Elicotteri e yachts per i boss dello spaccio arrestati a ‘Tor Bella’
Emergono nuovi particolari inquietanti a carico dei ‘boss dello spaccio’ arrestati ieri a Tor Bella Monaca. Tre fratelli, che gestivano dalla base di via dell’Archeologia 106 fiumi di droga. Disponibile h 24, tramite una rete di pusher organizzata con precisione e metodo aziendali. Solo che invece di scrivanie e consigli di amministrazione, i conti venivano saldati con minacce e pestaggi. A carico di chi tradiva, o non rendeva abbastanza. Con violenze spesso estese anche ai familiari dei sottoposti. Mentre i più ‘bravi’, si fa per dire, venivano promossi a ruoli di supervisione e di coordinamento.
Il tutto, per un giro di affari che gli inquirenti stimano di circa 600 mila euro al mese. In parte utilizzati per pagare la merce, e gli stipendi dei pusher. E il resto, per condurre uno stile di vita da mille e una notte. Tra cene di pesce, vacanze a Ponza e Capri in yachts di lusso, foto con le famiglie davanti al Billionaire in Sardegna. E gite in elicottero, per non farsi mancare nulla. A corredo dello sfarzo e del lusso sfrenato, i tre fratelli esibivano anche sui social e su tik tok momenti della loro vita privata. Vestiti di tutto punto, con sneaker ultimo tipo ai piedi. E al polso Rolex e Audemar Piguet.
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I tre fratelli boss della droga conducevano una vita da sogno
Conducevano una vera e propria vita da sogno. Il 35 enne David Longo, insieme ai suoi due fratelli Daniel e Alessandro. Con i proventi della gestione del traffico illecito di droga che da Tor Bella Monaca arrivava fino ai Castelli romani. Usando Audi e Mercedes come macchine di servizio. Porsche, Ferrari e Lamborghini quando volevano divertirsi. Tutto pagato in contanti ovviamente. Con metodi mafiosi, come ha chiarito lo stesso Gip. Per il quale anche il mettere sui social oggetti di lusso indossati e macchine prestigiose, faceva parte di un preciso disegno. Per chiarire chi avesse il potere in zona, e con chi bisognasse nel caso fare i conti.
Per il Giudice delle indagini preliminari infatti, anche il tenore di vita sfoggiato dal capo dell’organizzazione era significativo e indicativo. Una “ostentazione evidente del potere e del prestigio criminale nel quartiere di Tor Bella Monaca. Anche in considerazione delle sue elevate potenzialità economiche, attraverso l’utilizzo abituale di vetture, orologi, abbigliamento di lusso”. Ora grazie all’attività della DDA di Roma e al blitz di ieri dei Carabinieri, questo giro di malaffare e violenza e’stato finalmente sgominato.
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