Elezioni europee, quando e come si vota
Quando si vota alle elezioni europee? Dal 6 al 9 giugno si svolgeranno le elezioni per rinnovare il Parlamento europeo dopo le precedenti votazioni svolte nel maggio del 2019. Verranno chiamati alle urne 370 milioni di elettori in tutta l’Ue per scegliere ben 720 europarlamentari: tra questi, 76 saranno eletti in Italia, 96 in Germania e 81 in Francia. I primi ad aprire le urne saranno i Paesi Bassi, giovedì 6 giugno. Il giorno dopo si andrà al voto in Irlanda. L’8 votano la Lettonia, Malta e la Slovacchia. La Repubblica ceca voterà venerdì 7 e sabato 8 giugno, ma con un orario ridotto rispetto all’Italia. Infatti, venerdì 7 i cittadini di questo Stato potranno votare dalle 14 alle 22 e sabato dalle 8 alle 14. Tutti gli altri paesi andranno al voto domenica 9 giugno. In Belgio, Bulgaria, Grecia e Lussemburgo il voto è obbligatorio.
Data elezioni europee, quando si vota in Italia
Per le elezioni europee in Italia si vota l’8 e il 9 giugno. Nel nostro Paese si andrà alle urne sabato dalle 14 alle 22 e domenica dalle 7 alle 23. Fino ad allora nessuno Stato membro potrà pubblicare i risultati delle elezioni. Potranno essere diffusi solo dati relativi all’affluenza, le stime degli exit poll e le proiezioni sui seggi, che saranno disponibili dopo le 20 di domenica.
Elezioni europee: come si vota
Ma come si vota alle elezioni europee? Per votare bisogna aver compiuto 18 anni. I cittadini italiani che risiedono in un altro Stato membro dell’UE possono scegliere di votare nel paese di residenza, a patto che siano rispettate determinate condizioni. Quest’anno possono votare anche gli studenti in Erasmus. Ai sensi della legge elettorale europea, tutti i Paesi membri devono usare un sistema elettorale proporzionale e l’assegnazione dei seggi avviene in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. Esistono, però, alcune eccezioni: in Grecia l’età per avere diritto al voto è 17 anni, mentre Belgio, Germania, Malta e Austria hanno introdotto il diritto di voto ai 16enni. I cittadini italiani che risiedono in un altro Stato membro dell’Ue possono scegliere di votare nel Paese di residenza.
Elezioni europee, quante e quali sono le circoscrizioni in Italia
In Italia ci sono cinque circoscrizioni elettorali europee, di dimensione sovra-regionale. A ogni circoscrizione elettorale è assegnato un numero di seggi in base alla popolazione residente. Ogni partito o gruppo politico può presentare nella propria lista un numero massimo di candidati pari a quello assegnato alla circoscrizione elettorale. Gli elettori scelgono tra i candidati presenti nelle liste della propria circoscrizione di residenza: Nord Occidentale, Nord Orientale, Centrale, Meridionale, Insulare.
Elezioni europee, dove si può votare?
Cittadino italiano o di uno Stato membro votante in Italia
Si vota presso il seggio elettorale in cui si è iscritti, indicato sulla tessera elettorale e corrispondente alla sezione nel cui ambito territoriale è compreso il luogo di residenza. Per conoscere il proprio seggio elettorale, se non si è ancora in possesso della tessera elettorale, è necessario rivolgersi al proprio Comune di residenza. Condizioni particolari di voto sono previste per i degenti in ospedale, elettori affetti da infermità tali da renderne impossibile l’allontanamento dall’abitazione, detenuti, elettori non deambulanti in sezioni diverse dalla propria se questa non è accessibile. Militari, forze di polizia, vigili del fuoco e naviganti possono votare nel comune in cui si trovano per causa di servizio.
Cittadino italiano votante da un altro Stato membro dell’UE
Cittadino italiano che vota da un Paese non appartenente all’UE
Si può votare solo recandosi nel Comune italiano nelle cui liste elettorali si è iscritti.
Elezioni europee, dove registrarsi per il voto?
Cittadini italiani votanti in Italia
Non è necessario registrarsi poiché l’iscrizione nelle liste elettorali viene fatta d’ufficio dalle autorità competenti del Comune di residenza. In caso di cambio di residenza recente, è consigliabile verificare la corretta registrazione presso il nuovo Comune.
Cittadini Ue votanti in Italia
È necessario registrarsi in anticipo inviando la richiesta al Sindaco del Comune in cui si risiede, al fine di essere inseriti nella lista elettorale aggiunta.
Cittadini italiani votanti in un altro Paese Ue
Se residente nel Paese UE, sei iscritto d’ufficio nell’Aire del Comune di origine.
Se sei temporaneamente nel Paese UE, rimani iscritto d’ufficio nelle liste elettorali del comune italiano di residenza.
Cittadini italiani votanti da un Paese al di fuori dell’Ue
Se avete trasferito la vostra residenza in un altro Stato membro dell’Unione Europea e siete iscritti all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), potete votare presso i seggi elettorali allestiti all’estero dalle sedi diplomatico-consolari italiane del Paese in cui risiedete. Il Ministero dell’Interno, nell’imminenza delle votazioni, invierà un certificato elettorale alla vostra residenza estera. Esso contiene informazioni sul seggio elettorale e sulla data e l’ora del voto. Se non si riceve alcun certificato elettorale, è necessario contattare il proprio Consolato di riferimento per verificare il proprio status elettorale. In alternativa, si può scegliere di votare per i rappresentanti del Paese dell’UE in cui si risiede, secondo le specifiche disposizioni dettate dalla legislazione del Paese di residenza. Infine, se desiderate votare in Italia, potete farlo nel Comune italiano nelle cui liste elettorali siete iscritti. Per farlo, è necessario comunicare la propria intenzione al sindaco del proprio Comune e presentare il certificato elettorale ricevuto per il voto all’estero.
Se sei residente in un Paese extra UE, rimani iscritto d’ufficio nell’Aire del comune di origine e potrai votare solo tornando in tale comune, previo ricevimento di una comunicazione che ti informa della data e dell’orario di votazione.
Elezioni europee, qual è il termine per registrarsi al voto?
Cittadini italiani votanti in Italia
Se si è cittadini italiani non è necessario registrarsi poiché l’iscrizione nelle liste elettorali viene fatta d’ufficio dalle autorità competenti del Comune di residenza. In caso di recente cambio di residenza, è consigliabile verificare la corretta registrazione presso il nuovo Comune.
Cittadini Ue votanti in Italia
Per votare è necessario registrarsi entro il novantesimo giorno antecedente la data delle elezioni.
Cittadini italiani votanti da un altro Paese Ue
Se residente nel Paese UE, sei iscritto d’ufficio nell’Aire del comune di origine.
Se sei temporaneamente nel Paese UE, rimani iscritto d’ufficio nelle liste elettorali del Comune italiano di residenza.
Cittadini italiani votanti da un Paese al di fuori dell’Ue
Se sei residente in un Paese extra UE, rimani iscritto d’ufficio nell’Aire del comune di origine e potrai votare solo tornando in tale Comune, previo ricevimento di una comunicazione che ti informa della data e dell’orario di votazione.
Elezioni europee, quali documenti si devono portare al seggio elettorale
Per poter esercitare il diritto di voto presso l’ufficio elettorale di sezione nelle cui liste si risulta iscritti, si dovranno esibire un documento di riconoscimento valido e la tessera elettorale.
Elezioni europee, gli elettori con disabilità possono votare nel luogo di ricovero
Gli elettori degenti in ospedali e case di cura possono essere ammessi a votare nel luogo di ricovero, purché siano iscritti nelle liste elettorali di un qualsiasi Comune del territorio nazionale. Possono votare nel luogo di degenza o di cura previa esibizione della tessera elettorale e di una specifica attestazione rilasciata dal Sindaco su richiesta degli interessati. Gli elettori affetti da gravi infermità per i quali non è possibile l’allontanamento dall’abitazione potranno esercitare il proprio voto da casa durante le ore in cui è aperta la votazione presentando una certificazione sanitaria rilasciata gratuitamente dalla ASL previa richiesta al Sindaco del proprio comune.
Elezioni europee, le regole per gli elettori non deambulanti
Gli elettori non deambulanti, se iscritti presso un seggio elettorale non accessibile, possono esercitare il diritto di voto in un’altra sezione del Comune che sia allocata in una sede con le adeguate caratteristiche, presentando un’attestazione medica rilasciata gratuitamente dalla ASL direttamente al presidente del seggio prescelto. Alcuni Comuni organizzano, inoltre, servizi di trasporto pubblico per facilitare il raggiungimento del seggio elettorale alternativo. Gli elettori fisicamente impediti possono esercitare il proprio diritto di voto con l’assistenza di un altro elettore della propria famiglia o, in mancanza, di un accompagnatore scelto che può essere iscritto nelle liste elettorali di qualsiasi comune italiano. A tal fine è necessario presentare la documentazione sanitaria rilasciata gratuitamente dall’ASL. In alternativa è possibile ottenere presso l’Ufficio elettorale del proprio Comune l’annotazione permanente del diritto di voto assistito sulla propria tessera elettorale. Per il voto assistito degli elettori non vedenti è sufficiente esibire il libretto nominativo rilasciato dall’INPS.
Elezioni europee, dove posso trovare informazioni chiare?
È possibile trovare informazioni di facile lettura sulle elezioni nella sezione Elezioni europee di facile lettura di questo sito web.
Elezioni europee, è possibile votare per corrispondenza?
Il sistema del voto per corrispondenza non si applica alle elezioni europee: gli elettori italiani aventi diritto e stabilmente residenti o temporaneamente domiciliati per motivi di lavoro o di studio nei Paesi dell’Unione europea (nonché i familiari conviventi con gli elettori temporaneamente domiciliati negli stessi paesi UE), possono recarsi presso le apposite sezioni elettorali istituite dalla rete diplomatico-consolare.
Elezioni europee, è possibile votare online o per procura?
Votare online o per procura in Italia non è possibile.
Elezioni europee, chi sono i candidati?
I candidati alle elezioni europee, presentati in lista da ciascun partito o gruppo politico, sono cittadini italiani che debbono aver compiuto 25 anni entro il giorno fissato per le elezioni, o i cittadini di altri Paesi membri, residenti in Italia e iscritti nelle apposite liste aggiunte, che possiedano i requisiti di eleggibilità al Parlamento europeo previsti dall’ordinamento italiano e non siano decaduti dal diritto di eleggibilità nello Stato membro di origine.
Elezioni europee, per quali partiti politici è possibile votare?
Si può votare per i partiti o gruppi politici che abbiano regolarmente depositato il proprio contrassegno presso il Ministero dell’Interno e che abbiano successivamente presentato presso gli uffici elettorali costituiti presso le Corti d’Appello dei capoluoghi di circoscrizione le proprie liste di candidati. Le liste dei candidati devono essere sottoscritte da non meno di 30.000 e non più di 35.000 elettori della circoscrizione. Ogni regione che compone la circoscrizione deve essere rappresentata da almeno il 10% dei sottoscrittori.
Elezioni europee, il voto di preferenza in Italia
L’Italia usa il voto di preferenza, che dà agli elettori di tutte le circoscrizioni la possibilità di indicare, nell’ambito della medesima lista, da una a tre preferenze, votando, nel caso di due o di tre preferenze, candidati di sesso diverso. Determinato il numero dei seggi spettanti alla lista in ciascuna circoscrizione, sono proclamati eletti i candidati con il maggior numero di voti di preferenza. Ai fini dell’elezione dei membri italiani al Parlamento europeo, le liste devono avere conseguito almeno il 4% dei voti validi (soglia di sbarramento) espressi a livello nazionale. Negli altri Paesi dell’Ue il sistema elettorale è sempre quello proporzionale, ma alcuni Stati hanno adottato un sistema misto, altri maggioritario o con premi di maggioranza. L’assegnazione dei seggi avviene sempre in modo da assicurare alle diverse liste un numero di posti proporzionale ai voti ricevuti. In Germania, Francia e Spagna le liste sono bloccate.
Elezioni europee, c’è una soglia di sbarramento?
A livello europeo non esistono regole comuni sulla soglia di sbarramento. In Italia, per accedere alla ripartizione dei seggi le liste devono raggiungere il 4% dei voti su base nazionale (i voti espressi all’estero vengono conteggiati nella circoscrizione di provenienza dell’elettore). La maggior parte degli Stati dell’Ue non ha una soglia di sbarramento. Tra i Paesi che hanno adottato la soglia di sbarramento, in Francia, Croazia, Repubblica Ceca, Lettonia, Ungheria, Polonia, Romania, Slovacchia e Lituania è del 5%. In Italia, Austria e Svezia è del 4%, in Grecia del 3% e a Cipro dell’1,8%.
Come si elegge il Presidente della Commissione Europea
Al fine di rafforzare la legittimità democratica del processo decisionale dell’Ue, il Parlamento ha invitato, prima delle elezioni europee del 2014, i partiti politici europei a nominare candidati alla presidenza della Commissione europea. L’obiettivo era consentire ai cittadini di influenzare direttamente, attraverso il loro voto alle elezioni europee, la scelta del capo dell’esecutivo europeo. Questa procedura è diventata nota come “processo Spitzenkandidaten”, che in tedesco significa “candidati principali”. Questo sistema è stato usato solo nel 2014, quando come presidente della Commissione si scelse Jean-Claude Junker. Dopo le elezioni europee del maggio 2019, il Consiglio europeo ha proposto Ursula Von Der Leyen come presidente della Commissione europea al Parlamento europeo, non era una Spitzenkandidat.
I candidati principali delle elezioni europee
Per il 2024, il Partito popolare europeo (Ppe) ha eletto la tedesca Ursula Von Der Leyen come candidata principale per le elezioni europee del 7 marzo 2024 al congresso del partito di Bucarest. Il gruppo Socialisti e Democratici (S&D) ha scelto il commissario europeo al Lavoro, Nicolas Schmit (Lussemburgo), nominato dal congresso dei membri a Roma il 2 marzo 2024. Il gruppo Renew Europe ha invece scelto tre candidati di punta: Marie-Agnes Strack-Zimmermann (Germania), Sandro Gozi (Italia) e Vale’rie Hayer (Francia), in rappresentanza delle tre forze che compongono il gruppo, ovvero l’Alleanza dei democratici e dei liberali per l’Europa (Alde), il Partito democratico europeo (Pde) e Renaissance. Il partito europei dei Verdi ne ha scelti due: Terry Reintke (Germania) e Bas Eickhout (Paesi Bassi). Il 23 ottobre 2023 l’Alleanza libera europea (Ale) ha proposto Raül Romeva (Spagna) e Maylis Rossberg (Germania) come candidati principali. Il gruppo della Sinistra europea ha puntato su Walter Baier (Austria). Infine, i gruppi Identità e Democrazia (Id) e Conservatori e Riformisti europei (ECR) non hanno ufficialmente nominato alcun candidato principale. Il 23 maggio, nell’aula plenaria del Parlamento a Bruxelles, si svolgerà un dibattito tra i principali candidati, organizzato dall’Unione europea di radiodiffusione (EBU).
Europee, le regole per lo spoglio
Fino a quando nell’ultimo Paese dell’Ue alle prese con il voto ci sarà la chiusura delle votazioni, gli Stati membri non possono pubblicare i risultati delle elezioni nei rispettivi Paesi. Gli elettori italiani saranno gli ultimi a votare domenica 9 giugno 2024 e le urne chiuderanno alle 23. Subito dopo la chiusura delle votazioni inizieranno le operazioni di spoglio. Il Parlamento europeo allestirà una sala stampa nell’emiciclo della sede di Bruxelles, dove i giornalisti potranno seguire gli exit poll e poi i risultati dello spoglio.
Europee, le regole sui sondaggi in Italia e negli altri paesi
In undici Stati su sedici dell’Ue vige un periodo di silenzio elettorale esplicito, durante il quale è vietato pubblicare i sondaggi d’opinione. Il silenzio viene rispettato normalmente il giorno delle elezioni e, in alcuni casi, quello prima. In Italia il divieto dura più a lungo. Infatti, la pubblicazione di sondaggi d’opinione è vietata nei 15 giorni precedenti il giorno delle elezioni. Oltre all’Italia, Cipro prevede 7 giorni di silenzio e la Spagna cinque.
Cos’è il Parlamento Europeo e quali poteri ha
È l’unica assemblea transnazionale al mondo eletta direttamente. I membri rappresentano gli interessi dei cittadini dell’Ue a livello europeo. I membri del Parlamento Europeo, insieme ai rappresentanti dei governi dei paesi dell’Ue, creano e approvano tutte le nuove disposizioni che regolamentano la vita dei cittadini dell’Unione Europea. Gli ambiti di azione sono diversi: dal sostegno all’economia alla lotta contro la povertà, dal cambiamento climatico alle questioni legate alla sicurezza. Il Parlamento ha anche il compito di approvare il bilancio dell’Ue e controllare come vengono spesi i soldi. Inoltre, elegge il presidente della Commissione Europea, nomina i Commissari e garantisce che agiscano nell’interesse dei cittadini dell’Ue.
Quanti sono i deputati del Parlamento Europeo
Attualmente è composto da 705 deputati, di cui 76 italiani, e rappresenta in totale circa 450 milioni di persone. Alle elezioni del 6-9 giugno 2024 verranno eletti 720 europarlamentari. Il numero degli europarlamentari viene deciso prima di ogni elezione. Il loro totale non può eccedere i 750, oltre al presidente. Alle elezioni del 6-9 giugno 2024 verranno eletti 720 eurodeputati, 15 in più rispetto allo scorso mandato.
Elezioni europee, quanti deputati vengono eletti da ogni singolo paese?
Il numero di eurodeputati eletti da ciascun paese dell’Ue viene concordato prima di ogni elezione. Il principio sul quale ci si basa è quello della proporzionalità digressiva, secondo il quale un eurodeputato di un Paese più grande rappresenta più cittadini rispetto a un eurodeputato di un Paese più piccolo. Il numero minimo di eurodeputati per qualsiasi paese è 6 e il numero massimo è 96. Nel 2024, la Germania eleggerà il maggior numero di eurodeputati (96), seguita da Francia (81), Italia (76), Spagna (61), Polonia (53), Romania (33), Paesi Bassi (31) e Belgio (22). Seguono Grecia, Repubblica Ceca, Svezia, Portogallo e Ungheria con 21 eurodeputati ciascuno. Quindi: Austria (20); Bulgaria (17); Danimarca, Finlandia e Slovacchia (15 ciascuno); Irlanda (14); Croazia (12); Lituania (11); Slovenia e Lettonia (9 ciascuno); Estonia (7). Cipro, Lussemburgo e Malta eleggeranno 6 eurodeputati ciascuno.
Qual è la differenza tra parlamento europeo, commissione europea e consiglio dell’UE?
La Commissione europea rappresenta il ramo esecutivo dell’Unione europea, e detiene il potere di iniziativa legislativa a livello europeo, oltre a occuparsi del funzionamento dell’Ue in generale. Il Parlamento europeo, in rappresentanza degli interessi dei cittadini dell’Ue e il Consiglio dell’Ue, in rappresentanza degli interessi dei singoli Paesi, elaborano le proposte lanciate dalla Commissione. Tali proposte vengono adottate se approvate da entrambi gli organi.