Ecco 15 cose che non potremo vedere mai più a Roma (video)

Ecco la Roma che non possiamo più vedere. C’è un video belllissimo sulla pagina facebook Roma ieri oggi (Tributo a Roma, curata da Andrea Dorliguzzo), che fa vedere 15 cose che non ci sono più. E non si tratta solo di monumenti, ma anche di concetti, di idee, di situazioni. Confessiamo che persino noi, romani, ignoravamo l’esistenza di alcuni di questi luoghi. Il video, che proponiamo, si chiama proprio “15 cose che non puoi più vedere a Roma”, e inizia con l’orologio di Castel Sant’Angelo. L’orologio era proprio in bella vista, ed era diventato l’orologio del centro di Roma. Fu installato nel 1746 e rimosso nel 1934, non sappiamo per quale motivo. Ai lati di Castel Sant’Angelo ce ne erano altri due verso borgo e verso Prati.
A Roma si andava in piazza San Pietro in carrozzella
Si prosegue con “la messa a San Pietro con la carrozzella”. Sì, prima si poteva andare la domenica nella piazza con le carrozzelle coi cavalli ed assistere alla messa comodamente seduti. Poi c’è una foto di piazza Navona ingombra con carri e cavalli, per il mercato. C’è dopo la famosa “spina di borgo”, il quartiere malsano e fatiscente che fu spianato per costruire la via della Conciliazione su progetto di Marcello Piacentini che tutto il mondo ci invidia. Gli abitanti furono trasferiti in nuove case popolari appositamente costruite. Il quinto sito è la campagna tutta intorno al Colosseo. Dopo c’è una vera chicca, piazza Venezia senza il Vittoriano, costruito all’inizio del secolo scorso.

Rimpianto dello stabilimento Roma minato dai tedeschi
Nella settima si vede piazza di Spagna con un locale con scritto “d’affittarsi”. E’ quello dove siamo abituati a vedere una delle sale da thè più famose del mondo: Babington. Poi c’è il bellissimo stabilimento balneare Roma di Ostia, detto “il Panettone”. Era una lussuosissima rotonda sul mare. Fu costruita nel 1924 e fatta saltare nel 1943 dai tedeschi. C’è anche la via Alessandrina com’era. Oggi ne è rimasta una piccola parte a testimonianza di quando collegava il Foro di Traiano alla Basilica di Massenzio. Fu ridimensionata per costruire via dei Fori Imperiali e la visione del Colosseo. Il numero 10 fa vedere la basilica di San Giovanni in Laterano circondata da coltivazioni verie.
Quando il tram passava al Pantheon…
Il tram numero 22 collegava San Saba con Trionfale, e passava in piazza del Pantheon, in mezzo a carrozzelle e taxi antichi. Il 12 raffigura quello che sembra un rudere, “la meta sudante”, ed era una fontana posta a fianco del Colosseo. Secondo la leggenda vi si andavano a lavare i gladiatori dopo i combattimenti. Bella la foto seguente, ossia la Piramide Cestia che poggia su terra battuta e non sull’asfalto come adesso. Dopo si vede una stazioncina di provincia, e apprendiamo che è la Stazione Termini com’era prima del fascismo che ne iniziò la modernizzazione, finita poi dopo la guerra. L’ultima immagine si chiama “I dirigibili nel cielo di Roma”, ma in realtà anche dopo se ne sono visti, pubblicitari, anche se non erano proprio dirigibili.