E la mostra con i misteri di Cartagine si visita da casa

In epoca di coronavirus anche la mostra diventa virtuale e si visita da casa. Gli spazi culturali sono fisicamente chiusi al pubblico ma questo non significa che l’arte non sia fruibile. Vedere sul computer una bella mostra, magari ascoltare l’audio realizzato direttamente dai curatori è una soddisfazione per gli occhi e per lo spirito. Per distrarci dalle brutte notizie che ci arrivano ogni giorno sui telefonini e dal telegiornale, nulla di meglio che cercare conforto nell’arte. E nella storia. Che ci aiuta a relativizzare tutto. Perché ci da’ la misura del percorso che l’umanità ha compiuto. I trionfi, le cadute, i momenti difficilissimi e la forza che la natura umana ha sempre ritrovato per mettersi il peggio alle spalle e ripartire. Così come accadde proprio per Cartagine, la superba come la chiamavano gli antichi Romani. Il grande impero economico e commerciale. Le sfide con i Greci, le guerre puniche e la caduta per mano di Roma. Tutto fruibile nella mostra virtuale Carthago. Il mito immortale.

Al parco archeologico del Colosseo la mostra virtuale su Cartagine

Mostra su Cartagine quindi, ma assolutamente virtuale. Questo hanno deciso gli organizzatori dell’evento, mettendo a disposizione sul sito immagini bellissime e video che ci raccontano di una delle città più importanti dell’antichità. Con la sua grandezza, le sue leggende e la sua caduta. Il mito di Didone, il coraggio di Annibale ma anche la figura inquietante del dio Moloch. Che però sarebbe stato creato ad arte dai nemici di Cartagine. Per dare un’idea macabra della città che invece non gli apparteneva.

Da Annibale al dio Moloch fino ai nostri giorni

E’ bellissima la mostra virtuale allestita al museo del Parco Archeologico del Colosseo e dedicata all’antica città di Cartagine. Iniziativa assunta direttamente dal Ministero dei beni e delle attività culturali, che oggi viene proposta sotto l’hastag #museichiusimuseiaperti e che si intitola Chartago. Il mito. Il curatore Jose’ Angel Zamora Lopez ci racconta tutto in un bel video. Compresa la volontà dei Greci e dei Romani di mettere in cattiva luce la città loro grande nemica. Attribuendo alla stessa la paternità del dio Moloch, e la dedizione ai sacrifici umani, anche di bambini. Che sarebbero stati purificati nel fuoco. Tutto falso secondo gli organizzatori della mostra. Leggende che hanno fatto comodo ai vecchi nemici. Ma anche alla Francia e alle potenze occidentali che nel secolo scorso avevano mire di espansione nel Nord Africa. Non per niente il Moloch esposto al Colosseo è quello utilizzato sul set del film Cabiria. Un trucco del cinema quindi. Per una mostra che invece anche se virtuale rimane vera e preziosa. Per conoscere meglio arte e storia di una grande città dell’antichità che è stata una delle culle della civiltà occidentale.