Eravamo tutti tranquilli. Ma il Senato quattro mesi fa ordinava 10.000 mascherine (video)
Eravamo tutti tranquilli, e di coronavirus praticamente non parlava nessuno. Certo, arrivavano le notizie e le immagini dalla Cina e mettevano paura. Ma si pensava che come per altre pandemie del recente passato il virus non sarebbe arrivato alle nostre latitudini. Anche la politica e gli scienziati diffondevano messaggi rassicuranti. E il distanziamento sociale non si sapeva neppure cosa fosse. Eppure a fine gennaio mentre andavamo a sciare con le nostre famiglie e ci abbracciavamo felici qualcuno faceva incetta di mascherine. Quelle più potenti, le FFP2. Che poi sarebbero diventate introvabili. Anche per i medici impegnati in corsia. Si tratta del Senato della Repubblica Italiana, che è stato protagonista di una vicenda davvero singolare. Denunciata in una recente puntata della trasmissione Report su Rai 3. Infatti già il 27 gennaio il medico competente per il Polo sanitario di Palazzo Madama dottor Federico Marini aveva ordinato la bellezza di diecimila mascherine per i nostri Senatori. Incredibile, perché con i tempi qualcosa davvero non quadra.
Diecimila mascherine FFP2 per i Senatori dal 27 gennaio. Solo fortuna o qualcuno sapeva?
L’ormai famoso decreto del governo Conte che stabiliva sei mesi di emergenza sanitaria è datato 30 gennaio. Ben quattro giorni dopo l’acquisto da parte del Senato di 10.000 mascherine FFP2 da distribuire agli eletti. Pensiamo invece che i primi due pazienti cinesi positivi al Covid 19 furono ricoverati allo Spallanzani di Roma più tardi, sempre a fine gennaio. Addirittura, il paziente zero di Codogno entrerà in terapia intensiva un mese dopo. Qualcosa non quadra allora. A meno che al Senato le strutture competenti siano rette da indovini. O da geni, molto più avanti del Ministero della Salute e dell’Istituto superiore di sanità. La stessa Protezione civile nazionale avrebbe effettuato il primo ordine di dispositivi di protezione facciale il 25 febbraio, quasi un mese dopo. A prezzi molto più alti, mentre il Senato a gennaio ha acquistato in modo molto conveniente. E veloce. Ma allora, se qualcuno sapeva del pericolo perché non ha avvertito le altare istituzioni? Va bene tutelare i Senatori. Ma i medici in corsia sono rimasti senza protezioni adeguate per settimane. Così come gli infermieri. Non si sarebbe dovuto pensare prima almeno a loro?
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Report arriva al Senato. Ma sul mistero delle diecimila maschere acquistate a gennaio nessuno risponde
È stata la trasmissione Report ad arrivare dritta al Senato. Prima dal Questore anziano Antonio De Poli con l’inviata Giuliana Presutti. Che ha chiesto chi avesse avuto l’intuizione incredibile di quell’approvvigionamento così tempestivo. Tanto da essere addirittura in anticipo sulla pandemia. Ma risposte concrete e spiegazioni non sono arrivate, e i dubbi sono rimasti tutti. Poi è stata la volta del dottor Federico Marini, contattato per telefono. Ma l’uomo si è rifiutato di rispondere alle domande. Con gentilezza, ma in pratica riattaccando il telefono in faccia alla cronista. Eppure il medico poteva prendersi il suo momento di gloria. Era arrivato alla decisione giusta per primo, altro che OMS, ministri vari e abbracci ai titolari di ristoranti cinesi. Il dubbio che rimane e che ha spinto Report all’inchiesta è però sempre lo stesso. Non è che mentre ci dovevano di stare tutti tranquilli che il Covid era meno pericoloso dell’influenza qualcuno invece già sapeva? E che reticenze e ritardi hanno messo in pericolo la vita di centinaia di migliaia di persone? Tutto può essere, ma certamente su questa vicenda del coronavirus molto dovrà ancora essere scritto. Perché i tasselli sono troppi, e stentano ad andare al posto giusto. Tra San Giuseppi Hospital, mascherine ai Senatori e Regioni truffate con dispositivi mai arrivati come il Lazio, ce n’è abbastanza per gridare allo scandalo. E per sentirci ancora una volta presi in giro.