Eugenio Gra: l’uomo dietro il Raccordo Anulare che ha rivoluzionato Roma
Sapevate che il nome GRA non è solo un acronimo, ma anche un tributo all’ingegnere Eugenio Gra? Sebbene per tutti l’acronimo significhi “Grande Raccordo Anulare“, in realtà porta con sé una storia curiosa.
Il Grande Raccordo Anulare (GRA) è più di una semplice strada che circonda Roma: rappresenta una vera e propria icona della capitale, con la sua storia e curiosità che affondano le radici nell’ingegno italiano e nella praticità dei romani. Conosciuto anche come A90, il GRA è percorso quotidianamente da oltre 150.000 veicoli e incide direttamente sulla vita dei romani e sulla viabilità nazionale.
L’origine del nome e il tributo a Eugenio Gra
La denominazione GRA deriva dal cognome dell’ingegnere Eugenio Gra, che ne fu l’ideatore e promotore. Poiché la legge italiana vieta di intitolare strade a persone ancora in vita o decedute da meno di dieci anni, venne ideato il nome “Grande Raccordo Anulare”, la cui sigla corrispondeva al cognome dell’ingegnere.
Eugenio Gra, direttore generale dell’ANAS dal 1946 al 1952, propose e avviò il progetto dopo la Seconda Guerra Mondiale. Il primo tratto del GRA, tra la Portuense e l’Appia, fu inaugurato nel 1951.
Una rete di collegamenti e nomi diversi
Conosciuto ufficialmente come A90, il GRA è diviso in diverse sezioni. Queste portano nomi come “Circonvallazione Settentrionale”, “Circonvallazione Orientale”, e così via, secondo le delibere del Comune di Roma del 1952.
Sebbene il GRA sia conosciuto con il semplice appellativo di “Il Raccordo” dai romani, assume una rilevanza europea essendo parte del percorso E80, che collega Lisbona alla Turchia. Con nomi come “Circonvallazione Settentrionale” o “Circonvallazione Meridionale”, la struttura di questo anello romano rispecchia l’organizzazione della viabilità urbana e metropolitana, integrandosi perfettamente nelle diverse aree di Roma.
Lunghezza e uscite
Il GRA è lungo 68,2 km, con tre corsie per ogni senso di marcia. Conta 44 svincoli. Fino alla fine degli anni ’90 erano solo 33, tutti numerati. L’aggiunta di queste ulteriori uscite ha permesso di avvicinare le uscite (ridotte a circa 1,55 chilometri contro i 2 del periodo precedente) e di facilitare l’entrata nei vari quartieri di Roma.