Ecco come cambierà l’affidamento dei figli delle coppie separate

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Rivedere l’affidamento dei figli delle coppie separate, centrando la figura del “genitore collocatario” (“di solito la mamma”) e dando più spazio al papà, cui la legge italiana riserva solo “un ottocentesco diritto di visita” e “l’obbligo di una contribuzione in denaro al mantenimento dei figli”. In Senato Alberto Balboni, presidente di FdI della Commissione Affari Costituzionali, chiede di pareggiare diritti e doveri tra gli ex coniugi o conviventi con figli, con un ddl di “Modifiche al codice civile, al codice di procedura civile e al codice penale in materia di affidamento condiviso”.

Rivedere le norme sull’affidamento dei figli di separati

Un testo, ancora in versione di bozza, visionato dall’Adnkronos, che lamenta come “tutte le responsabilità e i poteri decisionali” si conferiscano al genitore collocatario, “solitamente la madre”. Una scelta che Balboni chiede di rivedere anche perché, denuncia, siamo di fronte a norme in materia di affidamento dei minori che mettono in crisi “le aspirazioni femminili a pari opportunità nel lavoro e nella vita privata”. Le attuali norme, si legge nella premessa ai 18 articoli del provvedimento, favorirebbero “i genitori meno meritevoli di tutela”, cioè “sia la componente paterna meno motivata che quella materna che voglia consumare vendette impossessandosi dei figli”, ovvero “lucrare” sull’affidamento “per ottenerne vantaggi economici”.

Oggi la legge penalizza entrambi i genitori

Oggi la legge penalizzerebbe sia “i padri che vorrebbero essere presenti a pieno titolo (cosa tanto più grave perché ancora in minoranza) che le madri che gradirebbero condividere i sacrifici della crescita della prole”, viene spiegato sempre nella premessa. E per questo il primo articolo del ddl Balboni dispone che “il minore, affidato a entrambi i genitori e rimesso alle loro cure” venga “naturalmente e automaticamente domiciliato presso entrambi, a prescindere dalla residenza anagrafica, necessariamente unica”.

Mantenere il più possibile inalterate delle condizioni antecedenti la separazione

Con l’articolo 6, il disegno di legge targato Fdi vuole invece “mettere fine” alla tendenza a concedere l’affidamento condiviso “svuotandolo al contempo dei suoi essenziali requisiti” ovvero “una frequentazione equilibrata accompagnata da equivalenti compiti di accudimento”. Nello stesso articolo indicata come prioritaria l'”opzione bigenitoriale”, quale “mantenimento il più possibile inalterato delle condizioni antecedenti la separazione”, e resi “più evidenti e inderogabili i limitati ambiti di applicazione dell’affidamento esclusivo”.

Rendere effettiva la doppia tutela genitoriale

La proposta di Fdi punta tra le altre cose a rendere “effettiva la doppia tutela genitoriale a vantaggio dei figli” e a disincentivare “la conflittualità all’interno della coppia”, stabilendo che il giudice decida le modalità della frequentazione (ad esempio, chi si sposta per accompagnare i figli dall’altro). E nell’assegnare i compiti di cura a ciascun genitore, “deve tenere conto della propensione di ciascuno a rispettare l’altro, dando la preferenza, nell’interesse della prole, a quel genitore più corretto e leale, nel quale la giurisprudenza anglosassone già da tempo individua quello meglio in grado di allevare i figli”, si legge ancora nel testo del disegno di legge.

Non ci si potrà trasferire con i figli senza accordi

Inoltre introdotti dei “paletti” al “frequente abuso di potere da parte del genitore cui si dà la prevalenza, che non di rado si trasferisce con i figli dove meglio crede senza prendere accordi con l’altro e senza autorizzazione del giudice”. Per quanto riguarda il mantenimento, si elimina il parametro relativo al tenore di vita antecedente la separazione. “Intanto perché tale evento ha, ovviamente, sconvolto il sistema economico familiare”, ma soprattutto “perché nel corso del tempo le spese a vantaggio del figlio, soggetto in età velocemente evolutiva, hanno continui cambiamenti”.

Indagare sui comportamenti dei figli nei confronti del genitore non affidatario

Per cui “quel riferimento oltre che essere fonte di grande incertezza (ovvero di forte litigiosità) potrebbe svantaggiare il figlio visto che attività e costi in genere sono crescenti nel tempo”. Balboni ritiene poi “di non poter sorvolare su gravissimi comportamenti come il rifiuto di un figlio di incontrare uno dei genitori, ma di doverne indagare le cause, per punire severamente, una volta accertati i fatti, o il genitore abusante o quello alienante”.