Elezioni Anzio, al ballottaggio Rifondazione Comunista tifa centrodestra: le chat e gli audio ‘pro Bertollini’

Bertollini e Lo Fazio si contendono la guida di Anzio
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La politica ad Anzio si tinge di paradosso: nel ballottaggio per la guida del Comune, Rifondazione Comunista sembra schierarsi, indirettamente, con il centrodestra. Una posizione inaspettata, emersa da conversazioni interne, che apre un dibattito: cosa pesa di più, l’ideologia o l’opportunità?

Scenario frammentato a sinistra

Alle elezioni comunali dello scorso weekend, Anzio ha visto una sinistra divisa. Da un lato Stefano Bertollini, candidato del centrodestra (Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia), forte del suo 47% al primo turno; dall’altro Aurelio Lo Fazio, sostenuto da Partito Democratico e una lista civica, fermo al 17%. A complicare il quadro, la presenza di Rosalba “Lina” Giannino, ex PD e oggi esponente di Rifondazione Comunista, che con il suo 4,88% ha raccolto poco più di mille voti.

La frammentazione a sinistra ha favorito il centrodestra, che ora si prepara al ballottaggio con un netto vantaggio. Ma è proprio qui che le dinamiche si fanno interessanti.

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“Evviva Bertollini!”: il messaggio che sorprende

Una chat interna a Rifondazione Comunista, riportata Affari Italiani, ha svelato il retroscena più discusso. Un membro del gruppo, soprannominato “El Che”, scrive: “Si dice che Lina entrerebbe in consiglio con la vittoria di Bertollini al ballottaggio. W la pasionaria in consiglio”.

La risposta di Giannino? Breve ma eloquente: “Pensa tu. Evviva Bertollini!!!“. Un commento ironico, ma che riflette una realtà politica: l’unica possibilità per Rifondazione di entrare in consiglio comunale è una vittoria del centrodestra.

Critiche alla strategia di Lo Fazio

Il supporto per Bertollini si fonda anche sulla convinzione che Lo Fazio, candidato del centrosinistra, abbia fallito nel costruire alleanze politiche cruciali con altre forze locali come Movimento 5 Stelle e Alternativa per Anzio (ApA), il che ha ridotto le sue possibilità di colmare il gap con Bertollini. Alcuni membri di Rifondazione, infatti, ritengono che Lo Fazio non abbia fatto abbastanza per attrarre voti trasversali e che, senza l’appoggio di questi gruppi, la sua vittoria al ballottaggio sarebbe improbabile. Inoltre, viene sottolineato che Di Dionisio, un altro candidato di una lista civica, potrebbe essere l’ago della bilancia, con il 16% dei voti del primo turno.

Un Pd isolato e una sinistra disillusa

Le tensioni non si fermano qui. In un vocale successivo, Giannino critica apertamente il comportamento di Aurelio Lo Fazio durante la campagna elettorale. E non ha nessuna fiducia in una vittoria del candidato del centrosinistra.

“Io non credo che Lo Fazio abbia possibilità di vincere questo ballottaggio. Lo Fazio si è fatto il vuoto intorno, da prima. Non ha mai cercato dialogo con noi, né con i 5 Stelle, né con le liste civiche. Ora pensa di vincere da solo? Non glielo auguro. Se la sua sconfitta significa la nostra sopravvivenza, meglio la nostra vita che la sua morte politica”. Parole che lasciano poco spazio all’immaginazione: il rapporto tra Rifondazione Comunista e il PD appare compromesso.

La scelta che divide

Al momento, Rifondazione non ha preso una posizione ufficiale sul ballottaggio, ma le dinamiche lasciano intuire un malcelato disinteresse verso una vittoria del PD. L’ideologia sembra cedere il passo alla sopravvivenza politica, in un gioco che va ben oltre gli schieramenti tradizionali.

Anzio diventa così il palcoscenico di un conflitto interno alla sinistra, dove alleanze e rivalità si mescolano in un equilibrio precario. Riuscirà il Pd a superare l’isolamento, o la frattura consegnerà definitivamente il Comune al centrodestra?