Entro Ferragosto la riforma del fisco che renderà lo Stato amico, e non più oppressore, dei cittadini
Parlare di riforma epocale non è un’iperbole: quella del “fisco amico” anziché tiranno e persecutore, è da decenni il sogno degli italiani. E stavolta dovrebbe essere la volta buona. Con 182 voti favorevoli, 97 contrari e 6 astenuti, la Camera ha infatti approvato la proposta di legge delega di riforma fiscale. Oltre alla maggioranza, ha sostenuto il provvedimento anche Azione-Italia viva. Il testo passa ora all’esame del Senato. L’obiettivo del governo è quello di approvare la delega discale in terza lettura prima della pausa di Ferragosto. Si conta di approvarla in Senato entro fine luglio, primi giorni di agosto, per poi approvarla in via definitiva anche alla Camera. Il provvedimento guarda in particolare alle fasce più basse di reddito, ai più fragili.
Gli interventi sul fisco finora caratterizzati da necessità elettorali
Come sottolinea il sottosegretario all’Economia Federico Freni, docente universitario e avvocato, “negli ultimi anni abbiamo assistito a interventi sul fisco episodici, frammentati, dovuti spesso a ragioni di consenso”: E’ evidente che non si poteva andare avanti così. “La priorità è ridurre la pressione fiscale, diventata insostenibile per cittadini e imprese, privilegiando i redditi medio-bassi”. Più chiaro di così… E poi, Il disegno di legge delega interviene su tutti gli ambiti del fisco, dai tributi allo Statuto del contribuente, dalle procedure di accertamento e riscossione alle sanzioni. Ancora Freni: “Puntiamo sulla revisione dell’Irpef, con un primo passaggio che comporterà la riduzione delle aliquote, da quattro a tre, per arrivare poi alla flat tax. Mi piace sottolineare la possibilità di rateizzare le imposte, senza incorrere in sanzioni”.
E’ ora di cambiare: il governo Meloni mette mano a una materia delicata e fondamentale
E davvero l’impresa del governo Meloni ha del rivoluzionario: per la prima volta si mette mano in modo incisivo a un impianto normativo ormai vetusto, che a oggi non può più soddisfare le esigenze dei cittadini e dello Stato. Inpianto, ricordiamolo, varato addirittura negli anni Settanta. Come ricorda Massimo Milano di Fratelli d’Italia, “l’obiettivo è la riduzione della pressione fiscale, passando gradualmente da 4 a 3 aliquote Irpef per arrivare a una flax tax per tutti. E, soprattutto, la gestione del contrasto all’evasione fiscale che dovrà garantire un approccio non più preventivo e repressivo. Il disegno di legge delega è una riforma del fisco strutturale. Per la prima volta dagli anni Settanta un governo si fa carico di riformare il fisco nel suo complesso. E questa è una riforma epocale”, conclude Milani. Appunto.
Stato amico e non più nemico e oppressore dei cittadini
Insomma, il governo di centrodestra mantiene la promessa di uno Stato amico e non più nemico e oppressore dei cittadini: ciò vuol dire un fisco più leggero, con la semplificazione degli oneri, si creano le condizioni affinché le imprese investano e di conseguenza assumano. Da sottolineare, infine, l’istituzione del concordato preventivo biennale, grazie al quale i contribuenti e lo Stato potranno accordarsi per fissare, a prescindere dal reddito percepito, la base imponibile, potendo così conoscere in anticipo quante tasse dovrà versare nel biennio successivo. Che è, a ben pensarci, una semplificazione non da poco.