Elezioni in Francia: Giorgia Meloni più forte? La Russia: ‘Democrazia calpestata’. Borse giù
Elezioni in Francia, il risultato a sorpresa vede la vittoria dell’estrema sinistra di Mélenchon. Sconfitta sonoramente Marine Le Pen, favorita al primo turno, secondo Macron. Ma cosa comporta questo risultato, anche in ottica europea?
Il nuovo Parlamento francese
Vediamo innanzi tutto i numeri. L’alleanza di sinistra Nuovo Fronte Popolare, che si è formata al ballottaggio per contrastare quella che sembrava la vittoria certa del Rassemblement National, ha ottenuto 182 seggi sui 577 totali. Dietro NFP troviamo il partito di Emmanuel Macron: la formazione centrista a suo sostegno, Ensemble, ha ottenuto 168 deputati. Solo 143 i seggi conquistati da Marine Le Pen, malgrado il Rassemblement National fosse alleato con una parte dei Republicains.
Forte instabilità
Il Parlamento sarà poi composto, secondo quanto viene calcolato dai maggiori quotidiani francesi, da 74 deputati del Nouveau Front Populaire, che conta anche 3 “dissidenti” del partito, 59 deputati socialisti, 28 ecologisti, 9 comunisti e 5 di Generation.s.
Già da questo si evince che non c’è una netta predominanza che potrà garantire un governo stabile. Anzi, il rischio maggiore è proprio quello dell’instabilità e della precarietà, a meno che non si creino alleanze interne.
Il ruolo di Giorgia Meloni
Intanto in Europa c’è chi parla di un rafforzamento di Giorgia Meloni e chi, invece, di un suo indebolimento. Vediamo perché. Che la Premier non avesse in simpatia Macron è risaputo. Ma di certo non avrebbe mai voluto la vittoria dell’estrema sinistra. E ora la Meloni – che nelle prossime ore parteciperà al vertice Nato a Washington – deve decidere che strategia usare. Se allontanarsi dall’estrema destra, che ormai in Europa è stata bloccata, come dimostrano le elezioni in Francia, oppure se continuare a rimarcare il fatto che la coalizione di destra italiana è l’unica ad aver vinto sia in Europa che “in casa”.
Ieri mattina il leader della Lega Matteo Salvini aveva postato su X l’incoraggiamento a Le Pen: “Avanti tutta Marine”, ma, usciti i risultati, non ha più commentato, anche se sembra abbia sentito telefonicamente la leader del Rassemblement National. Nessun commento, invece, da parte della Presidente del Consiglio, che non si è mai esposta più di tanto per quanto riguarda la campagna elettorale della Le Pen.
Questa sconfitta, quindi, può essere presa come la prova che effettivamente la Meloni è l’unica leader di destra in Europa che riesce a vincere. E continua a farlo. Alle politiche, alle amministrative, alle europee. E forse la sconfitta di Marine Le Pen, per assurdo, lascia maggior spazio alla Meloni. Perché la leader francese sarebbe stata troppo ingombrante, oltre che imprevedibile.
La Russia: “Elezioni non democratiche”
Il risultato delle elezioni in Francia ha soddisfatto Russia, dove il ministro degli Esteri Sergej Lavrov ha commentato che il sistema utilizzato “non assomiglia molto alla democrazia”.
Ai russi non è piaciuta la divisione in due turni che non equivale al nostro ballottaggio. In Francia, infatti, i candidati possono ritirarsi e non prendere parte al secondo voto. Per Lavrov i candidati si sono ritirati per favorire l’estrema sinistra contro “cosiddetti conservatori e populisti”. Ovvero contro la coalizione di Marine Le Pen. Il Ministro c’è andato giù pesante. “A quanto pare, il secondo turno è stato concepito proprio per manipolare la volontà degli elettori espressa durante il primo turno. E se fosse utilizzato il risultato del primo turno come base per la formazione del parlamento, ci sarebbero cambiamenti molto seri in Francia”.
Borse giù
A seguito del voto, le borse nel timore di un’impennata del debito pubblico, le borse hanno reagito con i listini in rosso, a partire da quelle asiatiche. Stessa cosa per quella di Parigi, che ha aperto in calo, come Londra (-0,34% a 8.176 punti) e Madrid. Da segnalare il dollaro che si è rafforzato sull’euro.