È tornato un Papa in piazza San Pietro
Chi crede aveva sofferto tanto, ma tutti sappiamo che da ieri è tornato un Papa in piazza San Pietro. Ci ha bloccato in preghiera e riflessione davanti al televisore, Papa Francesco, con parole e gesti che ci hanno commosso.
Quante volte ci siamo arrabbiati per prese di posizione che non comprendevamo. Ma tutti abbiamo il dovere di inchinarci all’unico leader in grado di elevarsi a riferimento morale per l’umanità intera.
Il Papa e piazza San Pietro
Erano in due. Lui, il Papa, e lei, piazza San Pietro. E in mezzo, da casa, tutto un mondo attonito, spaventato, ferito dal dolore. Ci ha donato amore e speranza, Francesco, e dobbiamo essergliene grati anche per quella benedizione Urbi et Orbi che non ha precedenti. La si impartiva, di solito, nel Natale, nella Pasqua, nel giorno della nomina del Pontefice al Soglio. Ora, per implorare il Signore contro la pandemia che mortifica il pianeta. Insieme a quell’indulgenza plenaria, per chi la desiderava, senza condizioni “formali”, ma con l’impegno di ciascuno a saper rinunciare a ciò che finora non tollerava di dover perdere.
La forza della Fede in una frase che entra nel cuore di ciascuno: “Nessuno si salva da solo”. E quanto è vera nel tempo dell’egoismo e della caccia all’untore.
“Perché avete paura?”
Pioveva ieri, davanti al Papa di piazza San Pietro. E mi ha ricordato l’Anno Santo della Misericordia quando l’acqua smise di bagnarci all’apertura della Porta Santa. Accanto a me avevo l’allora vicepresidente della regione Lazio, Massimiliano Smeriglio, che mi guardò sbalordito: “Ma è incredibile”, alla vista del raggio di sole. Lo guardai a mia volta e gli dissi: “No, qui è tutto credibile”.
Stavolta, la pioggia non ha smesso di battere, perché il coronavirus avanza e non ci lascia ancora in pace. Ma ieri Papa Francesco ci ha offerto la voglia di sperare ancora. “Perché avete paura?”, ha detto a chi dice di avere fede. E in fondo è la piccola coerenza che ci viene sollecitata nei momenti più difficili.