Esquilino, si spoglia e defeca all’aperto: quartiere sempre più nel degrado

Degrado all'Esquilino - www.7colli.it

Si è alzato la maglietta, abbassato per bene i pantaloni e poi, una volta messo comodo, ha iniziato a defecare. Ma non in un bagno, pubblico o chimico che sia, bensì all’aperto, davanti agli occhi dei passanti e dei residenti affacciati alle finestre in quel momento.

È successo questa mattina a Roma, all’Esquilino, a pochi metri da dove, qualche giorno fa, un’altra persona si è lavata le parti intime – mezzo nudo – in mezzo alla strada, una fontanella pubblica. Scene che ormai sono diventate di quotidiano degrado, come i mercatini di roba rubata in via Principe Amedeo, diventati una forma “artistica” di ricettazione e i cui resti – sotto forma di rifiuti – si possono notare ogni notte.

Esquilino invaso dai bivacchi

Da tempo i residenti lamentano il degrado del quartiere, invaso dai bivacchi di senzatetto e diventato ormai teatro ogni giorno di episodi di microcriminalità. Furti, scippi, spaccio di sostanze stupefacenti. A nulla valgono i controlli delle forze dell’ordine, perché dopo il passaggio delle pattuglie tutto torna come prima. A volte non passano che pochi minuti da quando gli agenti si sono allontanati che i traffici ricominciano esattamente come se nulla fosse.

La risposta al residente che segnala il pericolo di incendi: ‘Procurato allarme’

E proprio a causa dei bivacchi, quelli in via Giolitti, Aristotele ha scritto alla Polizia Locale per segnalare il rischio di incendi, vista la presenza dei rifiuti abbandonati a terra, in corrispondenza della loggia sottostante al civico 223 di via Giolitti. “Il pericolo – spiega Aristotele – deriva dalla presenza di tubature del gas ad altezza terra, accanto alle quali restano cartoni e coperte al termine del bivacco. Il caldo e un mozzicone di sigaretta potrebbero fare il disastro”.

Ma la risposta, dopo il sopralluogo, ha lasciato interdetto il cittadino e anche gli altri residenti del quartiere. “Infatti, oltre a non avere riscontrato tubi del gas ad altezza compatibile con quella che potrebbero raggiungere le fiamme, mi hanno avvertito che le mie prossime segnalazioni sul caso, saranno valutate al fine di una verifica della sussistenza di procurato allarme“.

Tutto in Procura

Il cittadino, per nulla intimorito dal tono della risposta e anzi incoraggiato dal fatto che anche ad altri residenti era stato risposto allo stesso modo per segnalazioni inerenti a bivacchi, ha quindi deciso di rivolgersi alla Procura delle Repubblica per denunciare l’episodio, allegando le foto fatte da lui e quelle invece del sopralluogo, dove i tubi non si vedono a causa dell’inquadratura. “Non possiamo aspettare la tragedia”.