È morto Andrea Purgatori: giornalista d’inchiesta dei grandi misteri d’Italia, da Ustica al caso Orlandi

Andrea Purgatori

È morto questa mattina in ospedale a Roma dopo una breve malattia Andrea Purgatori, giornalista, sceneggiatore, autore e condottore televisivo del programma “Altantide” su La7. Romano, classe 1973, aveva compiuto 70 anni a febbraio scorso. Il direttore del TgLa7, Enrico Mentana, ha pubblicato su Instagram una foto di Purgatori rivolgendogli l’ultimo addio: “Ciao Andrea”.

Inviato del Corriere della Sera dal 1976 al 2000, è noto per le inchieste e i reportage su casi scottanti del terrorismo internazionale e italiano negli “anni di piombo” e sullo stragismo, come il caso Moro e la strage di Ustica. Ha raccontato numerosi delitti di mafia dal 1982, fino alla cattura di Totò Riina. Ha realizzato reportage su molti conflitti, come la guerra in Libano del 1982, la guerra tra Iran e Iraq degli anni ottanta, la guerra del Golfo del 1991, l’Intifada e le rivolte in Tunisia e Algeria. Ha scritto anche per l’Unità, Vanity Fair, The Huffington Post e Le Monde diplomatique. È stato autore e conduttore di Uno di notte (Rai 1, 1999). Ha realizzato servizi televisivi per Dossier, Spazio Sette, Focus (Rai 2 1978/1988); in video ha condotto anche Confini (Rai 3, 1996). Ha scritto molte fiction per la TV. Dalla stagione televisiva 2017-2018 ha condotto su LA7 la nuova edizione di Atlantide, per il quale riceve il Premio Flaiano 2019 come miglior programma culturale. Nell’autunno del 2022 è protagonista della docu-serie Netflix Vatican Girl: la scomparsa di Emanuela Orlandi.

Il cordoglio delle istituzioni: un grande giornalista d’inchiesta

“Un professionista e un uomo che ha fatto della ricerca e del racconto della verità la sua cifra stilistica. Portano la sua firma pagine di giornalismo che rimarranno scolpite e che saranno da esempio per i giovani che aspirino a calcarne le orme. E devono tantissimo al suo lavoro e al suo sguardo acuto anche il mondo della televisione e del cinema. Andrea Purgatori se ne va, lasciando un grande vuoto. Ne sentiremo la mancanza”. Lo dichiara il Sottosegretario alla Cultura Lucia Borgonzoni,

“Era un grande giornalista d’inchiesta, non condividevamo alcune sue tesi come quelle su Ustica o del caso Orlandi ma lo omaggiamo per la sua grande competenza e passione nel lavoro”. Così il Presidente della Commissione Editoria della Camera e deputato di Fratelli d’Italia Federico Mollicone.

Andrea Purgatori, non solo giornalismo: la parte del camerata Fecchia in Fascisti su Marte

Per la saggistica Andrea Purgatori ha scritto A un passo dalla guerra (1995), Il bello della rabbia (1997) e I segreti di Abu Omar (2008). Nel 2019 ha pubblicato il suo primo romanzo: “Quattro piccole ostriche” (HarperCollins). Per il cinema ha scritto tra l’altro Il muro di gomma (1991) dedicato alla sua inchiesta sulla strage di Ustica, Il giudice ragazzino (1994), L’industriale (2011). Ha ottenuto tra gli altri il Nastro d’argento 1992 per il miglior soggetto con Il muro di gomma, il Premio Hemingway di giornalismo nel 1993, il Premio Crocodile – Altiero Spinelli per il giornalismo nel 1992, il Globo d’oro 1994 per la miglior sceneggiatura con Il giudice ragazzino e nel 2009, con Marco Risi e Jim Carrington, si è aggiudicato il premio Sergio Amidei per la miglior sceneggiatura internazionale con il film Fortapàsc. Amico di Corrado Guzzanti e suo coautore, nel 2002 ha partecipato al programma televisivo Il caso Scafroglia (Rai Tre), interpretando la voce fuori campo che dialoga con il conduttore, mentre nel 2006 ha preso parte al film Fascisti su Marte nel ruolo del camerata Fecchia e, sempre con Guzzanti, ha realizzato Aniene (Sky Uno). È stato coautore del programma televisivo di Antonio Albanese Non c’è problema (Rai Tre, 2002).

È apparso come attore in più episodi della serie televisiva Boris, nei film di Carlo Verdone Posti in piedi in paradiso (2012) e L’abbiamo fatta grossa (2016) e nei film di Alessandro Aronadio Due vite per caso (2010) e Orecchie (2016) e nella serie televisiva 1993 (2017). Nel 2006 ha scritto insieme con Francesco Nicolini i sei monologhi di Marco Paolini per Teatro Civile (Rai Tre).