Epatite acuta, bimbo di tre anni ricoverato al Bambin Gesù. E scatta l’allarme

Un bimbo di appena tre anni è ricoverato da ieri pomeriggio all’ospedale Bambino Gesù di Roma. Con una forma ancora sconosciuta di epatite acuta, forse di origine virale. Si tratta del settimo caso simile in Italia da inizio anno, e adesso è scattato l’allarme. Il piccolo era stato inizialmente ricoverato all’ospedale di Prato, e successivamente visto l’aggravarsi delle sue condizioni, al Meyer di Firenze. Da cui poi è stato trasferito d’urgenza al nosocomio romano. Adesso il bimbo e sotto cure e osservazione, specie per i rischi che questa forma aggressiva comporterebbe per il fegato. La speranza ovviamente è che tutto si risolva per il meglio. Ma la scienza sta già lavorando su questa nuova calamità. Per prevenire, se possibile, la sua ulteriore diffusione. Mentre non si esclude nemmeno che possa trattarsi di una ennesima variante del covid, che colpisce in una fascia di età da 0 a 10 anni.

I numeri dei contagiati non sono ancora elevati, ma la sintomatologia molto aggressiva e sostanzialmente sconosciuta impone la massima attenzione.  Visto che in altri Paesi come nel Regno Unito, dove si è registrato il primo caso, questa epatite violenta si sta diffondendo con una relativa e preoccupante velocità.

La nuova epatite colpisce i più piccoli e non si escludono legami con il covid

Nel mondo i casi censiti della nuova epatite che colpisce i bambini, al momento sarebbero 74. Secondo i dati forniti dalla Organizzazione mondiale della sanità. La maggior parte dei piccoli con sintomi o ricoverati si trova nel Regno Unito, dove a gennaio è stato segnalato il primo caso. In Italia, attualmente siamo a quota 7, ma purtroppo il numero sembra destinato a crescere. Una patologia aggressiva, che può compromettere alcuni organi vitali come il fegato. E sulla cui origine, la scienza si sta interrogando in queste ore.

Certezze al momento non ce ne sono, ma non si esclude una possibile origine virale della malattia. Pista che potrebbe ricondurre alla ennesima modificazione del famigerato covid 19. Sono tutte ipotesi però, e in attesa di saperne di più, si può solo sollecitare le famiglie alla massima prudenza. E ad avvisare subito il pediatra nel caso di sintomi strani e sconosciuti, come dolori addominali, nausea, febbre e vomito che dovessero colpire i nostri figli.

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