione.

Ipotesi e indagini: pista del regolamento di conti o rapina finita male

Le indagini, affidate al nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri, sono appena iniziate. Tutte le ipotesi restano aperte: si indaga su un possibile regolamento di conti, ma non si esclude nemmeno l’ipotesi di una rapina finita male. Gli inquirenti stanno passando al setaccio le telecamere di sorveglianza della zona, nel tentativo di individuare la via di fuga dei sicari o ottenere un dettaglio utile per identificarli.

I vicini: “Li sentivamo litigare spesso”

Nel palazzo al civico 62, dove i due vivevano, la voce dei vicini è rotta dalla paura e dall’incredulità. E raccontano: “Litigavano spesso, ma non pensavamo potesse finire così”. Il quartiere si è svegliato tra nastri gialli, lampeggianti e il rumore dei passi degli investigatori. Lì sotto, tra i piloni della tangenziale, resta solo il silenzio. Quello che segue sempre la violenza più spietata.

Un delitto che sembra studiato nei minimi dettagli, un’esecuzione spietata sotto casa, in mezzo alla strada, come se fosse tutto normale. Ma normale non c’è nulla. E adesso, mentre le forze dell’ordine cercano i responsabili, la città si interroga: chi ha sparato? Perché proprio loro? E quanti pericoli si nascondono dietro una facciata apparentemente tranquilla?

Le prossime ore saranno cruciali per dare un volto a chi ha premuto il grilletto. Intanto, la paura resta.