Esami facili alla “Link Campus” di Roma: indagato anche Scotti

Grossi guai per l’università romana Link Campus. Tra i 71 indagati dell’inchiesta della procura di Firenze che riguarda presunti esami facili per i poliziotti alla Link Campus c’è anche Felice Romano, segretario del Siulp. Si tratta del sindacato di polizia che aveva promosso tra i suoi iscritti, in particolare fiorentini, l’accesso alla Link e l’iscrizione a un corso, dal costo di seicento euro. Secondo le accuse della procura di Firenze, il corso avrebbe permesso di abbreviare il percorso di studi saltando gli esami del primo anno. I soldi sarebbero stati versati dagli studenti a una fondazione che faceva capo allo stesso Romano.
Alla Link Campus gli esami non erano corretti
L’atto di conclusione delle indagini è del sostituto Christine von Borries, del procuratoreaggiunto Luca Turco e del procuratore di Firenze Giuseppe Creazzo. Secondo le accuse, le modalità di effettuazione degli esami universitari presso questa università privata non erano corrette. Sia per la mancata frequenza alle lezioni, sia perché a diversi studenti indagati la struttura consentiva di sostenere gli esami a Firenze (una volta anche a Bologna) anziché nella sede di Roma della Link Campus, come ritenuto d’obbligo. Inoltre risulterebbe che i docenti consegnassero prima delle prove d’esame le domande o i temi agli esaminandi, e, sempre le accuse, gli stessi docenti avrebbero permesso durante gli esami di consultare liberamente Internet e di copiare dal web le risposte.
L’inchiesta partì un anno fa
Tra i 71 indagati figura anche l’ex ministro democristiano dell’Interno Vincenzo Scotti, presidente dell’ateneo che rilascia lauree riconosciute dallo Stato. Le contestazioni vanno vario titolo dall’associazione a delinquere alla falsificazione di esami e falso. L’inchiesta iniziò nella primavera di un anno fa. Nell’aprile del 2019 la Guardia di finanza, su ordine della Procura del capoluogo toscano, eseguì perquisizioni a Roma e Firenze. L’indagine riguarda numerosi poliziotti iscritti ai corsi universitari e presunte “facilitazioni” del percorso di studio. Interpellato dall’Adnkronos, Scotti non ha voluto commentare: “Parleranno i miei avvocati”, ha detto l’ex ministro.