Esplodono le ecoballe di Zingaretti e Raggi. Sui rifiuti si spacca il Consiglio regionale

Tecnicamente le ecoballe sono delle pile di rifiuti. Costituite dal cosiddetto residuo secco. Cioè quella parte del rifiuto urbano trattato e stabilizzato che è perfettamente asciutta. Che non emana cattivo odore, se il procedimento è stato corretto. E che può essere valorizzata per produrre energia. Se poi qualcuno ci vuole leggere anche un giudizio politico sul caos che regna nella gestione e nel trattamento dell’immondizia nel Lazio è assolutamente libero di farlo. Perchè da qualche mese tutto quello che riguarda la gestione della spazzatura in città e nella Regione sembra essere fuori controllo. Prima l’incendio dell’impianto Ama del Salario, che ha inferto un colpo gravissimo alla capacità di gestire in proprio i rifiuti urbani da parte della capitale. Poi il tentativo della Regione di allargare l’impianto della Mad di Roccasecca dei Volsci, bocciato da giudici amministrativi. Infine la scelta incomprensibile di puntare ancora su Valle galeria per realizzare la discarica definitiva di Roma. Quella da 1,4 milioni di tonnellate di rifiuti urbani all’anno. Con i cittadini giustamente inferociti. Anche qui ricorso al TAR e al Consiglio di Stato. Che pochissimi giorni fa ha sospeso l’ordinanza regionale che dava il via all’iter per realizzare il progetto. Anche questo controllato dal patron della Mad Valter Lozza tramite la società New Green Roma. E i giochi sembrano essere solo all’inizio.

Malagrotta due finisce in Procura. Sulla nuova maxi discarica a Monte Carnevale è guerra

Il Consiglio regionale si spacca sui rifiuti. 5 Stelle, Italia Viva, LEU e le opposizioni danno battaglia

Sarebbe in corso una forte frattura all’interno della stessa maggioranza in Consiglio regionale che sostiene il presidente del Lazio Nicola Zingaretti. Perchè sul caos che regna nel settore dei rifiuti qualcuno ha il coraggio di dire no. O almeno così sembra. La Regione a fine del 2019 aveva emesso un’ordinanza, con la quale si è iniziato l’iter per arrivare a costruire a Monte Carnevale la nuova discarica di Roma. E il comune guidato dalla sindaca Raggi ha condiviso la scelta, almeno all’inizio. Poi però gli uffici del Campidoglio si sono mesi di traverso. E la stessa maggioranza grillina al comune ha votato contro il progetto, di fatto smentendo la posizione della sindaca. Ma anche in Regione non è andata meglio. La dirigente della competente Direzione rifiuti Flaminia Tosini è stata sentita in Commissione parlamentare Ecomafie direttamente dal presidente grillino Stefano Vignaroli. Per capire come mai quando si tratta di discariche, alla fine si vada sempre a Valle galeria. Chi possiede quelle aree deve essere molto bravo o fortunato, dichiarò lo stesso Vignaroli in audizione. E ora molti consiglieri regionali vogliono capirci di più. Anche perchè sembra che il nuovo impianto accoglierebbe i rifiuti di tutta l’area vasta. Quindi di Roma e provincia. E comunque per procedere servirebbe una autorizzazione  integrata ambientale che ancora non esiste. Con il parere contrario già espresso dal Comando generale Militare e da Aeroporti di Roma. Così oltre alle opposizioni in Consiglio regionale stanno puntando i piedi in molti. Perfino quelli della lista civica Zingaretti, Ed è tutto dire. Ma l’assessore Valeriani sembra voler andare avanti a tuti i costi senza ascoltare nessuno. Chissà perchè.
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Senza una discarica chiudiamo. RIDA Ambiente blocca per tre giorni i conferimenti di oltre 40 comuni ed è caos

Nel mezzo della discussione su come risolvere la bomba ecologica dell’immondizia di Roma c’è anche chi potrebbe dare una mano. Perchè ha impianti capaci di trattare e stabilizzare il rifiuto urbano. Ma incredibilmente non ha una discarica dove conferire. Pur avendola chiesta infinite volte alla Regione. Ed avendo vinto svariati ricorsi amministrativi. Si tratta della Rida Ambiente di Aprilia, che oggi ha scritto a una quarantina di comuni. Quelli che si avvalgono appunto dei suoi impianti. Annunciando che per tre giorni resterà tutto chiuso. Non possiamo più stoccare rifiuti senza prima smaltire, dichiara il patron di Rida Fabio Altissimi. E senza una discarica dedicata lavorare sta diventando un grande problema. Così ancora una volta la Regione dovrà metterci un toppa in fretta e furia. E considerando che tre discariche su quattro del Lazio appartengono a società collegate allo stesso proprietario, non è difficile immaginare dove anche questi ulteriori rifiuti andranno a finire.
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