È morto Tony Binarelli: il mago della tv “prestò” le mani anche a Terence Hill e Alain Delon (video)

Tony Binarelli

È morto Tony Binarelli, il mago della tv negli Anni Ottanta e Novanta, rivale storico (ma solo per gli italiani divisi su tutto) dell’amico mago Silvan. Si è spento a 81 anni all’ospedale Pertini di Roma per insufficienza respiratoria, dopo una lunga malattia.

Binarelli ha debuttato in televisione come professionista nel 1972. Con la sua magia ha impreziosito i programmi di Corrado, Mike Bongiorno e Pippo Baudo e ha affascinato anche Federico Fellini. Dal 1991 al 1995 è stato l’unico prestigiatore di Buona Domenica.

Nel corso della sua carriera ha ricevuto moltissimi premi e riconoscimenti nazionali ed internazionali, tra questi, unico italiano, ben TRE PREMI ai Campionati Mondiali d’Illusionismo del 1967, 1970, e 1973.

Tony Binarelli e la sua malattia

Dal 1982 trasforma la prestigiazione in situation comedy, forma di spettacolo articolata sul coinvolgimento degli spettatori. Da allora ha ideato e realizzato numerose trasmissioni televisive di magia sia sui canali nazionali che internazionali. Ha inoltre prestato la sua consulenza per realizzazioni teatrali come “Bravo” e “..Se il tempo fosse un gambero!” per il Teatro Sistina di Garinei e Giovannini, e cinematografiche tra le quali citiamo il famosissimo “…Continuavano a chiamarlo Trinità” e “Tre passi nel delirio” in cui le sue mani contribuiscono a trasformare i protagonisti, Terence Hill, Bud Spencer, Alain Delon, Brigitte Bardot, in abilissimi giocatori d’azzardo.

https://www.youtube.com/watch?v=dEv9mB5-BnA

 

In un’intervista a Fanpage disse: “Temo la malattia. Arrivare a non capire più niente, perdere il proprio spirito. Ecco, sì, la malattia mi fa paura”. Nato a Roma nel 1940, Binarelli si è appassionato alla magia nel 1953: “Avevo 13 anni ed ero in villeggiatura a Follonica con la mia famiglia. Presi la bronchite. In un negozietto di quelli di mare vidi in cima a uno scaffale un libro illuminato da un raggio di sole. Mi attirò, perciò mi arrampicai e lo presi. Caddi con tutto lo scaffale e con “L’emulo di bosco” di Romanoff” in mano: un libro di giochi di prestigio scritto da un prestigiatore dell’epoca”, aveva ricordato su Fanpage.