Occhio, l’estrema sinistra vuole insozzare il IV novembre
Occhio che l’estrema sinistra vuole insozzare il IV novembre. C’è in giro una mobilitazione che vuole mischiare una data storica per l’Italia e il conflitto in Ucraina.
Siccome entro la fine di quest’anno andrà rinnovato il decreto per l’invio delle armi a Kiev, si sta tentando di organizzare una pressione sulla politica e sul governo per bloccare ogni aiuto all’Ucraina.
Quella sinistra contro il IV novembre
Ed è anche un tentativo per infilarsi nelle contraddizioni di un’opposizione sospesa tra la parola data e un pacifismo vecchia maniera.
Chi si mobilita fa parte di quella galassia istigata da Michele Santoro, Raniero La Valle e compagnia che rimproverano alla sinistra parlamentare di non saper fare l’opposizione al governo di centrodestra.
Il prossimo 4 novembre, giornata in cui le Forze Armate abbracciano idealmente la Nazione, costoro dovrebbero ritrovarsi in una manifestazione a Roma. E uniscono il no alla guerra russo-ucraina persino con il rifiuto di un disegno di legge approvato in Senato.
Proprio il IV novembre come festa nazionale non va giù all’estrema sinistra che tenta in ogni modo di impedire l’approvazione del provvedimento normativo alla Camera.
Ce l’hanno col governo ma anche con l’opposizione parlamentare
Il disegno è evidente. Per ridare fiato all’opposizione sociale al governo inventeranno le solite trame “delle destre” che con la legge sul IV novembre accuseranno di voler entrare nelle scuole e nei luoghi della formazione degli studenti. Cioè, quello che fa abitualmente l’estrema sinistra…
La realtà è che c’è un’area ancora scossa dalle elezioni politiche dello scorso anno e che non si capacita di aver perso malamente. Non più abituati a vincere per via elettorale, scatenano da un lato la guerra giudiziaria e dall’altro quella culturale pur di rialzare la testa. Ma sono tentativi che si scontrano con la capacità di reazione già manifestata dal popolo italiano.
La propaganda a buon mercato non attecchisce più. Resta un peccato il tentativo di vedere macchiata una data che dovrebbe essere di festa per tutti.